Lotus ha presentato quella che consideriamo la sua seconda Hyper GT a quattro porte. Questa volta, però, l’auto è completamente elettrica e si basa su una piattaforma interamente progettata e sviluppata dal marchio britannico. Sebbene non menzionata nel comunicato stampa, la Lotus Emeya potrebbe essere considerata l’erede spirituale della Lotus Carlton, la prima quattro porte prodotta dall’azienda.
Secondo Lotus, il badge Emeya è stato scelto per incarnare “l’ambizione e l’impegno” che ha per questo nuovo veicolo. Il nome del modello non ha una definizione, ma è un nome popolare in alcune parti del mondo, dove rappresenta potere, praticità, ambizione, successo, ispirazione e disciplina. Viene dato ai bambini i cui genitori sperano che possano cambiare il mondo, il che è un peso enorme per un bambino. Discorso diverso per l’auto.
La Lotus Emeya è una vettura all’avanguardia, che dovrebbe aiutare Lotus a raggiungere il suo obiettivo di diventare un marchio di prestazioni globale entro il 2028. Fino a poco tempo fa, il nome Lotus era sinonimo di auto sportive di nicchia, spesso senza contenuti all’avanguardia in quanto auto proiettate prettamente ai track day, nonostante la possibilità di applicare un targa e circolare su strada. Qui Lotus cambia completamente rotta.
Inizieremo dal design perché non c’è molto da dire. La Lotus ha un nuovo DNA di design e la Emeya si inserisce perfettamente sotto la Eletre, con la quale condivide molteplici elementi stilistici. Troviamo curve pronunciate, le maniglie delle porte a filo ed è particolare il modo in cui il tetto nero contrasta con lo spigolo vivo del montante C. Anche la parte posteriore e la barra luminosa a LED allungata sono belle da vedere.
Molto più interessanti sono i molteplici elementi aerodinamici attivi nascosti attorno alla carrozzeria. Nella parte anteriore, l’Emeya ha una griglia attiva e un’ala. Quest’ultima migliora la stabilità alle alte velocità, mentre la griglia rende l’auto più efficiente dal punto di vista aerodinamico e può anche raffreddare i freni e le batterie. La parte posteriore ospita un diffusore attivo e uno spoiler, che favoriscono manovrabilità e stabilità. Lo spoiler è magnificamente incorporato per non rovinare le linee dell’auto ma può produrre fino a 250 chili di carico aerodinamico. Nella parte inferiore, la Lotus Emeya è dotata di sospensioni pneumatiche a controllo elettronico in grado di “leggere” la strada ed effettuare regolazioni più di 1.000 volte al secondo. In termini di chilometri da percorrere, Lotus afferma che l’autonomia della Emeya dovrebbe essere sostanzialmente la stessa di quella della Eletre. Ciò significa circa 490-595 km.
La Emeya adotta la stessa configurazione di trazione integrale permanente a doppio motore. La configurazione meno performante, quindi con una sola marcia produce 603 cavalli e 710 Nm di coppia, mentre la versione più performante eroga 905 CV e 984 Nm di coppia. Per quanto riguarda l’aspetto più importante di qualsiasi Lotus, il peso, la casa automobilistica non ha condiviso tale informazione, il che è deludente considerando l’ossessione del suo fondatore per mantenere il peso quanto più basso è possibile.
Il tempo dichiarato per accelerare da 0 a 100 km/h è inferiore a 2,8 secondi, ma Lotus si affretta a sottolineare che è più colpita dal tempo della ripresa da 80 a 120 km/h che è inferiore a due secondi. Si dice che la velocità massima sia superiore a 250 km/h. Lotus afferma inoltre che la versione più performante avrà un sistema frenante da gara, necessario in un veicolo elettrico pesante. È interessante notare che l’Emeya ha un pacco batteria leggermente più piccolo (102 kilowattora) rispetto all’Eletre (112 kWh). Una batteria di queste dimensioni è ancora abbastanza grande per una berlina, ma è alla pari con la Model S Plaid da 100 kWh.
Se collegata a un caricabatterie CC da 350 kW, l’Emeya può aggiungere 150 chilometri di autonomia in cinque minuti. La ricarica dal 10 all’80% richiede circa 18 minuti, il che è un dato estremamente ottimale considerando le moderne vetture presentate. È il tempo sufficiente perché la famiglia possa fare una pausa in autogrill e sgranchirsi le gambe. Lotus ha optato per un importante sistema di infotainment. L’infotainment è collegato al sistema audio surround 3D di KEF con cancellazione del rumore integrata. I sensori esterni al veicolo rilevano il movimento negli pneumatici e nelle sospensioni e gli algoritmi impostati generano segnali acustici controfase per attutire il rumore esterno.
Come ci si aspetterebbe da un moderno veicolo elettrico, anche i materiali interni sono rispettosi dell’ambiente. La Lotus non è diventata completamente vegana come Volvo, poiché la pelle Nappa gioca ancora un ruolo significativo all’interno insieme alla fibra di carbonio. Ma Lotus ha creato un nuovo tessuto di lusso ricavato dagli scarti di cotone riutilizzati dell’industria della moda e dell’abbigliamento. Queste nuove filettature riducono l’impronta di carbonio dell’auto e, come Lotus si affretta a sottolineare, fanno risparmiare peso.