Al giorno d’oggi è pressoché impensabile, tranne rari casi, ipotizzare delle auto da corsa che non abbiano il motore centrale. Infatti, a primo impatto, si ha proprio la sensazione che le auto da corsa siano sempre state costruite con una disposizione del motore centrale, dato che forniscono il miglior equilibrio per la guida in pista. In effetti, Mercedes Benz ha aperto la strada a questa filosofia 100 anni fa con la “Teardrop” da due litri Benz RH, la prima auto da corsa a motore centrale nella storia automobilistica.
L’auto fece il suo debutto nelle corse il 9 settembre 1923, al Gran Premio d’Europa a Monza, dove Benz & Cie. portò tre iscrizioni. Alla guida delle vetture c’erano Ferdinando Minoia (numero di partenza 1), che finì quarto, Franz Horner (numero di partenza 7), che finì quinto, e Willy Walb (numero di partenza 13), che non arrivò al traguardo.
L’introduzione di un’auto da corsa a motore centrale potrebbe non aver portato a casa una vittoria, ma almeno il designer Max Wagner ha ricevuto un premio onorario per l’auto da corsa “Teardrop”, un design che all’epoca era considerato futuristico. Lo sviluppo dell’auto da corsa da due litri RH iniziò nel 1922 quando il Dr. Hans Nibel, capo dello sviluppo presso Benz & Cie., e Wagner rimasero colpiti dalla Teardrop di Edmund Rumpler. Benz quindi acquisì un contratto di licenza per ricevere un’auto aperta “a goccia”, compresi i set di disegni associati. Lo sviluppo vide la prima vettura da corsa a motore centrale e il primo utilizzo in assoluto di una sospensione posteriore indipendente con asse oscillante a doppio snodo nelle corse.
La potenza proveniva da un motore a sei cilindri in linea da 2,0 litri che erogava 90 cavalli. Il motore fu sviluppato dal Dr. Arthur Berger. Era abbinato a due carburatori Zenith orizzontali e ad un albero motore con sette cuscinetti a rulli. Furono inoltre integrati fori per la riduzione del peso nel telaio, nei pedali e nella leva del cambio. Benz non aveva i fondi per migliorare e sviluppare ulteriormente l’auto da corsa con un motore sovralimentato più potente. Invece, l’azienda sviluppò un’auto sportiva senza designazione speciale, con una carrozzeria diversa, due fari e paraspruzzi, e il serbatoio fu spostato dalla parte anteriore a quella posteriore.
La fine delle auto da corsa “Traildrop” avvenne dopo la fusione di Benz & Cie. e Daimler-Motorsen-Gesellschaft nel 1926. Ferdinand Porsche, il direttore dello sviluppo, decise di non continuare il programma. Ma perseguì concetti simili con i motori a sedici cilindri, premiando il marchio delle Frecce d’Argento con i titoli dei Campionati Europei nel 1935, 1937 e 1938.
Oggi, il principio delle auto da corsa a motore centrale è adottato in tutti gli sport motoristici di rilievo, il cui apice è la Formula 1. L’ultimo capolavoro a motore centrale della casa automobilistica tedesca è la Mercedes-AMG One, la cosa più vicina a un’auto da corsa. È fondamentalmente una Formula 1 con la targa.