Sciopero storico operai: Ford, General Motors e Stellantis si fermano, le ultime novità

Sciopero storico operai: Ford, General Motors e Stellantis si fermano, le ultime novità

Negli ultimi due giorni, lo sciopero che ha visto coinvolte tre grandi case automobilistiche nell’Oltreoceano ha dato modo di dimostrare che gli operai fondamentalmente non sono contenti delle condizioni in cui lavorano. In particolare, le case automobilistiche coinvolte sono Stellantis, General Motors e Ford. Lo sciopero è stato proclamato da United Auto Workers (Uaw), il principale sindacato dei lavoratori del settore automobilistico americano. È uno sciopero storico, poiché erano ben 88 anni che gli operai dei tre grandi gruppi di Detroit non incrociavano le braccia contemporaneamente.

Sciopero Ford, General Motors e Stellantis: le cause dello stop

I primi stabilimenti che si sono fermati sono: Wentzville (Missouri) per General Motors, Toledo (Ohio) per Stellantis e a Wayne (Michigan) per Ford. Solo alcune fabbriche hanno scioperato poiché in questo modo è possibile preservare il fondo da 825 milioni di dollari del sindacato, che si esaurirebbe in circa 11 settimane se tutti gli stabilimenti si fermassero. Allo sciopero, però, si sarebbero potuti aggiungere altri stabilimenti a seconda di come proseguirà il negoziato con le aziende.

Il sindacato chiede un aumento salariale del 36% in quattro anni, ma le case automobilistiche americane non sono andate oltre il 20%. Ma non è tutto. Le richieste per far tornare la produzione a pieno regime prevede il ripristino degli aumenti salariali legati al costo della vita, la fine della differenziazione dei salari per i lavori in fabbrica, una settimana di 32 ore con 40 ore di retribuzione, l’aumento delle pensioni e l’allargamento delle vecchio sistema di rendite ai nuovi assunti.

Sciopero fabbrica

L’aumento del costo della vita è evidente agli occhi di tutti. Tuttavia gli stipendi da un po’ di anni sono fondamentalmente sempre gli stessi, non consentendo quindi alle famiglie di poter tenere uno stile di vita adeguato. Oxford Economics fa sapere che se, in teoria, scioperassero tutti i dipendenti di Stellantis, General Motors e Ford (parliamo quindi di circa 140 mila dipendenti), la produzione di vetture negli Stati Uniti d’America calerebbe di un terzo circa. La società di consulenza Anderson Economic Group, invece, fa sapere che uno sciopero di 10 giorni di questo calibro farebbe perdere oltre 5 miliardi di dollari di introiti. Ci stiamo avvicinando all’inverno, per cui, l’ultimo trimestre è quello in cui le vendite di pick-up e SUV di grandi dimensioni sono più redditizie. Uno sciopero in questo periodo, è di quanto più dannoso ci possa essere per l’economia statunitense.

Joe Biden a favore dei lavoratori: “Profitti record per le case, i lavoratori meritano la giusta parte”

“Nessuno vuole uno sciopero, ma i profitti record delle case automobilistiche non sono stati condivisi equamente e i lavoratori meritano la loro giusta parte” afferma Joe Biden, schierandosi a favore dei dipendenti dei tre grandi gruppi automobilistici degli Stati Uniti. Lo sciopero, di fatto, potrebbe sfavorire la rielezione del presidente americano attualmente in carica.

Lo stop delle catene di produzione potrebbe provocare un incremento dei prezzi delle auto, un ulteriore aumento dell’inflazione. Per ora lo sciopero negli Stati Uniti è parziale e limitato: si sono fermati 12 mila dei 150 mila dipendenti rappresentanti da Uaw.

Stellantis potrebbe prolungare lo sciopero ben oltre rispetto a GM e Ford?

Stellantis potrebbe incontrare una strada più complessa per trovare un accordo. Infatti, il gruppo nato nel 2021 dalla fusione di FCA e PSA, ha più capacità produttiva in tutto il mondo di quella di cui ha bisogno. Il gruppo ha segnalato che intende chiudere o vendere 18 delle sue strutture statunitensi, comprese fabbriche e depositi di ricambi. Al momento Stellantis conta circa 35 stabilimenti e centri per ricambi negli USA. Chiudere 18 strutture non farà per nulla piacere alla Uaw.

Per questo motivo, probabilmente, lo sciopero di Stellantis si protrarrà per più tempo rispetto a General Motors e Ford. All’inizio di questo mese, la società aveva più veicoli nei depositi dei suoi concessionari statunitensi rispetto a ciascuno dei suoi rivali. Stellantis avrebbe offerto ai dipendenti americani un aumento salariale del 19,5%. Inoltre, l’azienda avrebbe offerto una protezione contro l’inflazione e un bonus di firma di 8.500 dollari. Le offerte sarebbero ben superiori rispetto a quanto proposto da GM e Ford, che rispettivamente, hanno proposto un aumento del 17,5% e del 18%, rispettivamente.

Stellantis

Tuttavia, a fronte di ciò Stellantis ha chiesto alcune concessioni da parte dei lavoratori, come la possibilità di aumentare il numero di lavoratori temporanei e di consolidare alcune fabbriche di componenti. Queste richieste sarebbero state criticate dal vicepresidente dell’Uaw, Rich Boyer. Stellantis non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo l’offerta riportata dal sindacato, ma ha affermato di essere impegnata a raggiungere un accordo equo e sostenibile con i suoi dipendenti. L’azienda ha anche sottolineato il suo impegno a investire negli Stati Uniti e a creare nuovi posti di lavoro nel settore dell’elettrificazione.