Veicoli su rotaie

Treno a idrogeno: presentato per la prima volta in Italia

Il 03 ottobre 2023 FNM e Alstom hanno presentato il “Coradia Stream”, ovvero un treno alimentato a idrogeno. Questo progetto segna l’inizio di una nuova era nel trasporto ferroviario passeggeri in Italia. L’evento ha avuto luogo all’Expo Ferroviaria 2023. Il treno entrerà in servizio tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, lungo la linea Brescia-Iseo-Edolo di FERROVIENORD su cui il servizio è gestito da Trenord, nell’ambito del progetto H2iseO.

Il treno a idrogeno, nasce dall’obiettivo europeo di ridurre del 100% le emissioni di C02 entro il 2050 ed è il primo treno a zero emissioni dirette di CO2 per l’Italia dotato di celle a combustibile a idrogeno, con una capacità totale di 260 posti a sedere e un’autonomia superiore a 600 km.

Il progetto H2iseO

Sustainable development with icons of renewable energy and natural resources preservation with environment protection inside connected gears.businessman hand working with touch screen in action

La “H2iseO Hydrogen Valley” è un progetto realizzato da FNM, FERROVIENORD e Trenord, che mira a decarbonizzare i servizi di trasporto pubblico e a favorire la transizione verso un sistema di trasporti più sostenibile.

FNM

Gruppo FNM S.p.A. (prima del 29 aprile 2006  Ferrovie Nord Milano S.p.A.) è una società nel settore della mobilità integrata. FNM e Alstom nel novembre 2020 hanno firmato un accordo che prevede la fornitura a Trenord di 6 treni a celle a combustibile a idrogeno, conta possibilità di estenderli a otto. L’introduzione del treno a idrogeno fa parte del progetto H2iseO Hydrogen Valley.

Come funziona un treno a idrogeno

Già nel 2019, negli USA, Stadler ha venduto il primo FLIRT H₂ che è composto da un’automotrice elettrica con celle a combustibile a idrogeno. In essi, l’idrogeno viene convertito in elettricità, alimentando così il treno, carica le batterie di trazione e alimenta anche l’impianto di climatizzazione a bordo. Il treno accelera e frena in modo puramente elettrico e l’energia cinetica viene immagazzinata nelle batterie durante la frenata.

Il funzionamento della vettura si basa in gran parte sui FLIRT, ovvero elettrotreni per il funzionamento sotto le linee aeree. Il FLIRT a idrogeno prevede una struttura leggera in alluminio a un piano e può essere realizzata in composizioni da due a quattro vagoni. Nella produzione in serie, il FLIRT H₂, come il FLIRT, può essere adattato in modo flessibile e personalizzato alle esigenze dei clienti e della rete ferroviaria. Il FLIRT H₂ è disponibile anche con pantografo e trasformatore, che rende possibile il funzionamento anche sotto la linea aerea.

La fonte energetica del treno a idrogeno Coradia Stream

La carrozza intermedia del Coradia Stream, la “Power Car”, ospita la tecnologia ad idrogeno, quindi la principale fonte di energia. Quest’ultima è fornita dalla combinazione dell’idrogeno, che viene raccolto nei serbatoi, con l’ossigeno dell’aria esterna, senza emissione di CO2 nell’atmosfera. L’energia viene poi immagazzinata nelle batterie al litio ad alte prestazioni per essere successivamente sfruttata nelle fasi di accelerazione, garantendo il risparmio di carburante. 

Caratteristiche del nuovo treno

Il Coradia Stream a idrogeno manterrà i confort della versione elettrica, le stesse prestazioni operative dei treni diesel e soprattutto l’autonomia. Quest’ultima supera anche i 600 km. Inoltre il Coradia Stream a Idrogeno può operare sulle linee non elettrificate in sostituzione dei treni che utilizzano combustibili fossili, e offre caratteristiche di comfort e silenziosità paragonabili a quelle degli altri modelli Coradia elettrici.

Credits: Alstom

Coradia Stream sarà il primo treno a zero emissioni dirette di CO2 per l’Italia dotato di celle a combustibile a idrogeno, con una capacità totale di 260 posti a sedere.

Dove è stato costruito

Credits: Alstom

Il treno è stato prodotto negli stabilimenti Alstom in Italia. Ha partecipato il sito di Savigliano per lo sviluppo, la certificazione, la produzione e il collaudo. Invece il sito di Vado Ligure è stato utilizzato per l’allestimento della “power car” in cui è installata la parte tecnologicamente innovativa legata all’idrogeno. Infine il sito di Sesto San Giovanni per i componenti e il sito di Bologna per lo sviluppo del sistema di segnalazione.