Autostrade, dal 2025 pagherai meno: passa la nuova legge | Ecco i dettagli

Autostrada italiana

Dal 2025 pagherai meno in autostrada - vehiclecue.it

Una nuova legge cambierà le regole dei pagamenti in autostrada. Ecco a chi andranno i soldi.

La privatizzazione delle autostrade in Italia è un tema che ha suscitato molte discussioni e dibattiti nel corso degli anni. Questo processo ha comportato cambiamenti significativi nella gestione e manutenzione della rete autostradale italiana. Dal momento della loro privatizzazione, le autostrade italiane sono state gestite da concessionari privati, che hanno avuto il compito di mantenere e migliorare le infrastrutture, nonché di riscuotere i pedaggi. Questo modello ha avuto i suoi vantaggi, ma anche critiche riguardo alla trasparenza e all’efficacia nella gestione.

L’idea di privatizzare le autostrade è stata promossa con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e la qualità del servizio. I concessionari privati, si pensava, avrebbero potuto investire più rapidamente in miglioramenti e manutenzioni rispetto allo Stato. Tuttavia, questo approccio non è stato privo di problematiche. Gli utenti della strada hanno spesso lamentato aumenti dei pedaggi e scarsa manutenzione, mentre gli incidenti su alcune tratte hanno messo in discussione la sicurezza e l’efficacia della gestione privata.

Negli ultimi anni, la questione della sicurezza delle autostrade è diventata centrale nel dibattito pubblico. La tragedia del crollo del Ponte Morandi a Genova nel 2018 ha sollevato serie preoccupazioni sulla manutenzione e sulla sicurezza delle infrastrutture autostradali. Questo evento ha spinto il governo a rivedere le concessioni autostradali e a considerare nuove regolamentazioni per garantire una maggiore sicurezza e trasparenza nella gestione.

Le nuove regolamentazioni introdotte dal governo mirano a creare un equilibrio tra la gestione privata e il controllo statale. L’obiettivo è quello di assicurare che i concessionari rispettino standard elevati di manutenzione e sicurezza, mantenendo al contempo la redditività delle operazioni. Questo equilibrio è fondamentale per garantire che gli utenti delle autostrade possano viaggiare in sicurezza senza affrontare costi eccessivi.

Cambia il sistema di ripartizione dei pedaggi dal 2025

A partire dal 2025, il sistema di ripartizione dei pedaggi autostradali in Italia subirà un cambiamento significativo. Una parte del ricavato dei pedaggi sarà destinata direttamente allo Stato e sarà utilizzata per realizzare investimenti infrastrutturali. Questa nuova disposizione è parte del decreto Concorrenza, recentemente approvato dal Consiglio dei ministri e in attesa di conversione in legge. Il decreto prevede che le concessioni autostradali che scadranno a partire dal 2025 non potranno avere una durata superiore ai 15 anni. Questo cambiamento mira a garantire una maggiore concorrenza e trasparenza nel settore.

La concessione attuale di Autostrade per l’Italia (Aspi), controllata dalla Cassa depositi e prestiti e partecipata dal fondo Blackstone, scadrà nel 2038, ma le nuove concessioni seguiranno le nuove regole. Il nuovo schema tariffario introdotto dal decreto Concorrenza distingue la tariffa in tre componenti: tariffaria e di gestione, tariffaria di costruzione e tariffaria per oneri integrativi. Quest’ultima componente, l’extragettito, sarà di competenza del Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti e sarà utilizzata per il recupero dei finanziamenti pubblici concessi per la realizzazione delle infrastrutture a pedaggio. L’obiettivo è quello di promuovere la concorrenza tra gli operatori, controllare i pedaggi e incentivare gli investimenti.

Autostrada italiana
Passa la nuova legge per il pagamento dell’autostrada: ecco i dettagli – vehiclecue.it

dove vanno i soldi

I proventi derivanti dall’extragettito saranno utilizzati per realizzare investimenti autostradali e migliorare la sicurezza della viabilità locale. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiarito che questi fondi non comporteranno un aumento dei pedaggi per gli utenti. Inoltre, per le concessioni attualmente in essere, si manterranno le regole esistenti, ma saranno previste scadenze tassative per la revisione del piano economico-finanziario.

Nei prossimi mesi, sarà valutata la congruità dei maggiori costi per investimenti presentati dai concessionari, e si sta considerando l’istituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale per monitorare questi aspetti. Tuttavia, le concessioni regionali, come quella della Pedemontana Veneta, non saranno interessate dalla riforma.