Se possiedi questo piccolo fuoristrada sei ricco | Ecco perché il suo valore è destinato a crescere enormemente nel corso di questi anni

Suzuki su strada di campagna

Quest'auto potrebbe valere molto - vehiclecue.it

Le auto storiche o con caratteristiche speciali tendono a crescere di valore negli anni.

Le auto storiche rappresentano una parte importante della cultura e del patrimonio automobilistico. Questi veicoli, con il loro design unico e le loro caratteristiche distintive, evocano un senso di nostalgia e rispetto per l’ingegneria del passato. Molti appassionati dedicano tempo e risorse per preservare e restaurare queste gemme del passato, mantenendo viva la storia dell’automobile.

In particolare, il Giappone ha una storia automobilistica affascinante che si intreccia con la sua rinascita economica post-bellica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la ricostruzione in Giappone fu lenta e complessa a causa delle devastazioni subite. Tuttavia, negli anni ’60 e ’70, il paese iniziò a emergere come una potenza industriale, sorprendendo il mondo non solo con l’innovazione tecnologica, ma anche con le sue vetture compatte e affidabili.

Durante questo periodo, il settore automobilistico giapponese si concentrava principalmente su vetture minime e fuoristrada, spesso derivate dai veicoli militari lasciati dagli occupanti americani. Marchi come Nissan e Toyota iniziarono a sviluppare modelli utili per la ricostruzione, come il Patrol e il Land Cruiser. Questi veicoli, originariamente basati sulle jeep americane, si evolsero gradualmente diventando icone nel mondo dei fuoristrada.

Suzuki, invece, si specializzò nelle auto compatte. Verso la fine degli anni ’60, l’azienda aveva una visione particolare che portò al lancio di un fuoristrada minimo e versatile: il Jimny LJ10. Questo piccolo 4×4, fedele alla semplicità della prima jeep, era incredibilmente leggero e inarrestabile, con un motore bicilindrico a due tempi che gli permetteva di affrontare i terreni più impervi.

La storia della Suzuki Jimny

Nel 1972, il Jimny si evolse nel modello LJ20, migliorando il sistema di raffreddamento e aggiungendo una versione con carrozzeria chiusa. Nel 1974, iniziò l’esportazione del modello LJ50, con un motore a tre cilindri che offriva maggiore potenza. Nel 1977, il Jimny si trasformò nel LJ80, dotato di un motore a quattro cilindri a quattro tempi, che portò le vendite in oltre 109 Paesi.

Nel 1981, il Jimny divenne SJ410, un veicolo apprezzato sia in città che in campagna, grazie al suo motore da un litro con 45 cavalli. Tre anni dopo, il modello SJ413 con un propulsore di 1,3 litri riscosse un successo mondiale, richiedendo produzioni anche all’estero. La terza generazione, lanciata nel 1988, offrì maggiore comfort e stabilità su strada, con un design più moderno.

Suzuki Jimny
La Suzuki Jimny è un classico intramontabile – vehiclecue.it

La svolta e il futuro del Jimny

Quando Suzuki rinnovò completamente il Jimny, mantenne la sua compattezza e leggerezza, ma introdusse un motore di 1,5 litri e un design che richiamava la Mercedes-Benz Classe G in scala ridotta. Tuttavia, l’introduzione delle norme sulle emissioni di anidride carbonica pose un grave problema. Le multe per le emissioni erano accettabili per veicoli grandi e costosi, ma non per un’auto economica come il Jimny.

Per aggirare questo ostacolo, Suzuki ripropose il Jimny Pro nel 2021, omologato come autocarro per evitare le tasse extra. Tuttavia, le nuove regolamentazioni sulle emissioni, in vigore dal 2025, impediranno la vendita del Jimny nella sua forma attuale quindi se ne possiedi una è probabile che il suo prezzo tenda a salire nel mercato dell’usato. Suzuki annuncia che il futuro del Jimny sarà elettrico, ma la perdita della leggerezza e della semplicità che lo caratterizzano rappresenta una triste fine per questo iconico fuoristrada.