Un agente dell’intelligence cinese è l’autore del più grande furto di auto negli Stati Uniti: sottratte 1.000 auto di lusso per un valore di 40 milioni di dollari
Un furto degno di un film d’azione: ecco la storia di una spia cinese che ha fatto il colpo del secolo negli Stati Uniti.
Da sempre, i furti più eclatanti hanno catturato l’immaginazione del pubblico, affascinato dalle storie di audaci ladri e colpi impeccabili. Sin dai tempi antichi, quando le ricchezze dei faraoni erano nascoste in piramidi sorvegliate, fino ai giorni nostri, le cronache sono piene di racconti di furti straordinari.
Questi episodi non solo mettono in luce le vulnerabilità dei sistemi di sicurezza, ma spesso rivelano anche l’ingegnosità e la determinazione di chi li ha perpetrati. Uno dei furti più celebri risale al 1911, quando la Gioconda fu sottratta dal Louvre. Per due anni, il capolavoro di Leonardo da Vinci fu nascosto da Vincenzo Peruggia, un italiano che lavorava al museo.
Il dipinto fu recuperato solo quando Peruggia cercò di venderlo a un antiquario di Firenze. Questo evento trasformò la Gioconda in un’icona mondiale, aumentando la sua fama ben oltre i confini del mondo dell’arte. Negli anni ’60, un gruppo di criminali riuscì a compiere uno dei furti di gioielli più audaci della storia.
La notte del 8 agosto 1963, i “Ladro Gentiluomo” e la sua banda derubarono il treno postale Glasgow-Londra, portando via 2,6 milioni di sterline. Il piano fu eseguito con precisione militare, e benché molti membri del gruppo furono catturati, il bottino non fu mai completamente recuperato. Questo furto è stato celebrato in numerosi libri e film, entrando a pieno titolo nella cultura popolare.
Il colpo del secolo
Più recentemente, il furto al Gardner Museum di Boston nel 1990 rimane uno dei misteri più avvincenti del mondo dell’arte. Durante la notte, due uomini vestiti da poliziotti entrarono nel museo e sottrassero opere per un valore di 500 milioni di dollari, tra cui capolavori di Vermeer e Rembrandt. Nonostante le indagini e le ricompense offerte, le opere non sono mai state ritrovate, lasciando una lacuna incolmabile nel mondo dell’arte.
In tempi più recenti, un furto di automobili di lusso ha attirato l’attenzione negli Stati Uniti. Un ex spia cinese, Mijian Yang, orchestrò il furto di mille automobili di lusso, del valore complessivo di 40 milioni di dollari, a New York negli anni ’90. Yang, utilizzando le sue abilità e connessioni, creò una rete criminale sofisticata capace di rubare, nascondere e spedire le auto in Cina senza lasciare tracce.
La caduta dell’impero di Yang
Yang, sotto lo pseudonimo di “Kenny“, reclutò un team esperto per eseguire i furti con precisione militare. Tra questi, Dean, il suo braccio destro, e Mario Lopez, un esperto ladro di automobili. Una volta rubate, le auto venivano “raffreddate” in parcheggi temporanei per verificare l’assenza di tracciatori GPS. Poi, venivano trasportate in container fino ai porti della costa occidentale, e infine spedite in Cina.
Il sistema di Yang funzionò impeccabilmente per anni, finché un piccolo errore mise fine alla sua operazione. Un incidente stradale minore rivelò un’auto rubata, portando la polizia a indagare più a fondo. Tracciando i movimenti dei membri della banda, le autorità riuscirono a smantellare l’organizzazione, arrestando Yang e altri otto complici. Nonostante la sua condanna a dieci anni di carcere, né i soldi né le auto furono mai recuperati, lasciando un alone di mistero intorno a uno dei furti più audaci della storia recente.