Nuovi Incentivi 2025, tuoi solo a una condizione: il 40% dell’auto deve essere made in Italy | Arriva il decreto anti importazione
Nuovi incentivi 2025, tuoi solo a una condizione: il 40% dell’auto deve essere made in Italy
Il Piano Ecobonus negli ultimi mesi ha segnato notevoli progressi, ottenendo risultati significativi nella transizione energetica e nel rinnovamento del parco auto. Tuttavia, un problema cruciale è rimasto irrisolto: l’incremento della produzione nelle fabbriche italiane. Durante il recente Tavolo Automotive, il ministro Adolfo Urso, affiancato dal viceministro Valentino Valentini e dai sottosegretari Fausta Bergamotto e Massimo Bitonci, ha affrontato questa sfida con determinazione.
L’incontro, svoltosi a Palazzo Piacentini, ha visto la partecipazione di rappresentanti delle aziende automobilistiche italiane, delle organizzazioni sindacali e datoriali, delle Regioni e dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (Anfia). Nonostante i successi del piano Ecobonus nel sostenere la transizione energetica e nel rinnovare il parco circolante, non è riuscito a incrementare la produzione locale. Questo tema ha dominato la discussione, evidenziando la necessità di un approccio più focalizzato.
Il ministro Urso ha sottolineato che la prossima edizione dell’Ecobonus dovrà rappresentare una significativa discontinuità, con l’obiettivo principale di sostenere la filiera nazionale e l’occupazione. Questa priorità sarà affiancata dal rinnovo del parco auto circolante e dal supporto alle famiglie a basso reddito. Le parole del ministro hanno tracciato una linea chiara: il supporto alla produzione locale sarà al centro del nuovo piano, che verrà sviluppato con una pianificazione pluriennale per favorire gli investimenti delle case automobilistiche e gli acquisti delle famiglie.
Durante l’incontro, si è discusso anche dell’importanza di favorire le produzioni con componenti europei. Il nuovo schema di incentivi, che inizierà a prendere forma a settembre, prevede che almeno il 40% dei componenti delle auto incentivate sia made in Italy o Europa. Questo approccio promuoverà la sostenibilità e contribuirà alla crescita dell’industria automobilistica locale. Si è anche parlato di incentivi maggiori per le auto a basse emissioni e di bonus per chi rottama veicoli vecchi e inquinanti.
Il nuovo piano pluriennale
Il nuovo piano Ecobonus, che entrerà in vigore dal 2025, prevede un fondo di 750 milioni di euro per il primo anno e un miliardo di euro annuo dal 2026 al 2030. Questo fondo sarà destinato a sostenere l’offerta e ad attrarre nuovi investitori, oltre che a riqualificare la componentistica italiana.
Inoltre, sono stati stanziati 50 milioni di euro per il 2022 e 350 milioni di euro annui per il biennio successivo per supportare queste iniziative. Il ministro Urso ha criticato la gestione di Stellantis, sottolineando che il piano non ha portato all’incremento produttivo concordato in Italia.
I dettagli del decreto D’Urso
Stellantis ha infatti annunciato la sospensione delle carrozzerie a Mirafiori e nuovi periodi di cassa integrazione. D’altro canto, il ministro ha confermato l’arrivo di nuovi costruttori: accordi di riservatezza e memorandum sono stati sottoscritti con tre case automobilistiche cinesi, e ulteriori incontri sono previsti per discutere cooperazioni industriali in Italia.
I sindacati hanno espresso preoccupazione per la situazione, temendo una spaccatura tra Stellantis e il governo. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha auspicato una ripresa del dialogo con il gruppo industriale, mentre Ferdinando Uliano della Fim ha lamentato la mancanza di accordi per il settore. Con l’esaurimento degli ammortizzatori sociali previsto per il 2025, i sindacati temono licenziamenti di massa se non si interverrà tempestivamente. L’obiettivo del nuovo piano Ecobonus è chiaro: promuovere la produzione locale, sostenere le famiglie e garantire una transizione energetica efficace.