Un pulsante al posto dei soliti due: l’odiosa invenzione per ottimizzare i costi | Non riusciremo più ad aprire i finestrini
In nome dei costi, una recente e odiosa invenzione ci costringerà ad un’azione aggiuntiva per aprire i finestrini dell’auto.
Nel mondo della produzione automobilistica, trovare il giusto equilibrio è fondamentale. Designer e ingegneri devono continuamente fare compromessi tra costi, prestazioni ed estetica. Sebbene l’idea di un’auto lussuosa e potente sia allettante, i produttori si trovano spesso a dover affrontare limitazioni che li costringono a fare delle concessioni.
Queste limitazioni possono derivare da esigenze tecniche, considerazioni di bilancio, o semplicemente dal desiderio di mantenere l’auto accessibile a un pubblico più ampio. Ma non sempre accolgono il favore di tutti, e anzi come in questo caso pongono in essere un’invenzione a dir poco “odiosa”.
L’arte di progettare un’auto risiede nel trovare un equilibrio che soddisfi sia il cliente che il produttore, mantenendo al contempo la redditività. Ogni scelta, dai materiali utilizzati per l’interno ai componenti tecnologici, comporta una serie di compromessi. I progettisti potrebbero volere sedili simili a poltrone, ma ciò andrebbe a discapito del peso e dei costi. Allo stesso modo, la potenza del motore deve essere bilanciata con le normative sulle emissioni e il consumo di carburante.
Nella continua ricerca di innovazione e competitività, i produttori automobilistici cercano soluzioni che possano ridurre i costi senza compromettere la qualità percepita dai clienti. Tuttavia, alcune scelte possono risultare controverse, soprattutto quando si tratta di aspetti funzionali dell’auto che toccano direttamente l’esperienza di guida.
Una tendenza che divide
Un esempio recente di questo tipo di compromesso si è manifestato con l’introduzione di una nuova tendenza in alcuni modelli di SUV, dove un cambiamento apparentemente insignificante ha generato accese discussioni tra gli appassionati di automobili e i critici del settore. In nome del risparmio e dell’efficienza produttiva, alcuni produttori hanno iniziato a ridurre il numero di pulsanti fisici dedicati al controllo dei finestrini, una caratteristica considerata fino a poco tempo fa come standard e imprescindibile.
In questo nuovo approccio, i conducenti si trovano a dover compiere un’azione aggiuntiva, come la selezione della modalità appropriata, per gestire i finestrini posteriori, piuttosto che disporre dei consueti quattro interruttori distinti, uno per ciascun finestrino. Questo cambiamento ha diviso il pubblico: da un lato, c’è chi comprende la logica di una semplificazione tecnologica e strutturale, dall’altro, molti ritengono che questa modifica comprometta l’ergonomia e la facilità d’uso, elementi cruciali in un veicolo moderno.
Le scelte di Volvo e la reazione dei clienti
Tra i brand che hanno adottato questa nuova filosofia, Volvo ha recentemente introdotto questa soluzione nel suo SUV di punta, il Volvo EX90. Questo modello, caratterizzato da un design minimalista e da tecnologie all’avanguardia, ha sorpreso molti quando si è scoperto che disponeva di soli due interruttori per i finestrini anteriori. Per aprire o chiudere i finestrini posteriori, il conducente è ora costretto a selezionare manualmente la modalità tramite un pulsante dedicato, un processo che aggiunge un passaggio in più rispetto all’intuitività a cui ci si era abituati.
Questa scelta, chiaramente motivata dal desiderio di ridurre i costi di produzione e semplificare il layout della portiera, è stata accolta con reazioni contrastanti. Molti clienti, soprattutto quelli che considerano la Volvo sinonimo di praticità e comfort, hanno espresso perplessità, sostenendo che questa modifica va a scapito dell’esperienza di guida e della comodità d’uso quotidiano.