Questo accessorio diffusissimo negli anni ’90 oggi è sparito | Lo usavano anche i tuoi genitori
Molti automobilisti ricordano questo particolare accessorio presente negli anni ’90, ma pochi ne conoscevano la funzione.
Per molti anni, automobili e altri veicoli hanno subito continue innovazioni, con l’introduzione di nuovi componenti che rispondevano alle esigenze del loro tempo. Alcuni di questi elementi, oggi dimenticati, svolgevano un ruolo fondamentale per migliorare l’esperienza di guida. Un esempio molto noto è quello di un componente, spesso trascurato, che veniva installato sul retro delle automobili negli anni ‘80 e ‘90. Molti automobilisti lo ricordano ancora oggi, anche se pochi ne conoscevano l’effettiva funzione.
La presenza di questa striscia, che pendeva dal paraurti posteriore fino a toccare il suolo, incuriosiva diversi conducenti. Molti si sono chiesti a lungo il suo scopo, e perché fosse così diffusa in quel periodo. Questo dispositivo, che per alcuni appariva un semplice dettaglio estetico, era in realtà un’innovazione tecnica di grande utilità, anche se non era immediatamente comprensibile a tutti.
Le automobili di qualche decennio fa erano esposte a un fenomeno poco noto, ma piuttosto comune: l’accumulo di elettricità statica. Questo effetto, causato dal movimento continuo del veicolo, poteva portare a piccole scariche elettriche, percepite al momento del contatto con la carrozzeria. Sebbene non pericolose, queste scariche risultavano sgradevoli per chiunque toccasse il veicolo dopo un lungo tragitto.
La soluzione che venne adottata fu quella di installare una striscia anti-statica, chiamata anche cinghia o catena di messa a terra. Questo particolare componente aveva la capacità di scaricare l’elettricità accumulata dalla carrozzeria direttamente a terra, prevenendo così il fastidio delle piccole scariche elettriche.
La funzione della striscia anti-statica
Questo dispositivo di gomma aveva una funzione simile alla messa a terra degli impianti elettrici. Con il continuo sfregamento dell’auto contro l’aria e il terreno, l’elettricità statica si accumulava sulla superficie esterna del veicolo. La striscia anti-statica permetteva alla corrente di fluire verso il suolo, evitando che si trasferisse al contatto con le persone. Oltre a proteggere gli automobilisti dalle scariche, questo strumento aiutava anche a migliorare la qualità della guida.
Infatti, alcuni studi suggerivano che l’accumulo di elettricità statica potesse generare stanchezza e malessere nei conducenti, mentre la sua dissipazione contribuiva a un viaggio più confortevole. Inoltre, la presenza della striscia riduceva le interferenze elettroniche nei sistemi interni dell’auto.
Perché non si usa più oggi
Con l’evoluzione dei materiali e delle tecnologie impiegate nella produzione di automobili, le carrozzerie moderne sono diventate molto meno suscettibili all’accumulo di elettricità statica. I sistemi elettronici presenti nei veicoli odierni sono più resistenti alle interferenze, eliminando la necessità di queste strisce anti-statiche. Le automobili contemporanee, grazie ai rivestimenti più avanzati e alle tecnologie di isolamento, gestiscono in modo autonomo l’eventuale accumulo di elettricità. Inoltre, le norme di sicurezza e le innovazioni nell’elettronica hanno reso superfluo l’uso di questi dispositivi.
Anche se oggi quasi scomparse, queste strisce rappresentano un’importante testimonianza di come l’innovazione automobilistica abbia sempre cercato di migliorare il comfort e la sicurezza alla guida. Non solo proteggevano dalle scariche elettriche, ma miglioravano l’affidabilità complessiva del veicolo, contribuendo a un’esperienza di guida più serena. Oggi, pur essendo un ricordo del passato, questi dispositivi restano un simbolo di come la tecnologia si sia evoluta per rispondere a esigenze che ora diamo per scontate.