Control High Turbolence, il sistema brevettato da Yamaha che consentiva a una vecchia Croma di percorre quasi 1.000 km con un pieno di benzina

CHT (Control High Turbulence)

Yamaha passa al prossimo brevetto con il nuovo sistema che consentirebbe a una vecchia Croma di ridurre dtrasticamente i consumi

Le innovazioni tecnologiche che trasformano il mondo automobilistico hanno da sempre rappresentato una sfida interessante per gli ingegneri e i costruttori. Molti sistemi e tecnologie avanzate hanno cercato di migliorare le prestazioni delle vetture, riducendo i consumi e aumentando l’efficienza dei motori. Tra i numerosi esempi di queste soluzioni ingegneristiche, alcuni si sono distinti per la loro semplicità applicativa e per i risultati significativi ottenuti in fase di utilizzo.

Un aspetto cruciale nello sviluppo dei motori è la gestione della combustione interna, fondamentale per garantire un bilanciamento ottimale tra potenza, consumi e impatto ambientale. In questo contesto, ogni soluzione innovativa è studiata per offrire vantaggi concreti in termini di prestazioni e risparmio di carburante.

Una delle sfide principali per i produttori di automobili è sempre stata quella di migliorare le prestazioni a regimi differenti, senza compromettere la fluidità e la regolarità del motore. Avere motori che riescono a offrire spinta e potenza anche a bassi regimi, mantenendo un consumo efficiente, ha cambiato l’esperienza di guida per molti automobilisti.

Non si può ignorare l’importanza delle soluzioni aerodinamiche, che contribuiscono non solo a migliorare la velocità massima, ma anche a ottimizzare i consumi e il comfort di guida.

Il brevetto Yamaha

Tra queste soluzioni innovative, la tecnologia CHT (Control High Turbulence), brevettata da Yamaha, ha rappresentato un importante passo avanti negli anni ’80. Implementata su diversi modelli, come le berline ammiraglie della FIAT, questa tecnologia sfruttava un sistema di doppio corpo farfallato per ottimizzare il flusso d’aria nei cilindri, garantendo così una combustione efficiente a qualsiasi regime di giri del motore.

Ciò permetteva di ottenere ottime prestazioni a regimi bassi e di mantenere bassi i consumi, migliorando l’esperienza di guida in modo significativo. La peculiarità della CHT risiedeva nella capacità di creare un’elevata turbolenza nella miscela aria-carburante anche con un utilizzo parziale dell’acceleratore, garantendo sempre una combustione rapida e completa. Questo non solo migliorava l’efficienza energetica, ma permetteva al motore di funzionare regolarmente anche in situazioni di bassa velocità.

Fiat Croma – vehiclecue.it

Un motore 2.0 da record

Nel 1985, FIAT decise di adottare il motore 2.0 litri con tecnologia CHT su uno dei suoi modelli di punta. Questo propulsore, nonostante la potenza limitata di 90 CV, era in grado di offrire prestazioni sorprendentemente bilanciate tra potenza e consumi, rendendolo uno dei più efficienti della sua categoria. La spinta ai bassi regimi era vigorosa e il motore si comportava in maniera impeccabile anche vicino al minimo, fornendo una guida piacevole senza dover spingere troppo sui giri.

Questo motore si è distinto per la sua efficienza nei consumi: capace di percorrere fino a 13,5 km/litro in condizioni extraurbane, un risultato notevole anche per gli standard odierni. Grazie all’ottima aerodinamica, la vettura riusciva a raggiungere i 186 km/h, consumando poco e offrendo un comfort notevole anche per lunghi viaggi.