Togliere dalla circolazione i veicoli più vecchi di 15 anni: la proposta in India

Illustrazione di vecchie macchine (Pixabay)

Illustrazione di vecchie macchine (Pixabay FOTO) - www.vehiclecue.it

Un passo verso un’India più verde e sicura: verranno rottamati i veicoli più vecchi di 15 anni.

Il settore automobilistico in India ha subito un’importante trasformazione con l’introduzione della Politica di Rottamazione dei Veicoli. Questa normativa, promossa dal governo, mira a sostituire i veicoli vecchi e non sicuri con mezzi moderni, più efficienti e meno inquinanti. Il problema dell’inquinamento urbano, della sicurezza stradale e della crescente domanda di materiali riciclati ha spinto l’India ad adottare misure rigide per eliminare dalle strade i veicoli inidonei. Questa politica rappresenta un passo cruciale per migliorare la qualità dell’aria, creare nuove opportunità di lavoro e stimolare il mercato automobilistico.

Il regolamento, attivo dal 2021, prevede che i veicoli privati e commerciali oltre una certa età siano sottoposti a test di idoneità per determinare se possono ancora circolare o se devono essere rottamati. Le norme, inoltre, fissano nuove procedure per la cancellazione della registrazione e il recupero dei materiali riciclabili.

La politica di rottamazione dei veicoli in India

Auto ammassate e demolite (Pixabay)
Auto ammassate e demolite (Pixabay FOTO) – www.vehiclecue.it

La politica di rottamazione dei veicoli è stata pensata per identificare e rimuovere dalle strade veicoli inquinanti e non sicuri. Questa iniziativa ha l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la sicurezza stradale. Il governo ha stabilito che i veicoli commerciali con oltre 15 anni di servizio e i veicoli privati che hanno superato i 20 anni debbano sottoporsi a un test di idoneità presso centri di collaudo automatizzati. Questi test valutano la sicurezza del veicolo, l’efficienza del motore, i sistemi di frenata e l’impatto ambientale.

Se un veicolo non supera il test di idoneità, viene dichiarato Veicolo a Fine Vita (End-of-Life Vehicle, ELV) e deve essere rottamato. Questa decisione mira non solo a ridurre le emissioni inquinanti ma anche a stimolare l’economia circolare, rendendo disponibili materiali riciclabili come acciaio, plastica e rame. Inoltre, la politica incoraggia l’acquisto di nuovi veicoli più sicuri, efficienti dal punto di vista energetico e conformi alle moderne normative ambientali.

Il processo di rottamazione di un veicolo comporta alcuni passaggi obbligatori secondo le norme del Regional Transport Office (RTO). Il proprietario deve notificare l’intenzione di rottamare il veicolo e fornire i documenti originali, inclusi certificato di registrazione e targa. Dopo la demolizione, è necessario presentare un documento di conferma del rottamatore con foto del veicolo rottamato.

Per quanto riguarda la deregistrazione del veicolo, una volta completata la rottamazione, il proprietario deve presentare al RTO un’affidavit in cui dichiara che il veicolo non è soggetto a finanziamenti, multe o controversie legali. Dopo le verifiche da parte dell’RTO e delle forze dell’ordine, il veicolo viene ufficialmente deregistrato e i suoi dati vengono cancellati dal database.

Vantaggi e impatti della politica di rottamazione

Illustrazione di auto in rottamazione (Pixabay)
Illustrazione di auto in rottamazione (Pixabay FOTO) – www.vehiclecue.it

Uno degli scopi principali della politica è ridurre il numero di veicoli obsoleti e inquinanti, che spesso rappresentano una fonte significativa di emissioni nocive. I veicoli più vecchi consumano più carburante e producono maggiori quantità di CO2 e altre sostanze inquinanti. Grazie a questa normativa, si prevede una riduzione del 25% delle emissioni causate dai trasporti, contribuendo così a migliorare la qualità dell’aria in molte città indiane.

Oltre ai vantaggi ambientali, la rottamazione di veicoli offre opportunità economiche. Da una parte, le aziende automobilistiche possono ottenere materiali a basso costo dai veicoli rottamati, riducendo i costi di produzione. Dall’altra, si prevede un aumento della domanda di nuovi veicoli, favorendo la ripresa del settore automobilistico che ha sofferto negli ultimi anni a causa della pandemia di COVID-19 e della crisi economica globale.

La politica mira inoltre a creare un’industria della rottamazione dei veicoli formalizzata, con la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore del riciclo e dell’automotive. Fino ad oggi, la rottamazione è stata svolta in gran parte in modo informale, con impatti negativi sulla sicurezza e sull’ambiente. Con la costruzione di centri di collaudo automatizzati e impianti di rottamazione autorizzati, l’intero processo sarà regolamentato e più sicuro.

Effetti sulle assicurazioni e la concretizzazione di quest’idea

Un altro aspetto rilevante riguarda l’assicurazione dei veicoli. Quando un veicolo viene rottamato, la sua deregistrazione comporta la cancellazione della polizza assicurativa associata. In alcuni casi, i proprietari possono ottenere un rimborso pro-rata per il periodo di validità residuo della polizza, a meno che non siano stati presentati sinistri nell’anno corrente. Non cancellare il veicolo dal registro dopo la rottamazione può comportare rischi legali, come il furto d’identità del veicolo, con eventuali documenti utilizzati per attività illegali.

Sul lungo termine, la Politica di Rottamazione potrebbe favorire anche una riduzione dei costi assicurativi. Con meno veicoli obsoleti in circolazione, i sinistri relativi a danni a terzi dovrebbero diminuire, portando a un calo dei premi assicurativi.