Questo concessionario è stato accusato di schilometrare 22 milioni di km in centinaia di auto | Evitalo come la peste

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Cruscotto che segna i chilometri e il pieno (Pixabay Foto) - www.vehiclecue.it

Un concessionario è riuscito a togliere i chilometri a delle auto usate prima di venderle: la frode scoperta negli Stati Uniti.

Il mercato dell’usato offre dalle utilitarie ai modelli di lusso. Questa scelta comporta anche una serie di rischi che non vanno sottovalutati. Tra i timori principali c’è quello legato alla trasparenza sulla reale condizione dell’auto.

Quando si compra un’auto usata, il numero di chilometri percorsi è uno dei fattori per valutare lo stato del veicolo. Un chilometraggio più basso può indicare un utilizzo minore e un’auto più nuova. C’è sempre il rischio che i chilometri indicati non sono quelli reali. Gli acquirenti si trovano così di fronte a un dilemma: fidarsi dei dati forniti dal venditore o cercare ulteriori conferme attraverso meccanici di fiducia?

Il timore di essere truffati non è infondato, poiché esistono casi documentati di venditori che ricorrono a pratiche fraudolente per ridurre il chilometraggio di un’auto, con l’obiettivo di aumentarne il valore. Queste truffe possono essere difficili da individuare e vengono alla luce solo dopo che l’acquirente ha effettuato l’acquisto. Le tecnologie a disposizione dei truffatori si sono evolute nel tempo, rendendo più complicato rilevare le manipolazioni.

Nonostante i controlli e le normative vigenti in molti Paesi, che cercano di prevenire e punire queste pratiche, il fenomeno rimane diffuso. In molti casi, gli acquirenti si trovano ad affrontare una battaglia legale per recuperare i soldi. Ma la domanda che rimane è: come è possibile difendersi da queste frodi?

Le leggi per proteggere i consumatori

Per evitare che i consumatori cadono vittima di truffe legate al chilometraggio, molti Stati hanno introdotto leggi specifiche. Tra queste, spiccano il Truth in Mileage Act e il Consumer Fraud Act negli USA, normative che obbligano i venditori a dichiarare il chilometraggio reale di un veicolo.

Queste leggi, sebbene efficaci, non sempre riescono a bloccare i truffatori più esperti. I consumatori devono dunque rimanere vigili e cercare di riconoscere gli altri segnali di usura, come la tappezzeria.

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Cruscotto con l’indicazione della velocità e del pieno (pixabay Foto) – www.vehiclecue.it

Un caso di frode negli USA

Un caso di cronaca ha messo in luce una truffa su larga scala avvenuta negli Stati Uniti. Un concessionario di auto usate è stato accusato di aver ridotto complessivamente più di 22 milioni di chilometri su 216 veicoli, un inganno che ha permesso di ottenere un profitto illecito.

Secondo l’accusa, il concessionario avrebbe manipolato il contachilometri di ogni auto per renderle più appetibili e aumentare i prezzi di vendita, truffando così centinaia di clienti. Le autorità competenti hanno denunciato l’uso di tecnologie avanzate per effettuare le modifiche, il che ha reso la frode difficile da scoprire.