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Costruire auto elettriche in Italia costra troppo: le dichiarazioni di Stellantis

L’industria automobilistica è alle prese con i costi elevati della produzione di veicoli elettrici nel nostro Paese.

Le auto elettriche rappresentano una delle principali innovazioni nel settore della mobilità, offrendo una soluzione più ecologica rispetto ai veicoli tradizionali a combustione. Funzionano grazie a motori elettrici alimentati da batterie ricaricabili, eliminando le emissioni di gas serra durante la guida e contribuendo a ridurre l’inquinamento atmosferico. Questa tecnologia si sta espandendo rapidamente, grazie all’evoluzione delle batterie agli ioni di litio che garantiscono una maggiore autonomia e tempi di ricarica sempre più rapidi.

Un altro vantaggio delle auto elettriche è la riduzione dei costi operativi. Non solo richiedono meno manutenzione rispetto ai motori a combustione interna, ma l’energia elettrica necessaria per alimentarle è spesso più economica rispetto ai carburanti tradizionali. Inoltre, il loro impatto ambientale positivo si allinea perfettamente agli obiettivi globali di sostenibilità e riduzione delle emissioni di carbonio, incentivando sempre più Paesi a investire in questa tecnologia e a supportare la diffusione delle infrastrutture di ricarica.

I costi elevati della produzione di auto elettriche in Italia

La produzione di auto elettriche in Italia rappresenta una sfida economica significativa, come dichiarato dall’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. Durante un recente incontro con le commissioni parlamentari italiane, Tavares ha sottolineato che il costo di produzione di veicoli elettrici nel Paese è notevolmente superiore alla media internazionale, principalmente a causa dell’alto prezzo dell’energia. Questo rende difficile competere con nazioni dove i costi di produzione sono più bassi, come la Cina e la Spagna, che offrono un ambiente più favorevole sia dal punto di vista della manodopera che dell’energia.

In Italia, il prezzo dell’energia è addirittura il doppio rispetto alla Spagna, il che rende poco sostenibile la produzione di massa di auto elettriche a prezzi accessibili per i consumatori. La conseguenza è una pressione crescente sul settore automobilistico, che si trova a dover affrontare un 40% di aumento nei costi tecnologici legati alla transizione verso l’elettrico. Secondo Tavares, questo gap rende necessario trovare soluzioni, tra cui nuovi incentivi statali per sostenere la domanda di veicoli elettrici, poiché attualmente i prezzi elevati scoraggiano molti consumatori.

Auto elettrica durante la ricarica (Pixabay FOTO) -www.vehiclecue.it

La strategia di Stellantis e il ruolo degli incentivi statali

Nonostante i costi di produzione elevati, Stellantis ha confermato l’intenzione di continuare a investire in Italia, pianificando la produzione di nuovi veicoli elettrici sia per il mercato interno che per l’export. Tuttavia, il successo di questa strategia dipenderà fortemente dalla capacità del governo italiano di incentivare la transizione verso la mobilità elettrica. Tavares ha ribadito che l’obiettivo non è richiedere fondi per l’azienda, ma per permettere ai cittadini italiani di acquistare auto elettriche a prezzi competitivi. Senza queste misure, il rischio è che la domanda rimanga stagnante, frenando ulteriormente la crescita del settore.

Il confronto con altre economie, in particolare la Cina, è impietoso: il Paese asiatico ha investito enormemente nelle tecnologie per le auto elettriche e detiene la leadership mondiale nella produzione di batterie e veicoli elettrici. Questo vantaggio si riflette in un costo di produzione del 30% inferiore rispetto all’Italia. Nonostante le parole di Tavares, alcuni esponenti politici, come Carlo Calenda, hanno espresso forti critiche, ritenendo che le richieste di incentivi siano una sorta di “ricatto” e che Stellantis non abbia fornito garanzie concrete sui suoi piani futuri per la produzione nel Paese.