Patente, la legge cambia dopo 60 anni: rischi di perderla se non ti metti a norma | Migliaia di patenti nel secchione
Se hai più di 60 anni rischi di perdere la patente, lo prevede la nuova legge: scopri cosa cambia e come proteggersi.
La patente di guida è un documento essenziale per chiunque desideri condurre veicoli a motore, e la sua importanza non si limita solo alla fase di acquisizione. Il rinnovo della patente, infatti, rappresenta un passaggio obbligato che assicura la capacità del conducente di continuare a circolare in sicurezza. Ogni tipologia di patente ha requisiti e scadenze di rinnovo diversi, che tengono conto delle peculiarità del veicolo che si intende guidare e delle condizioni psicofisiche del conducente.
In generale, il processo di rinnovo richiede una verifica medica che attesti l’idoneità alla guida, soprattutto per le categorie di patenti che abilitano alla conduzione di mezzi più complessi o destinati al trasporto di persone. Nel tempo, queste verifiche diventano sempre più frequenti, riflettendo la necessità di garantire che il conducente sia in grado di gestire i rischi della strada, che aumentano con l’età. Tuttavia, questo processo può sembrare complicato, soprattutto per chi possiede una patente che consente la guida di veicoli di categoria superiore.
Ogni tipo di patente è soggetto a normative specifiche. Ad esempio, le patenti professionali, come quelle per autocarri o autobus, richiedono attenzioni particolari durante il rinnovo. Per queste categorie, infatti, sono previsti controlli medici più approfonditi, dato il peso della responsabilità di chi trasporta persone o merci. Il rinnovo della patente non è soltanto una formalità burocratica, ma un atto di responsabilità verso sé stessi e gli altri utenti della strada.
Con il passare degli anni, inoltre, le normative diventano più stringenti per i conducenti più anziani. Le condizioni fisiche possono cambiare rapidamente, e per garantire la sicurezza di tutti, la legge stabilisce tempistiche diverse per il rinnovo, riducendo gli intervalli tra una visita e l’altra. È quindi fondamentale essere informati sulle scadenze e sui requisiti per non trovarsi impreparati.
Categorie di patente D: regolamenti particolari
Le patenti di categoria D1, D1E, D e DE, destinate alla guida di autobus e altri veicoli per il trasporto di persone, sono soggette a normative ancora più rigorose. Fino ai 70 anni, queste patenti devono essere rinnovate ogni cinque anni. Dopo questa soglia, la frequenza aumenta, passando a ogni tre anni fino ai 80 anni, e successivamente a ogni due anni per chi supera tale età. Questo perché le condizioni fisiche possono influenzare la capacità di gestire veicoli di grandi dimensioni e con carichi pesanti.
Dopo i 60 anni, i conducenti con patenti D1 o D possono guidare solo i veicoli previsti per la patente B, mentre chi possiede patenti D1E o DE può continuare a guidare solo mezzi che richiedono la patente BE. Per continuare a guidare autobus o veicoli di trasporto pubblico, dai 60 ai 68 anni, è necessario ottenere un attestato specifico, conseguibile annualmente dopo una visita presso la Commissione medica locale.
Limitazioni dopo i 68 anni per conducenti professionisti
Oltre i 68 anni, chi è titolare di una patente D1, D1E, D o DE non può più condurre veicoli come autobus o autocarri. Inoltre, chi ha ottenuto la patente D o DE prima del 30 settembre 2004, abilitata anche alla guida di veicoli con patente C o CE, deve rispettare le regole di rinnovo previste per queste patenti.
Le patenti speciali D1S e DS, infine, seguono un percorso differente, richiedendo il rinnovo esclusivamente presso la Commissione medica, rispettando però le scadenze regolari.