Un’ingiustizia inaccetabile, scippo in piena regola: le distanze contano eccome | Ora hai tutto in mano per impugnare un bel ricorso
Hai ricevuto una multa salata? Ora puoi fare ricorso se hai subito questa ingiustizia. Ecco a cosa devi fare attenzione!
Gli autovelox sono strumenti molto discussi e spesso fonte di tensione tra automobilisti e autorità. Nati per controllare e ridurre la velocità eccessiva, questi dispositivi sono piazzati in punti strategici lungo le strade per garantire maggiore sicurezza. Tuttavia, il loro utilizzo ha sempre suscitato dibattiti sulla legittimità delle multe emesse.
L’obiettivo principale di un autovelox è scoraggiare comportamenti pericolosi al volante, monitorando il rispetto dei limiti di velocità. Nonostante il loro scopo sia chiaro, non sempre gli automobilisti percepiscono questi strumenti come mezzi di sicurezza. Spesso vengono visti come un metodo per fare cassa, soprattutto quando non sono posizionati in modo trasparente o quando il limite di velocità non è ben segnalato.
Uno degli aspetti più discussi riguarda proprio il posizionamento degli autovelox. In base alla normativa vigente, i dispositivi devono essere collocati in modo visibile e segnalato con sufficiente anticipo. Questo dovrebbe evitare che gli automobilisti vengano sorpresi all’ultimo momento, garantendo così una corretta applicazione delle norme di sicurezza stradale. La legge prevede, inoltre, distanze minime tra il segnale di limite di velocità e l’autovelox.
Se da un lato i sostenitori degli autovelox ne lodano l’efficacia nel ridurre gli incidenti, dall’altro lato ci sono numerosi casi in cui le multe emesse sono state contestate. Ciò avviene quando si ritiene che il dispositivo sia stato utilizzato in modo inappropriato, ad esempio senza rispettare le regole sul posizionamento.
Nuovi sviluppi nelle sentenze sui limiti
Gli autovelox devono rispettare alcuni requisiti fondamentali per garantire la legittimità delle multe. In primo luogo, devono essere collocati in modo ben visibile e anticipato da una segnaletica che indichi chiaramente la presenza del dispositivo. Inoltre, la normativa prevede che ci sia una distanza minima di un chilometro tra il segnale di limite di velocità e l’autovelox, per dare agli automobilisti il tempo di adeguare la loro velocità. Questi requisiti sono stabiliti per assicurare la trasparenza e la correttezza nell’uso degli strumenti di controllo.
Una delle questioni più recenti in materia di multe autovelox riguarda la necessità di rispettare la distanza minima di un chilometro tra il cartello del limite di velocità e la postazione di rilevamento. Questo requisito, introdotto per garantire una maggiore chiarezza agli automobilisti, è al centro di molte contestazioni.
La decisione della Suprema Corte
Con l’ordinanza n. 25544/2023, la Suprema Corte ha stabilito che una multa è illegittima se l’autovelox non rispetta la distanza minima di un chilometro dal cartello che indica il limite di velocità. Questo principio è stato affermato nel caso di un automobilista che si era opposto a una multa di 550 euro per eccesso di velocità.
Gli automobilisti, infatti, possono impugnare le multe ricevute se ritengono che i requisiti di legge non siano stati rispettati, come il mancato rispetto della distanza o della visibilità dell’autovelox. In questi casi, diventa fondamentale verificare se l’apparecchio di rilevazione sia stato posizionato correttamente, in quanto una sua collocazione non conforme può invalidare la sanzione.