Lamborghini accusa dei rivenditori negli USA per aver guadagnato milioni rivendendo le loro auto ai flipper
Lamborghini non ci sta. La casa automobilistica del lusso italiano avrebbe accusato il concessionario americano Gold Coast Exotics of Illinois di aver creato una sorta di mercato parallelo delle auto sinonimo di lusso a quattro ruote. Tutto questo sarebbe avvenuto facendo fruttare al concessionario milioni di dollari. Stando a quanto riportato da fonti estere come Carscoops.com e AutoNews – in Italia la notizia è stata riportata tra gli altri anche da Everyeye – il concessionario americano si sarebbe aperto alla vendita ai cosiddetti flipper. Chi sono e come avrebbe funzionato questo mercato parallelo stando alle accuse?
Questioni di flipper
I flipper sono degli acquirenti interessati a comprare veicoli o pezzi di lusso da poi rivendere il prima possibile nel mercato dei collezionisti a prezzi molto alti. Stando alle accuse che avrebbe fatto Lamborghini, il concessionario avrebbe venduto a questi soggetti e lucrato molto denaro. Si parlerebbe anche di frode. Lamborghini avrebbe scoperto un flusso di vendita secondario e parallelo. Ad alimentarlo ci sarebbero state transazioni che sarebbero state definite “discutibili da parte del marchio. I primi 4 casi sarebbero stati già riconosciuti.
Un ex sportivo americato si sarebbe dichiarato colpevole di aver comprato una Urus in questo modo. Un’altra Urus sarebbe andata a società a responsabilità limitata. Una terza auto sarebbe andata al CEO di una clinica in Minnesota. Per Laborghini, però, si tratterebbe di una Huracàn, che invece sarebbe andata nelle mani di un presunto criminale che avrebbe un servizio di autonoleggio a Miami. Un ultimo caso riguarderebbe persino una vendita con il nome del cliente inventato.
I casi secondo Lamborghini
Per chi opera nel settore delle auto del lusso la reputazione è tutto. Per questo Ferrari e Lamborghini selezionano la clientela non solo in base al denaro. C’è anche chi – come Ferrari – ha una lista di clienti non desiderati, cioè di persone che – seppur benestanti – non possono più comprare auto da loro. Lo sa bene Justin Bieber, che è rientrato in questa lista dopo aver verniciato in modo discutibile la sua Ferrari tempo fa.
Il comportamento del concessionario estero secondo la casa automobilistica bolognese andrebbe avanti dal 2019. Al momento i casi accertati riguardano solo gli ultimi 12 mesi. La Lamborghini sarebbe arrivata a questa conclusione dopo la visione dei bonus per i risultati delle vendite del concessionario, pari a circa 4 milioni di dollari. Il concessionario americano ha rispedito le accuse al mittente e ora le parti se la vedranno in tribunale.