Nastro isolante sulla targa dell’auto: lo stanno mettendo tutti | Il motivo è spettacolare
È consentito mettere del nastro isolante sulla targa dell’auto? E a cosa servirebbe? La nuova tendenza ha uno scopo inaspettato.
La targa dell’auto non è solamente un numero identificativo. Ogni giorno migliaia di veicoli percorrono le strade italiane, portando con sé una combinazione unica di lettere e numeri, un vero e proprio “passaporto” per ogni mezzo di trasporto. Queste sequenze vengono utilizzate dalle autorità per identificare i veicoli e risalire al proprietario in caso di necessità.
Per la maggiore sicurezza e il controllo stradale, in molte città sono stati installati autovelox e postazioni fisse di controllo. Questi strumenti utilizzano proprio le targhe per risalire ai conducenti e, così, inoltrare le multe. N
Tuttavia, se da una parte la targa è indispensabile per garantire la sicurezza stradale, dall’altra alcuni automobilisti “furbetti” cercano un modo per evitare di ricevere sanzioni.
Per eludere i controlli esistono diversi metodi, alcuni più elaborati di altri, ma ce n’è uno in particolare che sta diventando molto popolare.
Il ritorno di vecchi metodi per eludere le multe
La targa, oltre a essere un elemento chiave per la sicurezza stradale e la regolamentazione del traffico, può rivelarsi un punto d’interesse anche per coloro che cercano di eludere le sanzioni. Di fronte alla crescita di questi espedienti, le forze dell’ordine monitorano costantemente le strade, consapevoli dei vari metodi di camuffamento delle targhe. Ogni tentativo può portare a gravi conseguenze legali, eppure il fenomeno non sembra arrestarsi. Tuttavia, non tutti sono consapevoli dei rischi legali legati a questi tentativi di elusione, che vanno ben oltre una semplice multa.
C’è chi applica dello scotch nero per alterare i numeri e le lettere, chi “dimentica” un oggetto penzolante vicino alla targa per nasconderla parzialmente, e chi si affida al fango o ad altri stratagemmi per renderla illeggibile. Ogni tecnica ha un unico obiettivo: sfuggire al controllo automatico degli autovelox, sperando di evitare le sanzioni amministrative.
Le conseguenze per chi altera la targa
In un recente caso, un automobilista ha deciso di alterare la propria targa con del nastro adesivo nero, modificando una lettera da “J” a “U”. La manomissione ha attirato l’attenzione di un militare fuori servizio, che ha immediatamente segnalato l’anomalia, portando a una verifica approfondita sulla targa. Da qui, le autorità hanno identificato il proprietario e confermato la manomissione.
Per il responsabile sono scattate conseguenze severe: un’ammenda di circa duemila euro, il ritiro della targa e un fermo del veicolo per tre mesi. Questo caso rappresenta solo uno dei tanti episodi in cui le autorità riescono a smascherare simili tentativi. Con l’aumento dei controlli, i carabinieri stanno adottando misure preventive in molte aree a rischio per individuare tempestivamente eventuali irregolarità. Da questi controlli emergono spesso nuove tecniche di camuffamento, sempre più sofisticate, ma difficili da rendere efficaci e sicure senza incorrere in pesanti sanzioni.