Lo stavano multando ma il biglietto li ha bloccati: la polizia municipale è rimasta senza parole
La polizia municipale è rimasta sorpresa e inizialmente interdetta di fronte al bigliettino lasciato dall’automobilista.
Quando ci mettiamo al volante, siamo tutti più o meno consapevoli che rispettare le regole non è un’opzione: è un dovere, punto e basta. Certo, a volte la vita è caotica, le città sono affollate e trovare un parcheggio sembra più complicato di vincere alla lotteria.
Ma le regole esistono per un motivo, e le conseguenze, lo sappiamo, non tardano ad arrivare quando sgarriamo. Parcheggiare dove capita è, purtroppo, un vizio difficile da sradicare. Lo vediamo ogni giorno: auto piazzate sui marciapiedi, davanti ai passi carrabili, o peggio ancora, in aree riservate.
Però, ogni tanto, spunta qualche situazione che lascia un po’ interdetti. Succede che qualcuno provi a giustificarsi con un bigliettino lasciato sul cruscotto, quasi fosse un messaggio d’aiuto o una confessione dell’ultimo minuto. E qui la faccenda si fa interessante. Non è che i vigili non abbiano visto di tutto, ma certi episodi riescono ancora a sorprendere.
E parliamo proprio di loro, gli agenti, che si trovano di fronte a mille casistiche diverse. Per quanto possano sembrare inflessibili, alla fine sono anche persone. Eppure, il loro lavoro è applicare le norme: se c’è un’infrazione, la multa scatta. Ma cosa succede quando si trovano davanti a una situazione particolare?
Quando il biglietto diventa protagonista
Multare o non multare, questo è il dilemma (o forse no). C’è chi, davanti a una sanzione, si rassegna e chi, invece, tenta di spiegarsi, di far capire il proprio punto di vista. Alla fine, è un po’ un confronto tra chi cerca di farsi capire e chi deve far rispettare la legge. Le giustificazioni, però, raramente trovano ascolto in un contesto dove l’applicazione delle regole deve essere imparziale.
Immaginate la scena: gli agenti di polizia municipale si avvicinano a un’auto parcheggiata male, pronti a lasciare la multa. Ma sul parabrezza trovano un biglietto. Una cosa strana, non c’è dubbio, che li spinge a fermarsi un attimo. Così leggono. Ecco, il messaggio non è quello che si aspettano: c’è scritto che il parcheggio è stato un “obbligo” per mancanza di alternative. Cosa fare, a questo punto?
Il messaggio (e il destino) dell’automobilista
Sul biglietto, il conducente spiegava di non aver avuto altra scelta per parcheggiare e aggiungeva che possedeva un regolare pass residenziale. Certo, la spiegazione era un tentativo di attenuare la sanzione, ma non c’era modo di sfuggire alla realtà.
L’auto occupava uno spazio per disabili. E qui non si scherza. Gli agenti, seppur colpiti, hanno continuato a fare il loro lavoro. Alla fine, anche le giustificazioni più sentite devono scontrarsi con le regole. Chi ha diritto a quegli spazi ha bisogno di vederli rispettati.