Ciclisti tutti multati, 670€ di multa se non guardi il numero: stanno fermando tutti in queste ore
Controlli a tappeto e multe salate: nuove regole sorprendono tutti, ecco cosa sta accadendo sulle strade italiane
Negli ultimi anni, l’attenzione ai dettagli del codice della strada è aumentata, coinvolgendo non solo i veicoli a motore, ma anche altre categorie di utenti. Questo ha portato a discussioni accese sul significato stesso di “circolazione responsabile”.
Il ciclismo non sfugge a questo nuovo scrutinio. Le piste ciclabili sono diventate un luogo sempre più frequentato, tanto da richiedere interventi che possano mantenere la sicurezza per tutti gli utilizzatori. Il concetto di limite di velocità, che molti associano esclusivamente alle automobili, ha iniziato a prendere piede anche su questi percorsi dedicati.
Una delle domande che emergono riguarda il confine tra libertà individuale e responsabilità collettiva. Tuttavia, dietro queste decisioni c’è sempre una motivazione che punta a prevenire incidenti e garantire l’incolumità di tutti.
In questo contesto, la tecnologia gioca un ruolo chiave. Gli strumenti di controllo, come gli autovelox, si sono evoluti, diventando più precisi e versatili. Ma può un limite di velocità pensato per le bici essere davvero rispettato? Questo tema sta animando il dibattito pubblico, specialmente in alcune zone d’Italia dove le regole sembrano essersi spostate ben oltre il tradizionale.
Strumenti per il controllo del traffico: innovazione o eccesso?
Lungo una delle più suggestive piste ciclabili d’Italia, situata nell’hinterland milanese, è stata introdotta una regolamentazione che ha lasciato molti senza parole. Un limite di velocità pari a 10 km/h per i ciclisti è diventato realtà, accompagnato da controlli accurati tramite telelaser. La motivazione? Salvaguardare i pedoni che affollano il percorso, soprattutto nei momenti di maggiore afflusso.
Nonostante le proteste sui social, le autorità locali hanno confermato la loro intenzione di mantenere questi controlli. Le sanzioni non sono certo da sottovalutare, con cifre che molti non si aspettavano di poter associare a una bicicletta.
Sanzioni per i ciclisti: quanto può costare un errore
Nel comune di Motta Visconti, un ciclista che percorreva la pista ciclabile del Naviglio di Bereguardo è stato fermato dalla polizia locale mentre viaggiava a 32 km/h, superando di 22 km/h il limite imposto. Il risultato? Una multa da 670 euro, applicata in base alle norme del Codice della Strada che non distinguono tra veicoli a motore e biciclette.
Queste sanzioni hanno fatto discutere, sia per la severità che per l’inusualità della situazione. Mentre molti ciclisti si sentono penalizzati da un limite ritenuto “assurdo”, le autorità sottolineano che il provvedimento è necessario per proteggere i pedoni. Le regole sono chiare: superare i limiti di velocità, anche in bici, comporta le stesse conseguenze previste per chi guida un’auto. Non si applicano però decurtazioni di punti, dato che la bicicletta non richiede una patente per essere utilizzata.