Stop benzina e diesel, anticipati i tempi: da questa data non puoi più circolare | Chiedi subito un preventivo
Sono stati anticipati i tempi per lo stop di veicoli a diesel e benzina. Non potrai più circolare dopo una certa data.
Le giornate di blocco del traffico, comunemente chiamate “stop auto”, sono misure temporanee adottate per ridurre l’inquinamento atmosferico in situazioni critiche.
Questi provvedimenti limitano la circolazione di specifiche categorie di veicoli, spesso quelli a benzina o diesel, nelle aree urbane più inquinate.
Il principale obiettivo è ridurre le emissioni di particolato e ossidi di azoto, che rappresentano una minaccia per la salute pubblica, aggravando problemi respiratori e cardiovascolari.
Sebbene efficaci nel breve termine per abbassare i livelli di inquinamento locale, questi blocchi sono una soluzione emergenziale. Possono creare disagio, ma sono inevitabili.
Uno stop anticipato
Il Regno Unito ha deciso di anticipare lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel, accelerando rispetto alla scadenza inizialmente fissata per il 2035. Questa decisione, voluta dal governo Starmer, rappresenta un segnale chiaro di impegno nella transizione verso una mobilità sostenibile. Si tratta di un passo deciso che contrasta con le esitazioni di altri Paesi europei, dove si discute ancora di possibili rinvii delle scadenze.
La scelta non è nuova nella politica britannica: già sotto il governo Johnson era stato impostato un calendario ambizioso per la transizione elettrica. Con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, il governo ha ripreso in mano la questione con autonomia decisionale. A pochi anni dalla data limite, il Regno Unito si prepara a vietare i motori endotermici, lanciando un messaggio inequivocabile ai costruttori e al mercato interno.
Una nuova sfida
In parallelo all’anticipo dello stop, il governo britannico ha introdotto il mandato ZEV (Zero Emission Vehicle), imponendo alle case automobilistiche obiettivi minimi di vendita di veicoli elettrici. Per il 2024, ad esempio, il 22% del totale delle vendite deve riguardare modelli a emissioni zero. Il mancato rispetto di questi target comporta pesanti sanzioni: 15.000 sterline per ogni veicolo non conforme, salvo l’acquisto di crediti da altri produttori in regola, sempre al costo di 15.000 sterline l’uno.
La reazione delle case automobilistiche non si è fatta attendere, con gruppi come Stellantis che hanno definito il mandato insostenibile. Senza politiche di incentivo, molte aziende temono un impatto economico significativo. Con la scadenza ormai imminente, il settore si trova sotto pressione per adeguarsi, mentre le incertezze sulle strategie future generano preoccupazione sia tra i produttori che tra i consumatori. L’obbiettivo è sempre uno: ridurre le emissioni.