Nuovi semafori, vogliono installare la luce bianca: ma il rischio di incidenti sarà molto più alto | Ecco come e dove li troveremo

Telefono guida Semaforo rosso multa immediata

Se sei alla guida non sfiorare lo smartphone nemmeno al semaforo - vehiclecue.it (Depositphoto)

Possiamo dire addio ai classici semafori a tre luci: presto verranno sostituiti e sarà introdotta una luce bianca. Ecco a cosa serve.

Se percorrete le strade nei prossimi anni, potreste trovarvi davanti a un’innovazione che promette di cambiare il modo in cui interpretiamo la segnaletica stradale. Una luce bianca potrebbe affiancare il rosso, il giallo e il verde nei semafori, aggiungendo una dimensione inedita alla gestione del traffico urbano.

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L’idea potrebbe sembrare futuristica, ma alcune università stanno già lavorando a sistemi che sfruttano nuove tecnologie per ottimizzare la circolazione. Si parla di veicoli autonomi, calcoli distribuiti e intelligenza artificiale, tutti strumenti che convergono verso una segnaletica più smart. Gli esperti affermano che questa nuova luce non solo regolerà meglio il traffico, ma influirà anche sul risparmio energetico e sul consumo di carburante.

Pensate per un attimo al caos di un incrocio congestionato: chi procede, chi si ferma, chi aspetta. Ora immaginate lo stesso incrocio in cui i veicoli si muovono con coordinazione automatica, basandosi su un segnale che dice loro come comportarsi. Questa potrebbe essere la nuova realtà delle nostre città, in cui la quarta luce del semaforo diventa il centro nevralgico di un sistema gestito da auto connesse.

E se l’idea vi lascia perplessi, sappiate che non si tratta solo di fantascienza. Studi dettagliati e simulazioni al computer dimostrano che questa innovazione ha basi solide e potrebbe diventare parte integrante del nostro panorama urbano.

Come funziona la luce bianca

La luce bianca, proposta dai ricercatori della North Carolina State University, non avrebbe una funzione indipendente, ma sarebbe strettamente legata ai veicoli autonomi. Quando accesa, indicherebbe ai guidatori di seguire il comportamento dell’auto davanti a loro. Questo approccio, definito come “calcolo distribuito”, sfrutta l’interazione tra veicoli autonomi per determinare il flusso più efficiente, minimizzando gli errori di comunicazione.

Un sistema simile garantirebbe la fluidità del traffico anche in caso di problemi tecnici. Se, ad esempio, ci fosse un’interruzione nel collegamento con i semafori, i veicoli autonomi sarebbero comunque in grado di gestire i movimenti, grazie alla capacità di calcolo condivisa.

Guida autonoma (Depositphotos foto)
Guida autonoma (Depositphotos foto) – www.vehiclecue.it

Rischi e benefici della nuova tecnologia

Nonostante le potenzialità di questa innovazione, sorgono alcune preoccupazioni legate alla sicurezza. Simulazioni condotte dagli ingegneri della North Carolina State University hanno mostrato miglioramenti solo quando una buona percentuale di veicoli era autonoma. Con appena il 10% di auto autonome in circolazione, i ritardi si riducono di appena il 3%, mentre con il 30% il miglioramento sale al 10,7%.

Questi dati evidenziano che il successo del sistema dipenderà dall’adozione diffusa di veicoli autonomi. Inoltre, l’aggiunta di una luce al semaforo potrebbe confondere i guidatori tradizionali, aumentando il rischio di incidenti. Per questo motivo, l’implementazione della luce bianca richiederà campagne di sensibilizzazione e una transizione graduale nelle nostre città.