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Ford logo (Pexels foto) - www.vehiclecue.it

Dilaga la crisi del settore automotive: anche Ford costretta a licenziare i suoi lavoratori in Europa. La situazione attuale.

Continua a mietere le sue vittime la crisi del settore automotive, e stavolta ha colpito un’altra azienda internazionale.  Gli ultimi anni sono stati particolarmente duri per l’industria automobilistica che ha dovuto affrontare trasformazioni significative che ne stanno ridisegnando gli equilibri. La transizione verso la mobilità elettrica, le normative ambientali sempre più stringenti e l’intensificarsi della concorrenza globale stanno mettendo sotto pressione le grandi case automobilistiche.

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Questi cambiamenti stanno causando non solo una rivoluzione tecnologica, ma anche una ristrutturazione su larga scala. In Europa, in particolare, molte aziende si trovano a fronteggiare una diminuzione delle vendite e la necessità di investire in infrastrutture e ricerca per rimanere competitive. Tuttavia, tali investimenti non sempre garantiscono ritorni immediati, portando le imprese a dover prendere decisioni difficili per ridurre i costi e migliorare la sostenibilità economica.

La transizione verso i veicoli elettrici è al centro di questa crisi. Sebbene il passaggio alla mobilità sostenibile sia ormai un obiettivo globale, la sua realizzazione si scontra con diverse difficoltà: i costi elevati di produzione, la mancanza di incentivi in alcuni Paesi e la competizione con i produttori cinesi che offrono soluzioni più economiche.

La situazione diventa ancora più critica se si considera il peso delle decisioni politiche. L’assenza di un’agenda chiara per sostenere la mobilità elettrica in alcuni Paesi europei, unita alla riduzione dei sussidi governativi, ha generato ulteriori difficoltà.

Ford e le misure per affrontare la crisi

Di fronte a questo panorama incerto, Ford ha annunciato importanti misure di ristrutturazione in Europa. La casa automobilistica ha comunicato che, entro il 2027, procederà con il taglio di 4.000 posti di lavoro, di cui circa 3.000 in Germania e 800 nel Regno Unito. Questi licenziamenti rappresentano il 14% della forza lavoro dell’azienda nel continente.

La decisione, secondo una nota ufficiale del gruppo, è stata presa a causa delle perdite significative registrate negli ultimi anni e della crescente pressione esercitata dalla transizione ai veicoli elettrici. La riduzione dei posti di lavoro si inserisce in un piano più ampio per garantire la competitività futura dell’azienda, come sottolineato da Dave Johnston, vicepresidente per l’Europa di Ford.

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Ford (Depositphotos foto) – www.vehiclecue.it

Il peso della concorrenza e della politica

Un altro elemento cruciale per comprendere la decisione di Ford riguarda il ruolo della concorrenza cinese, che sta guadagnando terreno sul mercato europeo con soluzioni elettriche più accessibili. Inoltre, la fine dei bonus ambientali in Germania, uno dei principali mercati per Ford, ha ulteriormente aggravato la situazione. John Lawler, CFO dell’azienda, ha chiesto esplicitamente ai governi europei di intervenire con incentivi e investimenti per sostenere la transizione elettrica.

Questo annuncio segue altri significativi tagli avvenuti negli ultimi anni, confermando la portata della crisi che il settore automobilistico sta attraversando. Ford, un tempo leader incontrastato nel mercato europeo, cerca ora di ridefinire il proprio ruolo in un contesto sempre più competitivo e incerto.