Strada della Forra, ipotesi chiusura definitiva: la montagna sta franando

La Strada della Forra chiuderà per sempre? (Depositphotos)

La Strada della Forra chiuderà per sempre_ (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Gli esperti continuano a cercare metodi d’intervento efficaci per garantire la riapertura della Strada della Forra. Il rischio di inagibilità perpetua si fa sempre più concreto

La Strada della Forra è uno degli itinerari più gettonati e spettacolari raggiunti dagli appassionati dei viaggi in modo. Si tratta di un percorso totalmente immerso tra le vallate circostanti il meraviglioso Lago di Garda, che consentirà un contatto con la natura come in poche altre parti della nostra penisola. Percorrere la serpentina garantirà una vista magnifica sui piccoli borghi che sorgono lungo le rive del lago.

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Si trova a Tremosine, versante bresciano del Benaco, e per le sue peculiarità, che a detta di molti le conferiscono di diritto la palma di ‘strada più bella d’Italia’, addirittura il fu Primo ministro britannico Winston Churchill arrivò a definirla ‘l’ottava meraviglia del mondo‘. Fu progettata oltre 110 anni fa dall’ingegnere Arturo Cozzaglio e sfortunatamente ha da sempre riempito le pagine dei giornali locali per via della sua fragilità e degli eventi geologici che l’hanno interessata

Il colpo di grazia alla maestosa Forra è stato rappresentano dalla frana avvenuta il 16 dicembre 2023. I 6 chilometri più amati dai motociclisti gardesani (e non solo) sono rimasti chiusi proprio a partire da quella data e non sono ancora state rilasciate notizie in merito all’eventuale nuova accessibilità. Le ipotesi più ottimistiche indicano di dover attendere addirittura anni.

A questa campana si contrappongono tutti coloro che sostengono in modo profondamente drastico e disfattista che la Strada della Forra non tornerà mai più ad essere percorsa, proprio a causa della fragilità e della precarietà che si sono più volte palesate nel corso delle stagioni.

I primi timidi (ma insufficienti) tentativi

A danneggiare ulteriormente le condizioni della strada, già messe alla prova dai problemi strutturali dell’edificazione e dalla conformazione geologica del territorio, di per sé già particolarmente delicata, ci si sono messi anche gli eventi climatici sempre maggiormente imprevedibili ed estremi. La volontà congiunta è ovviamente quella di restituire alla comunità il percorso e team di ingegneri e progettisti stanno già lavorando per individuare la soluzione più efficace, ma per la messa in sicurezza si prospettano differenti ostacoli, che non sono, per questo, in grado di fornire certezze o ipotesi in merito ad un’eventuale futura riapertura.

Un intervento significativo, atto al controllo costante sul lungo periodo, è stato rappresentato dall’impianto di sensori di monitoraggio posti sulla parete rocciosa maggiormente interessata da crolli, frane ed altri episodi geologici. Così facendo gli esperti avranno la possibilità di rilevare il verificarsi di movimenti del terreno e delle rocce, in modo da comprendere tempestivamente in che modo poter intervenire. Per quanto importante e cooperante, la misura adottata viene ancora vista come insufficiente a garantire la percorrenza del tratto assicurando rischi sostenuti o azzerati.

Strada della Forra (Lago di Garda)
Strada della Forra (Lago di Garda foto) – www.vehiclecue.it

La soluzione più adeguata appare complessa da raggiungere

C’è da precisare che un’intera parete rocciosa è interessata dal rischio di frana, non semplicemente uno spicchio dei massi presenti. La messa in sicurezza, agendo unicamente su specifici settori del versante, appare come un’opzione non percorribile. Gli ingegneri hanno acceso i riflettori sulla possibilità di edificare una galleria in grado di attraversare le aree già sottoposte a maggiore controllo. Studi preliminari sono già in corso per valutare benefici, criticità e rischi legati a tale ipotesi; a scoraggiare gli esperti sono principalmente i costi di realizzazione, che schizzerebbero fino a cifre quasi proibitive, nonché i tempi prolungati che si prospettano per l’effettiva realizzazione. Tutto ciò che sappiamo al momento è che di certo per il breve futuro non c’è ancora nulla.

Le opzioni indicate dagli esperti al lavoro sono molteplici, ma finiscono tutte per scontrarsi inevitabilmente con problematiche di vario genere. L’ideale sarebbe l’individuazione di un’ipotesi che possa garantire il corretto equilibrio tra garanzia di sicurezza per i fruitori del percorso, che resta sempre l’elemento prioritario, costi di edificazione e la preservazione della zona sotto il punto di vista naturalistico e geologico, dubbio sollevato soprattutto dalle autorità locali. A tal proposito, la reazione dei cittadini alla prolungata chiusura e all’apparente assenza di prospettive di recupero del punto turistico, non è stata di certo benevola. Oltre che per l’esperienza mozzafiato, la Strada della Forra è nota per essere uno degli snodi principalmente trafficati per il raggiungimento di Tremosine. Con la chiusura del percorso la località gardesana, meta di migliaia di visitatori annuali, risulta sprovvista di un accesso diretto; il che comporta grandi disagi soprattutto dal punto di vista turistico, che intaccano direttamente l’economia locale.