Statale 106, come si percorre per godersi il viaggio? Ecco tutto quello che c’è da sapere ora e come organizzare il tuo itinerario.
La Statale 106 jonica, lunga 491 km, collega Reggio Calabria a Taranto. Attraversa 85 paesi lungo la costa ionica. Costruita nel 1928, conserva gran parte del tracciato originale, salvo alcune varianti. La percorrono 1,3 milioni di persone ed è importante per raggiungere la Calabria.
Il percorso della 106 è noto per essere impegnativo. Costeggiando il Mar Ionio, presenta molte curve, pochi rettilinei e attraversa numerosi centri abitati. Le intersezioni abusive e la mancanza di corsie d’emergenza rendono difficoltoso il traffico in estate, quando i tempi di percorrenza si allungano.
Soprannominata “strada della morte” per l’alto tasso di incidenti, dal 1996 al 2020 ha causato oltre 600 vittime. L’asfalto scivoloso in caso di pioggia e l’illuminazione carente aggravano i rischi. Nonostante gli interventi di ammodernamento, solo 82 chilometri sono a doppia corsia per senso di marcia in Calabria.
La vicinanza della 106 al patrimonio archeologico della Magna Grecia è un elemento di interesse. Siti come Locri Epizefiri, Kaulon e Sibari si trovano lungo il tracciato, e attirano appassionati di storia e cultura. Il traffico intenso penalizza il potenziale turistico della zona. Come percorrerla?
La Statale 106 fu progettata negli anni Trenta per collegare il Sud al resto del Paese. Nonostante l’obiettivo di modernizzare il Meridione, il tracciato è rimasto quasi invariato. Negli anni, i lavori di ampliamento hanno rivelato testimonianze di civiltà greca, romana ed ebraica.
Tra le scoperte più importanti c’è la sinagoga di Bova Marina, datata IV-VI secolo d.C., una delle più grandi d’Europa. A Casignana, invece, gli scavi hanno portato alla luce una villa romana con mosaici spettacolari. Questi siti sono valorizzati grazie alla vicinanza della 106. Come percorrere la Statale e godere anche di queste bellezze?
Percorrere la Statale 106 richiede pazienza. La strada è affascinante ma impegnativa, con tratti a strapiombo sul mare, curve strette e traffico spesso rallentato da veicoli lenti. I lavori in corso possono creare disagi, perché non ci sono corsie alternative in alcuni casi. La velocità media è ben al di sotto dei 60 km/h, così il viaggio lungo e faticoso. Pianifica soste nei siti archeologici lungo il percorso, come Locri e Kaulon. Scarica mappe aggiornate e verifica le condizioni del traffico in tempo reale per evitare ritardi.
Valuta percorsi alternativi come le trasversali interne può essere utile per raggiungere la costa con maggiore rapidità. Le problematiche della Statale 106 derivano da decenni di scarsa pianificazione e investimenti inadeguati. La 106 rimane congestionata e pericolosa. Un’opzione per valorizzare il turismo potrebbe essere lo sviluppo di percorsi tematici che combinano natura, cultura e gastronomia. Percorrere la statale 106 è un viaggio intenso, intriso di emozioni contrastanti. Da un lato, il mare Ionio si svela in tutta la sua bellezza, con panorami che sembrano rubati a una cartolina. I colori cangianti del cielo e l’odore di salsedine regalano un senso di libertà, mentre le testimonianze storiche che si incontrano lungo il tragitto, come templi e aree archeologiche, evocano l’antico splendore della Magna Grecia. Dall’altro lato, la precarietà della strada e le sue difficoltà richiamano alla mente un senso di incertezza, quasi un invito a rallentare e riflettere sul valore del tempo e della vita. La notizia arriva da Il Post.