BYD sbarca in Italia: al via la ricerca di fornitori per auto elettriche
La casa automobilistica BYD arriva in Italia e cerca nuovi fornitori per le sue auto elettriche: la svolta nel settore.
Le auto elettriche stanno cambiando il mondo dell’auto. Sempre più persone le scelgono, le grandi case automobilistiche investono miliardi per produrle e i governi spingono per una transizione ecologica più rapida. Tra tutti i marchi in corsa, uno ha preso il largo: BYD, il colosso cinese che ha sorpassato Tesla e gli altri produttori, diventando il numero uno al mondo per veicoli elettrici venduti.
La storia di BYD è quella di un’azienda che è partita dal basso e ha conquistato il mercato con una strategia precisa: fare tutto in casa. Nata nel 1995 a Shenzhen come produttrice di batterie ricaricabili, si è rapidamente allargata al settore automobilistico, producendo auto, autobus, camion e persino mezzi da lavoro per le miniere.
Il suo segreto è il controllo totale della filiera: batterie, motori e software sono sviluppati internamente, riducendo i costi e aumentando l’efficienza.
Negli ultimi anni, BYD ha deciso di puntare forte sull’Europa, vendendo oltre 120mila auto nel 2023, di cui 3.500 in Italia. Ma per continuare a crescere, servono stabilimenti di produzione sul territorio. I dazi sulle auto importate dalla Cina sono infatti aumentati al 17%, e per evitarli BYD ha scelto di aprire due nuove fabbriche in Europa: una in Ungheria, operativa dal 2025, e un’altra in Turchia.
Incontri a Torino con le aziende italiane
Dal 20 al 22 febbraio, Torino sarà al centro di una trattativa che potrebbe cambiare il futuro di molte aziende italiane. In quei giorni, BYD incontrerà diversi fornitori italiani, alla ricerca di componenti per le sue nuove fabbriche. In ballo ci sono commesse per 500mila auto all’anno, una quantità enorme che potrebbe dare ossigeno a tante imprese in difficoltà.
Torino non è una scelta casuale. La città è stata per decenni il cuore dell’industria automobilistica italiana, ma negli ultimi anni ha subito un vero e proprio tracollo. La crisi di Stellantis ha portato alla chiusura di molte aziende dell’indotto, che fino a poco tempo fa rifornivano Fiat. Centinaia di imprese hanno visto azzerare le commesse, migliaia di lavoratori sono in cassa integrazione da anni, e molti stabilimenti hanno chiuso definitivamente. Per queste realtà, lavorare con BYD potrebbe significare ripartire, dopo un periodo nerissimo.
Il ruolo dell’Italia nella strategia europea di BYD
BYD sta cercando fornitori con esperienza, e l’Italia è da sempre sinonimo di qualità nella componentistica auto. Secondo Il Post, l’azienda cinese sta valutando con attenzione il nostro Paese, consapevole che qui esiste un know-how difficile da trovare altrove. A facilitare il dialogo ci sono anche dirigenti di alto livello come Alfredo Altavilla e Alessandro Grosso, due ex Fiat e Stellantis ora ai vertici della divisione europea di BYD.
Se l’accordo si chiuderà, potrebbe essere una svolta per tante aziende italiane. Dopo anni di incertezze, con un mercato dominato quasi esclusivamente da Stellantis, l’arrivo di un nuovo grande cliente potrebbe rappresentare una rinascita per il settore. Ora resta da vedere se queste trattative porteranno davvero a qualcosa di concreto.