“Ho avuto un attacco di dissenteria”, ma al posto di blocco gli danno la multa: se hai mal di pancia stattene a casa | La Polizia ha l’ordine di intervenire
Si sente male alla guida e accosta, ma al posto di blocco viene multato: l’incredibile storia di un uomo con la dissenteria.
Essere fermati a un posto di blocco non è mai un’esperienza piacevole. Anche chi rispetta ogni regola può provare un po’ di agitazione quando vede una paletta alzarsi all’improvviso. Le forze dell’ordine, ovviamente, fanno il loro lavoro: controllano che tutto sia in regola e che nessuno stia mettendo in pericolo la sicurezza stradale.
Il problema, però, nasce quando l’applicazione delle regole sfocia in situazioni assurde. Di recente, con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, i controlli sono diventati ancora più severi. In particolare, le sanzioni per chi rifiuta di fare l’alcol test sono state inasprite.
Il mancato test viene trattato come se il guidatore avesse un tasso alcolemico superiore al limite massimo. Tradotto? Multe salate e patente sospesa per anni. Ma se uno non è ubriaco e si rifiuta per altri motivi? Beh, il regolamento è rigido e lascia poco spazio a interpretazioni.
Ci sono casi in cui la polizia interpreta la legge in modo così rigido da sembrare quasi surreale. A volte, anche quando un automobilista prende una decisione di buon senso, finisce comunque nei guai. E quando la situazione si complica, non resta che fare ricorso e sperare nella giustizia.
Una situazione surreale
Un avvocato di Viterbo, quarant’anni, ha vissuto una di queste esperienze al limite del paradossale. Il 14 dicembre, proprio il giorno in cui il nuovo codice della strada entrava in vigore, è stato fermato e multato dopo aver accostato a causa di un attacco di dissenteria. L’uomo ha spiegato di essersi sentito male all’improvviso e di aver deciso di fermarsi in una rientranza per non creare problemi al traffico. L’auto era accesa perché faceva molto freddo e lui aveva bisogno di scaldarsi un attimo. Tutto normale, finché non sono arrivate due pattuglie della Polizia.
Gli agenti gli hanno chiesto di fare l’alcol test, ma lui si è rifiutato. Il motivo? Non stava guidando in quel momento, la macchina era ferma. Però, secondo la legge, il rifiuto equivale a essere sorpresi al volante con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti. Risultato: multa e sospensione della patente per quattro anni.
Il ricorso e la decisione del giudice
Come se non bastasse, durante il controllo è successo un altro imprevisto: un’auto ha tamponato le due volanti della polizia parcheggiate a bordo strada. E qui arriva il colpo di scena: all’avvocato è stato contestato di essere stato la causa dell’incidente. A quel punto, l’uomo ha deciso di fare ricorso, sostenendo che la multa fosse ingiusta e che non ci fosse alcuna prova di guida in stato di ebbrezza. E alla fine, il giudice di pace gli ha dato ragione. Sanzione annullata e patente restituita.
La vicenda ha sollevato non poche polemiche: fino a che punto è giusto applicare la legge alla lettera senza considerare il contesto? Questo caso dimostra che, a volte, il buon senso dovrebbe contare più dei regolamenti.