Rinnovo patente, scordati di guidare dopo i 75 anni: approvata la revoca per motivi serissimi | Sei ufficialmente un pericolo pubblico
Patente e anziani, ecco quali sono le regole su controlli e revoche per garantire maggiore sicurezza sulle strade.
Guidare è sinonimo di indipendenza, soprattutto per chi ha sempre vissuto la strada come parte della propria quotidianità. Con l’età, però, le cose cambiano: riflessi meno pronti, vista che cala, qualche distrazione di troppo.
E allora arriva il solito dibattito: fino a che età è giusto guidare? La questione è delicata, perché da un lato c’è la sicurezza di tutti, dall’altro il diritto di una persona a non dipendere dagli altri per muoversi: è un equilibrio particolare.
Quello che cambia è la frequenza dei controlli: più si va avanti con gli anni, più bisogna dimostrare di essere ancora in grado di guidare in sicurezza. Per molti è una semplice formalità, per altri un momento critico, soprattutto quando si comincia a parlare di revoca definitiva.
Non è raro trovare figli, nipoti o parenti preoccupati che si chiedono: “Ma a quanti anni tolgono la patente agli anziani?” La risposta può dipendere da molti fattori differenti. Il problema è che su questo tema girano molte idee sbagliate.
Regole e credenze
C’è chi pensa che a 70 anni sia già tutto finito, chi invece crede che finché si è lucidi si possa guidare senza problemi. La realtà, come spesso accade, sta nel mezzo e dipende dallo stato di salute più che dall’età anagrafica.
Negli ultimi anni, però, le regole per il rinnovo della patente sono diventate più stringenti, proprio per evitare situazioni pericolose. Visite mediche obbligatorie, controlli più rigidi e, in alcuni casi, test pratici per valutare i riflessi. La logica è semplice: chi è idoneo può continuare a guidare, chi non lo è deve fermarsi.
Rinnovo patente, cosa prevede la legge
Oggi il sistema funziona così: più si è giovani, più la patente dura. Fino ai 50 anni, il rinnovo è ogni 10 anni, poi la scadenza si accorcia: ogni 5 anni dopo i 50, ogni 3 anni dopo i 70 e ogni 2 anni dopo gli 80. Un meccanismo pensato per garantire controlli più frequenti su chi potrebbe avere problemi di salute legati all’età. L’obiettivo non è impedire agli anziani di guidare, ma assicurarsi che siano ancora in grado di farlo in sicurezza.
Le visite mediche servono proprio a questo: si controllano vista, riflessi, mobilità e stato mentale. Se c’è qualche dubbio, si può chiedere un test di guida o esami specialistici. Insomma, il principio è chiaro: se sei in forma, puoi continuare a guidare, altrimenti no. In alcuni casi, però, anche se la persona è ancora idonea, vengono imposte delle limitazioni. Per esempio, divieti di guida nelle ore notturne o su strade trafficate. Un compromesso che permette di mantenere un po’ di indipendenza, riducendo però i rischi.