Treni a idrogeno, come funzionano e il loro impatto sul pianeta

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Treni (Canva foto) - www.vehiclecue.it

Il futuro dei treni passa dalla sostenibilità e dall’innovazione: come funzionano i treni a idrogeno e quali vantaggi offrono.

Immagina di salire su un treno che viaggia senza emettere fumo, senza fare il tipico rumore di motori diesel e, soprattutto, senza inquinare. Non è un sogno, ma una realtà che sta già prendendo piede in diversi Paesi: i treni a idrogeno stanno rivoluzionando il mondo della mobilità su rotaia offrono un’alternativa più pulita e sostenibile.

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Negli ultimi anni si è fatto di tutto per ridurre l’impatto ambientale dei treni, puntando soprattutto sull’elettrificazione delle linee. Ma questa soluzione non è sempre fattibile: alcune tratte ferroviarie sono troppo lunghe, isolate o difficili da adattare.

Qui entra in gioco l’idrogeno, un’energia pulita che permette ai treni di viaggiare senza bisogno di combustibili fossili e senza interventi infrastrutturali invasivi.

L’idea è già diventata realtà in alcune zone d’Europa, dove i primi convogli a idrogeno sono operativi. Anche in Italia si stanno facendo i primi passi, con progetti che potrebbero portare questi treni sulle nostre linee ferroviarie nei prossimi anni. Non solo un vantaggio per l’ambiente, ma anche un’opportunità per rendere il trasporto ferroviario più efficiente e meno costoso.

Come funziona un treno a idrogeno?

Come funzionano i treni a idrogeno e perché rappresentano una svolta per il futuro? Il segreto è nelle celle a combustibile, un sistema che trasforma l’idrogeno in energia elettrica. Il processo è semplice: l’idrogeno conservato nei serbatoi del treno si combina con l’ossigeno dell’aria, in modo da generare energia per il motore. L’unico “scarto” prodotto è vapore acqueo, quindi niente gas di scarico o emissioni nocive.

Uno dei punti di forza di questa tecnologia è la sua autonomia: un treno a idrogeno può percorrere centinaia di chilometri con un solo rifornimento, garantendo prestazioni simili a quelle dei treni a diesel, ma senza il loro impatto sull’ambiente. Il rifornimento, inoltre, è veloce ed efficiente, il che significa meno soste e un servizio più fluido.

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Tutti treni superveloci giapponesi viaggeranno senza conducente entro la metà degli anni ’30 (Pixabay) www.vehiclecue.it

La rivoluzione del trasporto ferroviario

Secondo il Gruppo Iren, per ogni treno a idrogeno potrebbe arrivare a evitare l’emissione di 4.400 tonnellate di CO₂ all’anno, un numero che dimostra il potenziale di questa tecnologia nel ridurre l’inquinamento.

Alcuni Paesi europei hanno già mosso i primi passi in questa direzione. In Germania, ad esempio, i treni a idrogeno sono già in servizio e sono utilizzati dai pendolari ogni giorno. In Francia e Regno Unito, invece, si stanno facendo progetti per eliminare in modo graduale i treni diesel per sostituirli con modelli più sostenibili entro i prossimi vent’anni. Anche l’Italia si sta muovendo in questa direzione, con l’obiettivo di introdurre questa tecnologia su alcune linee ferroviarie entro il 2030.