Asfalto e intelligenza artificiale (Canva foto) - www.vehiclecue.it
L’asfalto del futuro: una rivoluzione in arrivo? Con l’intelligenza artificiale potremmo dire addio alle buche.
L’asfalto è ovunque intorno a noi: lo calpestiamo, lo attraversiamo in auto, lo vediamo nelle nostre città e nelle strade di campagna. Ma quanto ci fermiamo a pensare a come viene fatto o perché si rovina così facilmente? Il suo ingrediente principale è il bitume, quella sostanza nera e appiccicosa che tiene insieme i sassi e che, nel tempo, si consuma e si spezza. Ed è proprio lì che iniziano i problemi.
Negli anni si è provato di tutto per rendere le strade più resistenti, ma alla fine il problema resta sempre lo stesso: l’asfalto si consuma e si rompe. Ogni anno, solo nel Regno Unito, riparare le buche costa oltre 143 milioni di sterline. Un’enormità.
Ma se esistesse un asfalto capace di ripararsi da solo? Una strada che, invece di rompersi, si “curasse” come fa la pelle quando ci facciamo un taglio?
Può sembrare un’idea da film di fantascienza, ma la scienza sta davvero lavorando per renderla possibile. E ora, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, questa rivoluzione potrebbe essere più vicina di quanto pensiamo.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Swansea e del King’s College di Londra, insieme a colleghi cileni, sta sviluppando un nuovo tipo di asfalto intelligente, capace di autoripararsi senza bisogno di intervento umano. Il segreto sta in una combinazione di biomassa di scarto e tecnologia AI, che permettono di prevenire e riparare le crepe in modo naturale.
Come funziona? Tutto parte dal bitume, che con il tempo si ossida e diventa fragile. Per evitarlo, i ricercatori hanno aggiunto al mix delle microparticelle porose, chiamate spore, più piccole di un capello umano. Quando l’asfalto inizia a rompersi, queste particelle rilasciano oli rigeneranti, che riempiono le crepe e impediscono che si allarghino. In pratica, l’asfalto si aggiusta da solo, allungando la vita delle strade e riducendo drasticamente i costi di manutenzione.
Per rendere tutto ancora più efficace, gli scienziati hanno usato il machine learning, una tecnologia che permette all’AI di analizzare enormi quantità di dati per prevedere il comportamento del bitume. Grazie a questa tecnica, il team ha trovato le migliori combinazioni di materiali per far funzionare il processo di autoriparazione più rapidamente.
E i risultati sono già incredibili: nei test di laboratorio, il nuovo asfalto è riuscito a riparare una microcrepa in meno di un’ora. Se questa tecnologia venisse applicata su larga scala, potremmo dire addio alle buche e avere strade più sicure e sostenibili, riducendo anche l’impatto ambientale della produzione di asfalto tradizionale. Insomma, il futuro delle strade potrebbe essere molto più resistente… e senza più fastidiosi sobbalzi!