Parcheggi affiancati, se l’altro ha voglia di litigare finisci in tribunale: la nuova legge punisce chi parcheggia troppo vicino

Litigio tra automobilisti (Depositphotos foto)

Litigio tra automobilisti (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Parcheggiare troppo vicino può trasformarsi in un reato: la Cassazione chiarisce quando il semplice disagio diventa di più.

Trovare parcheggio in città è un incubo. Giri e rigiri per minuti interminabili, poi finalmente avvisti uno spazio. Ma quando pensi di aver risolto, ecco la sorpresa: auto lasciate a distanza millimetrica, specchietti sfiorati, manovre impossibili. Una guerra quotidiana tra automobilisti, fatta di occhiatacce e, nei casi peggiori, litigi che sfociano in urla e gestacci.

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A volte basta poco per scatenare il caos. Un’auto che si incastra troppo vicino alla tua, impedendoti di aprire la portiera. Qualcuno che, per dispetto o semplice noncuranza, ti costringe a contorsioni degne di un acrobata pur di riuscire a entrare o uscire dal veicolo.

E se la pazienza finisce? Beh, non è raro vedere due automobilisti scendere dalle rispettive auto e affrontarsi a suon di insulti, con il traffico che si blocca e i passanti che assistono alla scena. Il problema è che, a volte, un parcheggio troppo aggressivo può trasformarsi in qualcosa di molto più serio.

C’è chi, magari per vendetta o per fare il “furbo”, compie un atto strategico per ostacolare volutamente un altro conducente. E qui non si parla più di semplice maleducazione: la legge potrebbe avere qualcosa da dire. Quello che molti non sanno è che certe situazioni possono finire direttamente in tribunale.

Cosa prevede il Codice Penale

Bloccare un’auto o rendere impossibile la manovra a un altro automobilista non è solo un fastidio: in alcuni casi, può essere considerato un vero e proprio reato. E se qualcuno pensa di potersela cavare con una scrollata di spalle, farebbe meglio a leggere cosa dicono i giudici.

A stabilire un precedente importante è stata la Cassazione, che ha esaminato il caso di un automobilista finito nei guai dopo un litigio per un parcheggio. Dopo uno scambio di battute poco amichevoli, ha fermato la propria auto a pochi centimetri da quella dell’altro conducente, bloccandogli di fatto l’accesso alla portiera lato guida. Quello che poteva sembrare solo un dispetto da strada è stato invece riconosciuto come una violazione della libertà personale.

Auto parcheggiate (Depositphotos foto)
Auto parcheggiate (Depositphotos foto) – www.vehiclecue.it

La sentenza della cassazione

Nella sentenza n. 53978 del 30 novembre 2017, la Corte ha stabilito che impedire a qualcuno di muoversi liberamente con la propria auto può configurare il reato di violenza privata, previsto dall’art. 610 del codice penale.

Non serve un’aggressione fisica: basta un’azione che condizioni pesantemente la libertà di movimento di un’altra persona. Per i giudici, parcheggiare a distanza minima e rendere impossibile l’accesso all’auto è un comportamento che può portare a una condanna penale. Quindi, la prossima volta che pensi di parcheggiare “al millimetro” per ripicca… forse è meglio ripensarci.