Auto elettriche, l’UE impone batterie riparabili entro il 2027

Batteria al litio (Depositphotos foto)

Batteria al litio (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

L’Unione Europea impone nuove regole per rendere le batterie delle auto elettriche riparabili e più sostenibili.

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha puntato forte sulla transizione elettrica. Le auto a batteria sono ormai il simbolo della mobilità sostenibile, ma dietro questa rivoluzione c’è un problema di cui si parla ancora troppo poco: le batterie. Perché sì, eliminare i motori a combustione riduce le emissioni, ma se poi le batterie diventano rifiuti difficili da smaltire, il gioco vale davvero la candela?

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La questione è complicata. Attualmente, molte batterie finiscono direttamente nel dimenticatoio una volta esaurite, perché ripararle è quasi impossibile. Questo non solo aumenta i costi per i consumatori, ma genera anche un’enorme quantità di rifiuti elettronici. Insomma, un sistema tutt’altro che ecologico. Ecco perché l’UE ha deciso di intervenire con regole più rigide, per spingere l’industria verso soluzioni più sostenibili.

Negli ultimi anni, si parla sempre più spesso di economia circolare, un concetto che si basa sul riutilizzo e sul riciclo delle risorse. L’idea è semplice: allungare la vita dei prodotti e ridurre gli sprechi. Peccato che, quando si tratta di batterie, le cose non siano così facili. Al momento, se una batteria si danneggia, spesso l’unica soluzione è sostituire l’intero pacco. E questo non solo è costoso, ma è anche uno spreco enorme di materiali preziosi.

E non parliamo solo delle auto elettriche. Anche le batterie di monopattini, biciclette e scooter rientrano nel dibattito. Per questi veicoli esistono già alcune normative sulla riparabilità, ma ora l’Unione Europea vuole alzare l’asticella e imporre nuove regole anche per le auto. E qui iniziano i problemi.

L’UE introduce l’obbligo di batterie riparabili

Dal 18 febbraio 2027, entrerà in vigore una nuova legge che cambierà tutto: le batterie delle auto elettriche dovranno essere riparabili. Cosa significa? Che non si potrà più semplicemente sostituire l’intero pacco batteria, ma sarà necessario rendere le celle intercambiabili. Inoltre, la riparazione dovrà essere possibile anche al di fuori delle officine ufficiali. Un bel cambiamento, considerando che oggi la sostituzione di una batteria costa spesso migliaia di euro.

Non è tutto: la normativa prevede anche un’estensione della garanzia obbligatoria a 5 anni (attualmente è di soli 2). Un bel vantaggio per i consumatori, che avranno più tempo per usufruire di riparazioni in caso di problemi. Ma qui arriva il rovescio della medaglia: tutto questo non è affatto semplice da mettere in pratica.

Colonnina di ricarica (Pixabay foto)
Colonnina di ricarica (Pixabay foto) – www.vehiclecue.it

Un cambiamento radicale per l’industria automobilistica

Riparare una batteria al litio non è come cambiare una gomma. Il litio è altamente instabile, e una singola cella difettosa potrebbe scatenare un incendio improvviso. Per questo, oggi le batterie sono progettate per essere sostituite in blocco: ogni pacco batteria è composto da centinaia di celle collegate tra loro e gestite da un sistema elettronico avanzato, il Battery Management System (BMS). Se si sostituisce solo una cella, si rischia di creare uno squilibrio tra le vecchie e le nuove, con conseguenze imprevedibili. Nel migliore dei casi, l’auto avrà prestazioni ridotte perché il BMS limiterà la potenza per proteggere la batteria. Nel peggiore, potrebbero verificarsi surriscaldamenti pericolosi. È per questo che, fino ad ora, l’industria automobilistica ha sempre evitato la riparazione delle singole celle.

Questa nuova normativa costringerà le case automobilistiche a ripensare completamente il design delle batterie. E il tempo stringe: meno di tre anni per adattarsi non sono molti, considerando che si tratta di un cambiamento radicale. Alcuni esperti avvertono che potrebbe essere molto complicato sviluppare batterie che siano sia riparabili che sicure, senza comprometterne la durata e le prestazioni. L’idea dell’UE è chiara: ridurre i rifiuti elettronici e abbassare i costi di manutenzione per gli automobilisti. Ma la strada per arrivarci sarà tutt’altro che semplice.