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Mangiare in trattoria costa troppo: i camionisti si organizzano con fornelli e microonde

Mangiare fuori è sempre più caro: i camionisti si organizzano con soluzioni alternative, cambiano le tendenze.

Esiste un’idea diffusa secondo cui le trattorie migliori, dove si mangia bene e si spende poco, siano quelle frequentate dai camionisti. Questi locali, situati spesso vicino a zone industriali o uscite autostradali, sono pensati per chi trascorre lunghi periodi lontano da casa, con parcheggi ampi, servizi igienici e menù a prezzo fisso. Negli ultimi anni, però, qualcosa sta cambiando.

Per decenni, i camionisti hanno tramandato il nome dei ristoranti migliori attraverso passaparola o, più di recente, grazie a gruppi online e mappe condivise. Tuttavia, secondo Federtrasporti, dal 2010 al 2018 la percentuale di autotrasportatori che pranza abitualmente in trattoria è passata dal 70% al 49%. Un calo che sembra essere proseguito ulteriormente negli ultimi anni.

Le ragioni di questo cambiamento sono diverse, ma una delle principali è l’aumento dei prezzi. Secondo Elisa Crivellari, amministratrice del gruppo Facebook “NOI CAMIONISTI IN TRATTORIA”, i costi dei menù fissi sono saliti di almeno 3-4 euro negli ultimi due anni. Se nel 2021 un pasto completo costava tra gli 11 e i 12 euro, oggi si aggira tra i 16 e i 18 euro, senza contare eventuali servizi aggiuntivi come la doccia serale, che porta la spesa giornaliera fino a 25 euro.

Molti camionisti continuano a considerare il pasto in trattoria un momento importante per “staccare” dal lavoro, ma sempre più autisti preferiscono alternative più economiche.

Soluzioni fai-da-te per risparmiare

Se un tempo portarsi i pasti da casa era visto come una soluzione di emergenza, oggi sta diventando sempre più comune. Secondo il blog specializzato “Giganti della strada”, molti camionisti hanno iniziato a installare nei loro veicoli fornelli a butano, bombole GPL da campeggio o stazioni elettriche portatili per alimentare piccoli elettrodomestici. In alcuni casi, vengono utilizzati microonde per riscaldare i pasti preparati in anticipo.

Emanuele Civiero, camionista e content creator su TikTok, ha calcolato che organizzando i pasti in cabina può spendere circa 200 euro al mese, contro i 600-700 euro che spenderebbe mangiando regolarmente in trattoria.

Camionista al finestrino (Canva foto) – www.vehiclecue.it

Tra prezzi alti e ritmi frenetici

Il costo non è l’unico fattore che spinge i camionisti a evitare le trattorie. Come riportato da Il Post, anche i ritmi di lavoro più intensi influiscono sulle abitudini alimentari. «Molti preferiscono avere del cibo già pronto in cabina per non perdere tempo fermandosi a pranzo», si legge su “Giganti della strada”. Alcuni arrivano addirittura a saltare i pasti per recuperare tempo perso nel traffico o durante le operazioni di carico e scarico.

Questa nuova tendenza sta spingendo molte trattorie a diversificare la clientela. Alcuni locali si sono fatti conoscere grazie a programmi televisivi come “Camionisti in trattoria”, altri stanno ampliando l’offerta per attirare anche famiglie e lavoratori di altre categorie. Tuttavia, con prezzi in continua crescita, sempre più camionisti sembrano destinati a scegliere la cucina in cabina come alternativa definitiva.