Scandalo rimborsi: in tanti incassano 250€ solo per non guidare: la nuova riforma per incentivare le ZERO EMISSIONI

Autobus e soldi (Depositphotos foto)

Autobus e soldi (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Tutto quello che c’è da sapere su questi particolari incentivi: requisiti, importi massimi e documenti da conservare.

Negli ultimi anni, si parla sempre più spesso di mobilità sostenibile e di soluzioni per ridurre l’inquinamento. Tra le tante strategie messe in campo, una delle più diffuse è quella di incentivare il trasporto pubblico, cercando di convincere le persone a lasciare l’auto a casa.

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L’idea è chiara: meno macchine in giro, meno emissioni, più benefici per tutti. Per spingere i cittadini a scegliere autobus, metro e treni, sono stati introdotti diversi bonus e agevolazioni fiscali.

L’obiettivo è quello di rendere i mezzi pubblici più convenienti, cercando di trasformare un’abitudine in un risparmio economico. Ma, come spesso accade, quando si introducono questi incentivi, si generano sempre polemiche di ogni sorta.

Nel tempo, molti di questi provvedimenti hanno generato discussioni. Il dibattito è sempre acceso: questi incentivi funzionano davvero, o sono solo un modo per far girare soldi senza un impatto reale?

Il meccanismo delle detrazioni sui trasporti

Chi acquista un abbonamento ai mezzi pubblici può usufruire di una detrazione fiscale del 19%. Però, attenzione: l’importo massimo su cui calcolare questa detrazione è di 250 euro. In pratica, chi spende questa cifra può recuperare circa 47,50€ sulla dichiarazione dei redditi.

Per rientrare nell’agevolazione, l’abbonamento deve essere a tempo illimitato, quindi valido per un periodo definito su una tratta o sull’intera rete di un servizio di trasporto. Non valgono invece biglietti singoli, carnet di corse o tessere turistiche che includono extra come ingressi a musei o eventi. E ovviamente, bisogna conservare ricevute e documenti che dimostrino l’acquisto. Ma quali nello specifico?

Rimborsi (Depositphotos foto)
Rimborsi (Depositphotos foto) – www.vehiclecue.it

Documenti da conservare e limiti della detrazione

Per usufruire della detrazione è importante conservare la documentazione fiscale che attesti l’acquisto dell’abbonamento. Tra i documenti richiesti ci sono: il titolo di viaggio, con indicazione dell’importo speso e della data di acquisto, la ricevuta di pagamento e una certificazione che attesti la durata dell’abbonamento.

Se l’abbonamento è intestato a un familiare a carico, per ottenere la detrazione è necessario compilare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, specificando chi ha sostenuto la spesa. Un altro aspetto importante riguarda la data di pagamento. Se questa non è indicata esplicitamente sulla ricevuta, si considera che la spesa sia stata sostenuta il primo giorno di validità dell’abbonamento. Infine, non tutti gli abbonamenti sono detraibili. Non possono beneficiare dell’agevolazione le spese rimborsate dal datore di lavoro come sostituzione di premi retributivi, segnalate nella Certificazione Unica con il codice 40.