Meno sussidi, vendite in calo: il piano UE per l’elettrico convince poco

Il piano dell'UE per le elettriche (Canva/Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Un nuovo piano disposto dall’UE per incentivare la produzione di veicoli elettrici. Opinioni decisamente contrastanti a riguardo
Nella giornata di mercoledì 5 marzo, la Commissione Europea ha presentato una serie di misure allo scopo di incentivare la domanda, con conseguente innalzamento della produzione, per quanto concerne i veicoli elettrici all’interno del territorio dell’Unione Europea.
Si è trattato della pubblicazione di un’effettivo piano strategico che si auspica possa generare differenti benefici per il settore automobilistico, in modo da offrire la garanzia di una maggior “elettrificazione” del mercato europeo, in modo da poter raggiungere e sfidare la concorrenza rappresentata dai mercati esteri, USA e Cina su tutti.
Il piano ha presentato proposte mosse direttamente dalla Commissione Europea verso i 27 Stati membri ed è stata articolata sulla base di una serie di progetti volti prevalentemente all’accelerazione dell’impiego di un maggior numero di veicoli elettrici da parte delle grandi aziende produttrici.
Correntemente la diffusione dei veicoli totalmente elettrici corrisponde al 60% circa del mercato europeo delle vetture di nuova immatricolazione. C’è sicuramente più di un importante passo da compiere, ma l’UE, potendo contare sulla collaborazione degli Stati membri, spera di riuscire in breve tempo a ridurre il gap con i mercati globali maggiormente avanzati.
Il piano della Commissione Europea
Nell’anno 2024 si è assistito ad un calo del 5,9% per quanto concerne la vendita di modelli elettrici, stando ai dati riportati dall’ACEA (Associazione dei Costruttori di Automobili dell’Unione Europea) e uno dei motivi principali sottolineati è l’assenza di un numero adeguato di infrastrutture atte alla ricarica, che è poi una delle criticità fondanti manifestate dagli stessi fruitori di veicoli EV. Il rischio concreto, messo nero su bianco da parte della Commissione, è che l’industria automobilistica europea possa proseguire il suo trend non esattamente positivo nell’ambito delle elettriche, restando costretta a dover impiegare cifre estremamente più elevate per le componenti dei veicoli se comparate ai mercati esteri.
La volontà è ora quella di provvedere ad un rialzo attraverso nuove condizioni agli investimenti esteri in entrata e nuove disposizioni per quanto concerne la produzione e il riciclaggio delle batterie. Una delle proposte che, invece, è stata posta all’attenzione della Commissione Europea da parte delle differenti case automobilistiche del territorio, riguarda la possibilità di concedere un’esenzione dalle multe per il mancato rispetto dei limiti di emissioni inquinanti prodotte dalle flotte aziendali, ma di questo argomento non c’è stata traccia all’interno del piano pubblicato.

Obiettivi particolarmente ardui da raggiungere
Il riferimento alle batterie, di importanza cruciale, riguarda la possibilità di produrre esclusivamente nel settore continentale, in modo da offrire un ausilio concreto a vantaggio delle case automobilistiche e delle aziende operanti nel territorio dell’UE, che allo stato attuale sembra realmente improbabile, per non dire impossibile, da raggiungere. Sul lungo termine la situazione potrà variare e, magari, un domani il mercato delle batterie europeo riuscirà a raggiungere il leader mondiale incontrastato nell’ambito, ovverosia la Cina, anche se cominciare a ridurre il gap sarebbe già una mossa significativa.
Prima dell’effettiva pubblicazione, basandosi dunque solo sulla bozza, il cui contenuto era precedentemente stato diffuso da Reuters, l’ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), che rappresenta tutte le aziende nostrane che si occupano di componentistica, aveva esplicitato la propria “incredulità e preoccupazione“, proprio in merito alle posizioni esposte dalla Commissione Europea.