Addio benzina, è da 200 anni che si cercava di costruire questo motore | Usa un combustibile a costo zero

Benzina

Addio benzina rifornimento auto (Canva foto) - www.vehiclecue.it

Un motore rivoluzionario che usa un combustibile a costo zero: finalmente potremo dire addio alla benzina!

Da sempre, l’industria automobilistica è alla ricerca di soluzioni più efficienti e sostenibili. Dalle prime locomotive a vapore fino alle moderne auto elettriche, ogni epoca ha visto idee innovative per trasformare il modo in cui ci spostiamo. Alcune hanno avuto successo, altre sono state dimenticate, ma c’è una tecnologia che avrebbe potuto cambiare tutto… e che invece è rimasta bloccata per quasi due secoli.

—>

Oggi si parla molto di elettrico e idrogeno, ma entrambe queste alternative ai combustibili fossili hanno i loro problemi: costi elevati, infrastrutture carenti e difficoltà tecniche. Eppure, c’era un’idea che avrebbe potuto risolvere tutto in modo molto più semplice, con un combustibile praticamente infinito e gratuito.

L’intuizione non è recente: è nata quasi 200 anni fa e sembrava avere tutte le carte in regola per rivoluzionare i trasporti. Alcuni ingegneri l’hanno persino messa alla prova, riuscendo a costruire veicoli perfettamente funzionanti. Ma allora, perché non l’abbiamo mai vista sulle strade di tutto il mondo?

La risposta sta in un problema apparentemente irrisolvibile, un ostacolo che ha fermato lo sviluppo di questa tecnologia per tutto questo tempo. Eppure, con i progressi attuali, potrebbe essere arrivato il momento di riprovarci.

Un’idea nata 200 anni fa

Era il 1838 quando due ingegneri francesi, Andraud e Tessie de Montguy, pensarono per la prima volta di usare l’aria compressa per far muovere un veicolo. Qualche decennio dopo, nel 1873, il concetto venne messo in pratica su tram francesi che rimasero in servizio per oltre 40 anni. Un sistema efficiente, ecologico e privo di emissioni inquinanti.

Il principio è semplice: l’aria viene compressa e immagazzinata in serbatoi ad alta pressione, poi rilasciata per far muovere un motore. Un meccanismo che, in teoria, potrebbe garantire un’energia pulita, economica e sostenibile. Ma allora, perché questa tecnologia è rimasta ferma così a lungo?

Motore
Motore di un’auto (Canva foto) – www.vehiclecue.it

Il problema che ha bloccato tutto

L’idea era geniale, ma c’era un problema enorme: l’aria compressa non è una fonte di energia, ma solo un vettore. Per comprimerla serve tantissima elettricità, e alla fine il processo diventa poco efficiente. Inoltre, i serbatoi dovevano essere enormi e resistenti, il che li rendeva pesanti e poco pratici per le auto.

Come riporta Ecoticias, negli ultimi anni sono stati fatti nuovi tentativi per rilanciare questa tecnologia, ma nessuno è riuscito a risolvere del tutto il problema dell’efficienza energetica. Tuttavia, con i progressi nella scienza dei materiali e nelle tecniche di compressione, qualcuno crede che l’aria compressa possa ancora tornare in gioco. Forse, dopo quasi due secoli di tentativi, la soluzione è più vicina di quanto pensiamo.