Posti di blocco express, l’operazione ‘Pasqua sicura’ è alle porte, il consiglio della Stradale: “uscite dalle chat di gruppo”

Posto di blocco e WhatsApp (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
L’uso dei gruppi di messaggistica, tra cui WhatsApp, preoccupa le autorità: nuove strategie per controlli più efficaci.
Con le vacanze di Pasqua alle porte, il traffico sulle strade si fa più intenso e, come ogni anno, le forze dell’ordine si preparano a rafforzare i controlli. L’obiettivo è sempre lo stesso: ridurre gli incidenti e garantire che tutti rispettino le regole.
Solo che, negli ultimi tempi, è diventato sempre più difficile sorprendere chi è al volante con qualche bicchiere di troppo o chi semplicemente non rispetta i limiti. Colpa, o merito, della tecnologia? Difficile dirlo. WhatsApp, Telegram e app di navigazione sono sotto la lente d’ingrandimento.
La questione ha diviso l’opinione pubblica. C’è chi pensa che sia un diritto condividere informazioni e chi invece ritiene che questo favorisca comportamenti pericolosi. Di fronte a questa situazione, le autorità hanno deciso di cambiare strategia.
Non potendo fermare la tecnologia, stanno cercando di battere gli automobilisti sul tempo, rendendo i controlli più rapidi e imprevedibili. Il tutto proprio in vista del grande esodo pasquale, quando il rischio di incidenti è più alto.
Controlli di traffico più rapidi e imprevedibili
Per rispondere alla diffusione dei gruppi di segnalazione, la polizia stradale ha deciso di passare a controlli “express”, ovvero posti di blocco che durano al massimo 15 minuti, per poi essere smantellati e riposizionati altrove. In questo modo, chi riceve una segnalazione potrebbe arrivare sul posto e non trovare più nessuno.
Questa tecnica sta dando i suoi frutti, perché impedisce ai conducenti di anticipare i controlli. Ma non è l’unico cambiamento: ora vengono usati sempre più spesso i controlli dinamici, che consistono nel fermare casualmente le auto senza un punto fisso, creando un effetto sorpresa. Insomma, chi pensa di poter aggirare le pattuglie grazie ai social potrebbe restare parecchio deluso. E le sanzioni non sono leggere.

Sanzioni più severe per chi diffonde informazioni sui posti di blocco
Oltre a modificare le strategie operative, il governo spagnolo sta lavorando per inasprire le sanzioni nei confronti di chi segnala la posizione dei controlli. La nuova versione dell’articolo 77 della legge sul traffico potrebbe prevedere multe salate per chi diffonde queste informazioni, rendendo questa pratica molto meno conveniente.
Il direttore della DGT, Pere Navarro, ha definito questi gruppi “un vero problema”. Secondo lui, avvisare gli automobilisti sui controlli stradali non fa altro che aiutare chi guida in modo irresponsabile a evitare sanzioni, aumentando il rischio di incidenti. Per questo, si parla di multe fino a 500 euro per chi pubblica dettagli sui posti di blocco. Le autorità sono convinte che questa sia la strada giusta: rendere i controlli più imprevedibili e punire chi li ostacola potrebbe davvero fare la differenza per la sicurezza stradale. Vedremo se queste misure funzioneranno.