Vespone Piaggio, il suo clone costa meno di una bici elettrica: la pataccata del secolo a 2.000€

Clone del Vespone Piaggio (IFC Motook S.r.l. foto)

Clone del Vespone Piaggio (IFC Motook S.r.l. foto) - www.vehiclecue.it

Il clone del leggendario Vespone arriva sul mercato a un prezzo stracciato, costando meno di una bici elettrica. Ma è davvero un affare?

Quando uno scooter diventa leggenda, inevitabilmente qualcuno prova a copiarlo. È sempre stato così: appena un veicolo a due ruote conquista il cuore della gente, spuntano sul mercato delle versioni alternative, a volte ben fatte, altre volte… beh, discutibili. Alcuni tentano di rendere il design più accessibile, altri si limitano a scimmiottare l’originale senza preoccuparsi troppo della qualità.

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Le copie dei modelli storici dividono sempre l’opinione pubblica. Da un lato c’è chi apprezza l’idea di avere un’alternativa più economica, dall’altro chi vede queste operazioni come cloni senza anima, un modo furbo per sfruttare la fama di qualcun altro. Il confine tra ispirazione e plagio è sottile e spesso si finisce nei tribunali, con le case madri che provano a difendere i loro brevetti e i produttori “alternativi” che si muovono tra cavilli legali e regolamenti fumosi.

La storia lo ha dimostrato più volte: a volte un clone ben riuscito può diventare un problema per l’azienda che ha creato l’originale. Se un modello fuori produzione torna a vendere forte in una versione “non ufficiale”, il marchio storico rischia di vedersi rubare il mercato da sotto il naso. E così, capita che un’azienda sia costretta a rilanciare un vecchio modello per contrastare l’invasione delle copie.

Questo succede soprattutto con gli scooter classici, quelli che evocano ricordi, viaggi e uno stile senza tempo. Il problema? Spesso dietro prezzi stracciati si nascondono compromessi tecnici enormi. I materiali sono più scadenti, i motori meno affidabili, e alla fine l’entusiasmo iniziale si trasforma in una colossale delusione.

Il clone ad un prezzo ridicolo

Tempo fa un clone spuntò sul mercato ad un costo minore di quello di una bici elettrica: solo 2.000 euro. Un prezzo incredibile, che puntava tutto sulla nostalgia e sull’effetto “wow” del design retrò. Ma dietro questa cifra c’è una domanda inevitabile: dove hanno risparmiato per venderlo così poco?

Questo scooter era simile all’originale solo all’apparenza. I materiali sono più economici, la componentistica è di qualità discutibile e il motore, di produzione asiatica, non garantiva la stessa durata e affidabilità a cui siamo abituati. Insomma, era più fumo che arrosto.

La storia della LML Star, clone del Vespone Piaggio (1000ps.de foto) - www.vehiclecue.it
La storia della LML Star, clone del Vespone Piaggio (1000ps.de foto) – www.vehiclecue.it

Un vecchio nome che ritorna dal nulla

Uno dei casi più assurdi è quello della LML, un marchio indiano che ha costruito per anni repliche di un famoso scooter italiano. Negli anni ’80 aveva ottenuto il via libera per produrlo in India, ma quando l’accordo con la casa madre è finito, gli indiani hanno continuato per la loro strada, vendendo una loro versione. All’inizio nessuno ci ha fatto troppo caso, ma quando Piaggio nel 2008 ha deciso di smettere di produrre il suo modello storico, il pubblico ha iniziato a guardare alla LML come alternativa.

Il successo della versione indiana è stato tale da costringere Piaggio a tornare sui propri passi, riproponendo il modello originale per non perdere il mercato. Intanto però, gli avvocati si sono messi al lavoro e, tra azioni legali e battaglie burocratiche, la distribuzione delle LML è stata bloccata in Europa. La casa indiana ha chiuso definitivamente i battenti nel 2017, ma non prima di aver tentato il tutto per tutto, lanciando addirittura una versione con cambio automatico, che però ha avuto diversi problemi tecnici e non ha mai davvero sfondato.