Cambio olio, “lo faccio ogni 80.000 km e la mia auto funziona che è una meraviglia”, i meccanici fanno la stessa cosa ma non lo dicono

Olio auto

Cambio dell'olio dell'auto (Canva foto) - www.vehiclecue.it

Un automobilista ignora il cambio olio per oltre 80.000 km, i meccanici restano increduli davanti al risultato.

C’è chi ogni mattina ha bisogno di una colazione abbondante, una playlist motivazionale e almeno tre caffè prima di affrontare la giornata.

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E poi c’è chi si sveglia con l’idea di ignorare tutte le regole base della manutenzione dell’auto. Come se il motore fosse immune al tempo, alla fatica e, soprattutto, all’olio esausto.

Nel vasto mondo degli automobilisti, si trovano storie di tutti i tipi. Alcuni trattano la propria auto come un’estensione del proprio corpo, attenti a ogni anomalia.

Altri, invece, sembrano voler testare i limiti della meccanica, un po’ per sfida, un po’ per convinzione. Ma cosa succede quando si tira troppo la corda? Ecco una storia che ha dell’incredibile e che ha lasciato a bocca aperta anche i meccanici più esperti.

80.000 chilometri senza cambiare l’olio all’auto: gli effetti

Immaginate di guidare per anni senza mai cambiare le scarpe. All’inizio magari tutto funziona, ma poi qualcosa inizia a cedere. Rumori strani, fatica nei movimenti, piccoli segni di cedimento. Ecco, il motore di un’auto senza un cambio d’olio regolare vive qualcosa di molto simile. Ma se vi dicessimo che qualcuno ha superato gli 80.000 km senza sostituire il lubrificante?

La storia lascia a bocca aperta anche chi di motori se ne intende. Perché non si tratta di un vecchio rottame in fin di vita, ma di un veicolo moderno, dotato di una tecnologia avanzata e progettato per durare. Tuttavia, anche la più sofisticata delle macchine può inchinarsi all’usura se manca ciò che la tiene viva: la manutenzione

Cambio dell'olio
Cambio dell’olio dell’auto illustrazione
(Canva foto) – www.vehiclecue.it

I sintomi nascosti di un motore trascurato

Attraverso il canale YouTube “I Do Cars”, è stato documentato il caso di un Ford Ranger del 2019 con un motore 2.3 EcoBoost che ha percorso oltre 80.000 km con lo stesso olio. Durante la completa apertura del motore, i tecnici hanno trovato fanghiglia, depositi di carbonio e, in particolare, tracce di metallo sparse tra la testata e il basamento. Il lubrificante era stato integrato nel tempo, ma mai sostituito: ciò ha causato danni estesi ai componenti interni.

Come riporta Carandmotor, nonostante il livello dell’olio fosse stato mantenuto tramite rabbocchi, le sue proprietà si erano completamente deteriorate. L’attrito ha lasciato segni evidenti sulle superfici in movimento: graffi, usura e una perdita generale di efficienza. Un caso estremo che dimostra quanto possa essere ingannevole pensare che “finché va, tutto è a posto”.