Posto di blocco, non lo faccio più: al volante senza lavarsi i denti, la multa non ti arriva mai

Posto di blocco

Posto di blocco lavarsi i denti (Canva foto) - www.vehiclecue.it

Una semplice abitudine quotidiana può creare problemi seri ai controlli stradali: non lavarti più i denti prima di guidare!

Anche chi guida in modo impeccabile può trovarsi improvvisamente nei guai. Non serve correre, non serve bere. A volte basta solo un gesto di routine fatto pochi minuti prima. Chiunque sia stato fermato a un posto di blocco lo sa: il test del palloncino non perdona. Eppure, ciò che può sembrare una certezza scientifica assoluta ha dei margini di errore inaspettati.

—>

Sempre più spesso si sente parlare di falsi positivi nei controlli dell’alcol, soprattutto da quando si discute dell’abbassamento dei limiti di legge. E questo crea disagio e confusione tra gli automobilisti. Non stiamo parlando di sostanze proibite o di escamotage strani, ma di qualcosa che molti usano ogni giorno, soprattutto prima di uscire di casa.

Una legge più severa e una tecnologia più sensibile hanno aumentato il numero di persone che, pur non avendo toccato alcol, risultano positive al test. È in questo spazio di ambiguità che si inserisce un dettaglio sorprendente: una parte della colpa potrebbe non essere del guidatore, ma del suo collutorio.

Questa scoperta solleva più di una domanda. Com’è possibile che un prodotto per l’igiene orale possa alterare i risultati di un test ufficiale? E soprattutto, quali conseguenze rischia chi viene trovato con una soglia oltre il limite, seppur temporanea e ingannevole?

La nuova soglia e i problemi dei controlli

Con il nuovo limite di 0,2 grammi per litro di sangue, al posto dei precedenti 0,5, l’attenzione della DGT (la Direzione Generale del Traffico spagnola) si è concentrata su ogni dettaglio che può alterare il risultato. Come spiegato dallo stesso direttore generale, il corpo umano può produrre naturalmente tracce di alcol durante la digestione. Ma questo non è l’unico fattore.

Ciò che sorprende è che la DGT non ha menzionato apertamente un altro elemento rivelato da uno studio della Guardia Civil: alcuni collutori in commercio, usati regolarmente, contengono alcol etilico. Il loro utilizzo può causare letture elevate nei test effettuati fino a 15 minuti dopo l’uso.

Collutorio
Collutorio nel lavandino illustrazione (Canva foto) – www.vehiclecue.it

Falsi positivi e l’importanza di richiedere prove di conferma

Come riporta El Debate, le prove condotte con due dispositivi diversi hanno mostrato che in certi casi la tassa iniziale di alcolemia superava 1,0 mg/l nell’aria espirata. Si tratta di un valore altissimo, che però decade rapidamente dopo qualche minuto. Questo significa che un controllo troppo ravvicinato all’uso del prodotto può generare una segnalazione ingiustificata.

Per evitare problemi, chi viene fermato dovrebbe sapere che ha diritto a una prova di conferma, come l’analisi del sangue. Intanto, la DGT continua a discutere se sia opportuno informare esplicitamente i cittadini sull’effetto di questi prodotti. Nel frattempo, molti iniziano a pensarci due volte prima di usare il collutorio prima di mettersi al volante.