Diesel tagliato con olio di palma: la nuova truffa al distributore, proibito nella UE ma in queste pompe lo usano ancora

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Diesel attenzione pericoloso (Canva foto) - www.vehiclecue.it

Olio di palma mascherato da diesel rinnovabile: il trucco che minaccia le pompe europee. Ecco a cosa prestare attenzione.

Negli ultimi anni si è parlato tanto di carburanti puliti e diesel rinnovabile, promossi come soluzioni concrete per ridurre l’inquinamento. Le pompe di benzina sfoggiano cartelli verdi e promesse di un futuro più sostenibile. Ma dietro a queste etichette rassicuranti si cela una realtà molto meno trasparente di quanto ci vogliano far credere.

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Molti automobilisti scelgono il diesel rinnovabile pensando di fare una scelta responsabile. Nessuno immagina che, insieme al pieno, potrebbe portarsi a casa anche il problema della deforestazione tropicale. Eppure, alcuni segnali fanno sospettare che non tutto ciò che viene spacciato per “verde” sia davvero così pulito.

Il cuore del problema sta in certi ingredienti usati per produrre questi nuovi carburanti. Residui, scarti industriali, materie seconde: nomi che suonano innocui, anzi virtuosi. E invece qualcosa non torna. Alcuni esperti mettono in guardia da un rischio concreto: dietro questi residui si nasconderebbe, ancora una volta, l’ombra dell’olio di palma.

L’Unione Europea ha già detto no all’olio di palma per i biocarburanti, proprio per difendere le foreste e gli animali in pericolo. Ma ora qualcuno teme che l’olio stia rientrando in gioco, camuffato sotto altri nomi, aggirando i divieti. E a pagarne il prezzo, alla fine, potrebbero essere tutti.

Il boom dei carburanti “verdi” e le prime ombre

La corsa ai biocarburanti ha cambiato il volto delle stazioni di servizio in tutta Europa. Nuove etichette, nuove promesse, prezzi competitivi: il diesel rinnovabile è diventato la bandiera di molte compagnie petrolifere. Ma dietro questa rivoluzione verde, iniziano a emergere dati preoccupanti che sollevano interrogativi sempre più pressanti sulla reale sostenibilità di questi prodotti.

Secondo diversi osservatori, le aziende avrebbero trovato nella categoria degli scarti un modo facile per continuare a utilizzare materie prime discusse come l’olio di palma, senza violare apertamente i regolamenti. Un’operazione che, se confermata, rischia di vanificare anni di battaglie ambientali e di ingannare milioni di consumatori.

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Diesel rifornimento pompe di benzina (Canva foto) – www.vehiclecue.it

Come l’olio di palma finisce ancora nei motori

Come spiega Ok Green, uno studio di Transport & Environment (T&E) ha scoperto che il diesel rinnovabile venduto in Europa potrebbe contenere residui di olio di palma, nonostante il bando. Il problema riguarda soprattutto i POME, scarti della lavorazione dell’olio di palma, che secondo l’associazione stanno entrando nel mercato sotto mentite spoglie. La Spagna è oggi il principale consumatore europeo di questi biocarburanti sospetti, assorbendo il 40% delle scorte dell’Unione.

Il Parlamento europeo aveva vietato l’olio di palma nei carburanti nel 2020 per proteggere la biodiversità e fermare la deforestazione. Ma i dati raccolti da T&E raccontano un’altra storia: la quantità di residui POME consumati supera di molto quella effettivamente disponibile. Il sospetto è che dietro questi numeri si nasconda olio di palma “puro” riciclato come scarto. Così, mentre pensiamo di fare il pieno di energia pulita, rischiamo di alimentare inconsapevolmente la distruzione delle foreste tropicali.