Rinnovo, da ora in poi approvato al volo se ti curi con la cannabis: capitombolo Salvini, si è dato la zappa sui piedi da solo

Patente cannabis

Patente e cannabis illustrazione (Canva foto) - www.vehiclecue.it

Una svolta inaspettata nel rinnovo della patente per chi si cura con la cannabis: Salvini cade nella sua stessa trappola.

Ci sono situazioni in cui una legge pensata per inasprire i controlli finisce per creare il problema che voleva combattere. Negli ultimi mesi, in Italia, si sta assistendo a uno di questi paradossi, che coinvolge direttamente chi assume cannabis terapeutica sotto stretto controllo medico. Un cambio di prospettiva che pochi avevano previsto e che ora rischia di ribaltare certi equilibri politici.

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Il tema della patente di guida è sempre stato particolarmente sensibile, soprattutto quando si parla di uso di sostanze. Con le ultime modifiche legislative, bastava una minima positività a un test tossicologico per subire conseguenze drastiche, senza alcuna valutazione sul reale stato psicofisico. Una stretta che sembrava non lasciare spazio a interpretazioni.

Tuttavia, in alcuni casi, la rigidità della norma ha iniziato a mostrare crepe inaspettate. Non tutti i soggetti risultati positivi sono consumatori abituali o irresponsabili: molti si trovano a fare i conti con terapie mediche regolarmente prescritte. È qui che il sistema mostra le sue contraddizioni più evidenti, sollevando interrogativi sulla legittimità di certe sanzioni.

E mentre il dibattito si infiamma, emergono storie che mettono in discussione l’intero impianto normativo. C’è chi, per curarsi, si vede trattato come un trasgressore. Casi emblematici che, come quello di Elena Tuniz, scuotono l’opinione pubblica e gettano ombre sulle recenti scelte legislative, rendendo il quadro ancora più complesso.

Una battaglia legale che cambia le regole

Il caso di Elena Tuniz, insegnante di 32 anni, ha acceso i riflettori su una questione mai affrontata prima. Dopo un malore alla guida dovuto a un attacco epilettico, la donna è risultata “dubbia positiva” al THC durante gli accertamenti ospedalieri. Nonostante la diagnosi medica di epilessia e la prescrizione di cannabis terapeutica, la sua patente è stata sospesa automaticamente, come previsto dalla legge entrata in vigore a dicembre 2024.

Grazie al supporto del medico legale, è stato presentato un ricorso che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale del Codice della Strada. Come racconta anche il canale YouTube VD, se il giudice dovesse accogliere l’istanza, il caso arriverà alla Corte Costituzionale, aprendo uno spiraglio decisivo per chi assume cannabinoidi per motivi terapeutici.

Cannabis
Cannabis liquido illustrazione (Canva foto) – www.vehiclecue.it

Cura con cannabis e rinnovo patente senza ostacoli

Il paradosso sta nel fatto che la cura prescritta per l’epilessia, basata su cannabinoidi legali come il CBD, potrebbe ora diventare un elemento a favore per il rinnovo della patente. I medicinali somministrati servono infatti a prevenire le crisi epilettiche, migliorando lo stato di salute del paziente e, di conseguenza, la sua idoneità alla guida.

In questo scenario inatteso, proprio chi si sottopone a terapie con cannabis potrebbe ottenere l’approvazione al volo del rinnovo, rovesciando l’effetto della normativa voluta da Salvini. Un esito che rischia di trasformare una stretta repressiva in una clamorosa sconfitta politica, mettendo in luce tutte le contraddizioni della nuova legge.