Strisce blu, ticket obbligatorio anche nel bosco: la nuova tassa per chi parcheggia nel bel mezzo del nulla

Illustrazione di un parcheggio (Pixabay) (1)

Illustrazione di un parcheggio (Pixabay FOTO) - www.vehiclecue.it

Parcheggio a pagamento nel bosco: l’assurda tassa per chi cerca pace nella natura ma il parcheggio ha un prezzo.

Le strisce blu, simbolo del parcheggio a pagamento, sono ormai una presenza consolidata nelle nostre città. Nate per regolare la sosta nei centri urbani più congestionati, incentivare l’uso dei mezzi pubblici e garantire la rotazione dei posti auto, si sono diffuse rapidamente, diventando una fonte significativa di entrate per le amministrazioni comunali.

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Col tempo, il concetto di sosta a pagamento si è esteso ben oltre le grandi metropoli. Anche molti piccoli comuni e borghi storici hanno adottato questo sistema, specialmente nelle aree centrali o vicino ai punti di maggiore interesse turistico.

Siamo ormai abituati a cercare i parchimetri nelle piazze principali, lungo i corsi affollati o in prossimità di stazioni e uffici. Sappiamo che, in contesti urbani o semi-urbani, il parcheggio gratuito sta diventando sempre più raro, spingendo molti a considerare alternative o a mettere mano al portafoglio per lasciare l’auto anche solo per brevi soste.

Sembrerebbe l’ultimo posto dove aspettarsi di dover pagare per lasciare l’auto. Eppure, ci sono casi che dimostrano come l’ingegno (o l’audacia) delle amministrazioni locali possa superare ogni aspettativa in termini di riscossione per la sosta.

Dove il parchimetro spunta tra gli alberi: il caso limite

Questa tendenza a estendere il concetto di sosta a pagamento raggiunge un livello che per molti rasenta l’incredibile. Non parliamo di un parcheggio scambiatore periferico o di un’area di sosta attrezzata all’ingresso di un parco, ma di una situazione che appare quasi grottesca e inaspettata, che sfida la nostra percezione di dove le regole del parcheggio a pagamento possano arrivare.

Il caso in questione si verifica in Spagna, in particolare nel suggestivo comune catalano di Peratallada. Questo borgo medievale, noto per la sua bellezza e conservazione, ha adottato un sistema di parcheggi a pagamento per i visitatori. Fin qui nulla di strano. La peculiarità che ha suscitato clamore (e qualche denuncia sui social) è la posizione di uno di questi parcheggi: si trova letteralmente “in pieno campo”, immerso nella natura circostante, lontano dalle case e dalle strade asfaltate del centro storico.

Parcheggio
Parcheggio auto illustrazione (Canva foto) – www.vehiclecue.it

La logica dietro il parcheggio nella natura

La decisione dell’amministrazione di Peratallada di posizionare un’area di sosta a pagamento in un luogo così decentrato e apparentemente “nel nulla” ha una logica ben precisa, tipica dei borghi molto visitati: disincentivare i visitatori dall’avvicinarsi troppo al nucleo storico con l’auto.

Il costo della sosta in questi parcheggi (incluso quello “nel bosco”) è di 1,50 euro per la prima ora e 2,50 euro per due ore, tariffe che si aggiungono al costo della visita per chi arriva da fuori. È importante sottolineare che questa “tassa” sul parcheggio remoto riguarda esclusivamente i visitatori, mentre i residenti del comune sono esenti dal pagamento.