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Alfa Romeo Tipo 33 Le Mans: dal Motorsport ai giorni nostri

Un'auto nata per vincere e convincere. Ecco le varie evoluzioni che hanno accompagnato l'Alfa Romeo Tipo 33 nel Motorsport

Categorie Motorsport · Vintage
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L’Alfa Romeo Tipo 33 fa parte di quelle auto leggendarie che riecheggiano al glorioso passato sportivo e vincente della Casa di Arese. Dire leggenda è dire poco. Trattasi, di una di quelle auto che non ha tempo né valore. Eppure, un modello alquanto esclusivo è stato venduto ad un’asta. In un articolo precedente ho descritto la versione “Stradale” del 1967 e la possibilità di rivederla, in chiave moderna, nella primavera del 2023. Tuttavia, il modello di oggi, pur avendo ovviamente caratteristiche simili, ne vuole ricalcare il glorioso percorso svolto nel Motorsport. Nonché l’attuale sistemazione, dopo un periodo passato anche nel mondo dello spettacolo.

Alfa Romeo Tipo 33: le origini

Dopo aver lasciato la Formula 1 nel 1951 l’azienda di Arese decise di puntare tutto sulla produzione in serie.  Ma, il Biscione dell’epoca , fremeva dalla voglia di competere ed avere un ruolo in primo piano nel mondo del Motorsport.  Questo spirito sportivo rinaque nel 1964 nell’ufficio diretto da Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso. L’idea fu quella di costruire un’auto per la categoria Sport-Prototipi. L’iconica Alfa Romeo Tipo 33, iniziò a prendere forma quando venne testato su banco, un motore evoluto derivante dall’1,6 litri bialbero della TZ2. Qui entrò in gioco Autodelta, un’azienda che divenne il Reparto Corse Ufficiale dell’Alfa Romeo. Quando il progetto iniziale passò in mano a Carlo Ghini (Autodelta), l’Alfa Romeo Tipo 33 iniziò ad assumere la sua forma originale con il V8 2 litri da 270 Cv.

Alfa Romeo Tipo 33 www.fcaheritage.com
Alfa Romeo Tipo 33

Tale auto vide molte evoluzioni durante la sua vittoriosa ascesa. Il debutto risale al 12 marzo 1967 alla Cronoscalata di Fléron in Belgio. Si fece subito notare guadagnandosi il soprannome di Periscopica, per via di una presa d’aria dietro il guidatore che ricordava appunto un periscopio. Nel 1968 entrò nel Campionato Mondiale Sport e si piazzò 1-2-3 nella classe 2 litri alla 24 Ore di Daytona. Da qui il nome Alfa Romeo Tipo 33/2 Daytona.


Dalla gloria del Motorsport al cinema

Il 1970 fu rivoluzionario. Il motore passò da 2 a 3 litri, da cui il nome 33/3. La potenza raggiunse oltre i 400 Cv a 9000 giri/min e 310 km/h di velocità massima. Venne montato un nuovo cambio a 6 marce ed aveva un peso di 700 Kg. Tutto ciò grazie ad una carrozzeria leggera in fibra di vetro e ad un nuovo prototipo di telaio derivante dall’aeronautica. La struttura centrale del telaio è formata da grandi tubi in Peraluman (una lega di alluminio e magnesio), disposti a H asimmetrica. Una gabba dello stesso materiale poi, è a sostegno e delle sospensioni anteriori, i radiatori, lo sterzo e la pedaliera. Il telaio viene completato da un elemento scatolato in lamiera che sostiene le sospensioni posteriori e il gruppo motore-cambio.

Dettaglio motore V8 3 litri

Questa vettura, la quale dominò il Campionato Mondiale Sport nel 1971, si presentò alla 24 Ore di Le Mans nel 1970 con ben 4 modelli. Le vetture erano tutte rosse, ma si distinguevano per il differente colore del muso. La n 35 gialla, di Nanni Galli e Rolf Stommelen, la n 36 bianca, di De Adamich e Courage, la n 37 azzurra di Hezemans e Gregory e la n 38 tutta rossa, di Zeccoli e Facetti. Galli e Stommelen restarono in seconda posizione per buona parte della gara, prima di ritirarsi per un problema tecnico. La n 35 comparve in tantissime riprese del film-documentario “Le Mans” di Steve McQueen. Ed è proprio questo modello col muso giallo, che è stato messo all’asta da RM Sotheby’s.

Le altre evoluzioni dell’Alfa Romeo Tipo 33

Da menzionare tra l’altro, la 33 TT12. Il V8 divenne un 12 cilindri in linea da 3 litri e 500 Cv, la quale si aggiudicò il campionato del Mondo Marche. Infine la 33 SC12 Turbo. Anche qui motore rivoluzionato ed era un 12 cilindri biturbo da 2134 cc e 640 Cv. Finisce qui il glorioso passato dall’Alfa Romeo 33 Tipo.

Che fine ha fatto la 33/3 Le Mans?

Secondo i dati ufficiali, dopo le  corse l’Alfa Romeo Tipo 33 Le Mans è appartenuta a 4 diversi proprietari. Chiaramente l’auto si presenta in ottime condizioni. Infatti, è stata sottoposta periodicamente ad oltre 800.000 euro di manutenzioni e riparazioni. Secondo la casa d’aste, il valore si aggira almeno a 1,7 o 2,1 milioni di euro. RM sotheby’s ha confermato la vendita. Si, proprio quella guidata da Nanni Galli, la n 35. L’Alfa Romeo Tipo 33/3 Le Mans Sports Racer del 1969 (CHASSIS NO.AR 105-80*023*) ha un nuovo proprietario, ottenuta alla modica cifra  di 1 636 250 euro.

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