Autoveicoli

    NIO-EP9

    Nio EP9: un’elettrica da record

    La Nio EP9 è una hypercar della NextEV, nonché attuale detentrice del record sul circuito del Nürburgring; la cosa che più stupisce è la sua propulsione, completamente elettrica. Tale vettura pilotata da Peter Dumbreck ha fatto segnare un tempo di 6.45.9.            Con questo tempo ha guadagnato il titolo di vettura di serie più veloce al Nürburgring.

    Vediamo quali sono le caratteristiche di questo veicolo.

    Caratteristiche tecniche:

    La propulsione è garantita da 4 motori elettrici (uno per ogni ruota), capaci di erogare una potenza complessiva di circa 1 MW (circa 1360 CV) e 1480 Nm di coppia. La vettura vanta un 0-100 km/h in 2.7 secondi, 0-200 in 7.1 secondi e una velocità massima di 313 km/h; l’autonomia è di circa 427 km grazie all’ingente pacco batterie (due batterie agli ioni di litio, raffreddate ad acqua e collocate lateralmente per favorirne la sostituzione rapida) che fa salire il peso della vettura a circa 1700 kg; Il tempo di ricarica previsto è inferiore ai 45 minuti e quello per la sostituzione della batteria è di 8 minuti.

    Nio EP9 vista laterale
    quattroruote.it

    La Nio EP9 è dotata di uno splitter anteriore regolabile ed un alettone posteriore a scomparsa (regolabile in 3 posizioni); sviluppa una downforce doppia rispetto a quella di una monoposto di F1; è equipaggiata con sospensioni sportive con diverse possibilità di taratura.

    Può sviluppare un’accelerazione longitudinale di 3.30 G in fase di frenata(il suo sistema frenante sviluppa una coppia frenante doppia di quella di un’auto da GT3) e 2.53 G di accelerazione laterale nel percorrere le curve.

    aerodinamica nio ep9
    wordlesstech.com

    La conformazione della carrozzeria consente di ottimizzare i flussi aerodinamici per diminuire la resistenza all’avanzamento ed incrementare la deportanza. Il suo telaio in fibra di carbonio garantisce un ottimo compromesso tra resistenza e peso (165 kg, il 70% più leggero dell’acciaio).

    Telaio Nio EP9
    wordlesstech.com

    All’interno, la due posti estrema, presenta una plancia hi-tech con tre schermi, già compatibili con la tecnologia di guida autonoma che dovrebbe essere implementata a breve.

    interni Nio EP9
    giornalemotori.com

    La casa produttrice della Nio EP9 produrrà altre 10 unità, per un totale di 20 esemplari ed un costo di 1.48 milioni di dollari a vettura.

    Conclusioni:

    Da anni tutti i costruttori automobilistici si contendono il record di auto più veloce sul famoso circuito.                                                                                                       Dopo un primo tentativo effettuato qualche mese fa, la Nio EP9 ha conquistato questo traguardo e il suo primato è un segno dell’evolversi del settore automotive. Ormai la propulsione elettrica inizia ad entrare di prepotenza sul mercato mettendo in luce le sue qualità ma sempre attanagliata dal pensare comune che associa l’elettrico alla lentezza; Chissà, finalmente riusciremo ad abbandonare tale erronea concezione.

    fault car

    Quali sono le Autovetture più e meno Affidabili? Vehicle-CuE risponde!

    A seguito dello scandalo soprannominato “Diesel-Gate“, che ha coinvolto il noto gruppo industriale tedesco Volkswagen, l’intero scenario mondiale legato all’Automotive risulta essere, ancora oggi, profondamente scosso. L’azienda tedesca era riuscita nell’intento di diventare una vera e propria potenza economica a livello mondiale: la seconda, più precisamente. Tutto bello, fino a quando l’EPA (Agenzia di protezione Americana) ha scoperto il trucco adottato dai più prestigiosi marchi automobilistici per falsare i dati relativi alle emissioni prodotte.

    Nello scandalo sono coinvolte anche: Audi, Seat e Skoda. Le auto con motore Diesel TDi 2.0 Euro5 con emissioni non in regola, ad oggi sono:

    • Audi : Q3, Q5, Audi A3, A4, A5, A6, Audi TT;
    • Seat : Leon, Seat Alhambra, Seat Altea;
    • Skoda : Yeti, Skoda Octavia, Skoda Superb;
    • Volkswagen: Golf, Maggiolino, Passat, Touran, Sharan, Tiguan.

    Il gruppo ha risolto i problemi legati allo scandalo; l’effetto però si ripercuote nel presente.

    Tante classifiche, tante Auto.. A chi dobbiamo credere?

    Auto classifica
    allaguida.it

    Le classifiche vengono stilate da numerosissime aziende, riviste, centri di analisi mondiale. Ce ne sono infinite. Quindi, a quale delle tante dobbiamo credere?

    Tali statistiche NON vanno prese per verità assolute, in quanto il 70% dei fattori determinanti la più o meno affidabilità del vostro veicolo dipendono dal vostro stile di guida e dalla cura che, sotto ogni punto di vista, sarete in grado di garantire al veicolo stesso.

    E’ abbastanza logico ed evidente che le compagnie assicurative e le associate riviste nazionali tendano, nelle loro classifiche, a privilegiare i marchi della propria nazione. Che indice di affidabilità potranno mai avere quest’ultime?

    Auto classifica
    123rf.com

    L’unico modo è affidarsi a centri di ricerca competenti, specializzati e svincolati da interessi secondari, pertanto occorre fare una vera e propria statistica delle statistiche mondiali. Il tutto al fine di essere in grado di avvicinarci il più possibile a dati concretamente validi.

    Andiamo alle classifiche:

    I dati sono stati elaborati comparando JD Power, Warranty Direct e Euro NCap (European New Car Assessment Programme).

    • Il JD Power, con il suo Vehicle Dependability Study realizzato in Germania, garantisce dati sul marketing globale;
    • Warranty Direct è il centro di indagine assicurativo Inglese;
    • Euro NCap è il centro Europeo di test sulla sicurezza dei veicoli (esempio Crash-Test).
    Euroncap.com
    euroncap.com

    I dati riguardano gli ultimi due anni; sono stati coinvolti più di 20.000 automobilisti, andando a confrontare i problemi riscontrati nelle auto con un’età compresa tra i 12 e 36 mesi e i 2/3 anni.

    Per problemi si intende: Impianto frenante, parte propulsiva, alimentazione, sospensionielettronica dei comandi fondamentali e soprattutto l’elettronica di bordo preposta all’intrattenimento (impianto audio, il sistema di infotainment e il navigatore).

    Bene le Giapponesi e Coreane, male le Tedesche.. e le Italiane?

    Di certo le ultime autovetture non raggiungeranno i record, in termini di durata del propulsore, delle TurboDiesel (a stampo Rightsizing con HDi e TDi) di 10/15 anni fa.
    A garantire questo è la nuova mentalità adottata in fase di progettazione, l’attenzione quasi maniacale per le emissioni e i consumi come non mai, il fenomeno Downsizing con propulsori piccoli e troppo spinti.

    industria auto
    giornaledellepmi.it

    Ovviamente si cerca di mobilitare il più possibile il mercato legato all’Automotive, abbassando, in media, il costo della singola autovettura. Il tutto andando a garantire molta più sicurezza alla guida (controlli elettronici di supporto, sensori..).
    Molti di voi, però, potranno sicuramente vantare cifre come 300.000 km (e anche più) realizzati con le proprie autovetture: il merito, sappiatelo, è soprattutto vostro. L’azienda può anche sviluppare la miglior vettura mai esistita al mondo e vincere il “Engine Of The Year“, ma senza una buona dose di attenzione e cura per il veicolo, arrivereste a poco meno di 10.000 km, in media.

    Per durata della parte propulsiva del veicolo, attualmente, abbiamo Toyota, Honda, Volvo e Peugeot in cima. Le migliori auto dal punto di vista complessivo risultano essere:

    • Honda (tasso di guasti: 1 ogni 344)
    • Toyota (tasso di guasti: 1 ogni 171)
    • Mercedes-Benz (tasso di guasti: 1 ogni 119)
    • Volvo (tasso di guasti: 1 ogni 111)
    • Jaguar (tasso di guasti: 1 ogni 103)
    • Lexus (tasso di guasti: 1 ogni 101)
    • Fiat (tasso di guasti: 1 ogni 85)
    • Ford (tasso di guasti: 1 ogni 80)
    • Nissan (tasso di guasti: 1 ogni 76)
    • Land Rover (tasso di guasti: 1 ogni 72)

    NOTA BENE: Il tutto è proporzionato a quante vetture sono state vendute di una stessa azienda! Ovviamente un marchio che fattura il doppio rispetto ad un altro, avrà il doppio della probabilità di riscontrare un problema.

    Molto bene:

    Molto bene anche MazdaKia, Genesis, Porsche (modelli con Ibrido), Subaru e Hyundai.
    Le Italiane procedono bene con la Fiat Panda 1.2 Easy, Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio e Ferrari LaFerrari e 488. Il mercato Italiano sembra essersi ripreso, però la strada è ancora lunga.

    E adesso… chi va male?

    • MG Rover (tasso di guasti: 1 ogni 13)
    • Audi (tasso di guasti: 1 ogni 27)
    • Mini (tasso di guasti: 1 ogni 40)
    • Saab (tasso di guasti: 1 ogni 40)
    • Opel (tasso di guasti: 1 ogni 41)
    • Peugeot (tasso di guasti: 1 ogni 44)
    • BMW (tasso di guasti: 1 ogni 45)
    • Renault (tasso di guasti: 1 ogni 46)
    • Volkswagen (tasso di guasti: 1 ogni 52)
    • Mitsubishi (tasso di guasti: 1 ogni 59)

    Male anche:

    Male vanno anche Dodge, Infiniti e Bentley.

    Anche se..

    Engine of the year
    hdmotori.it

    Gli ultimi “Engine Of The Year” sono stati vinti dalla Ferrari, tuttavia le statistiche portano vincenti:

    • Germania: 89 volte
    • Giappone: 50 volte
    • Usa: 16 volte
    • Italia: 13 volte
    • Francia: 3 volte

    Le più resistenti al CrashTest?

    Secondo EuroNcap le 5 stelle, tra tutte le autovetture, le meritano:

    5) HYUNDAI IONIQ:

    hyundai-ioniq
    allaguida.it

    Con 80,75% di affidabilità, la berlina 5 porte e peso 1.370 Kg entra nella TopFive.

    4) MERCEDES CLASSE E:

    nuova-mercedes-classe-e
    allaguida.it

    Con ben 81% di indice d’affidabilità, la nuova classe E 220 d Avantguarde, berlina 4 porte e peso 1.680 Kg, entra al 4° posto della nostra TopFive.

    3) TOYOTA C-HR :

    c-hr
    allaguida.it

    Con 81,5% anche Toyota, 5 porte e peso 1.470 Kg, entra nella classifica delle migliori.

    2) TOYOTA PRIUS :

    Toyota Prius
    allaguida.it

    Con l‘84% la “familiare grande” Prius di casa Toyota si riconferma nella TopFive.

    1) VOLVO S90 / V90 :

    Volvo-s90
    allaguida.it

    86%! I test sono stati condotti sia sulla berlina Volvo S90, sia sulla SW V90, riportando punteggi identici.

    • Per concludere..

    La JD Power ha stilato una classifica sulle migliori automobili da acquistare sia da nuove, sia da usate:

    • Skoda Superb e Yeti;
    • Jaguar XF;
    • Citroën DS3;
    • Lexus RX;
    • Honda Jazz;
    • Volkswagen Passat CC;
    • Volvo S60/V60;
    • Lexus IS;
    • Mercedes-Benz B-Class;
    • Toyota Prius.

    Come è stato già ribadito prima, le classifiche riportano dati analizzati dal punto di vista STATISTICO; non garantiscono nient’altro che non sia una stima (a livello mondiale) delle migliori/ peggiori autovetture sotto vari punti di vista.
    Contenti o delusi dei risultati?

     

     

     

     

    kenguru

    Kenguru: la prima auto “indossabile”

    L’imprenditore ungherese Istvan Kissaroslaki ideò e brevettò la vettura senza però metterla in produzione per mancanza di fondi; Stacy Zoern, un’avvocatessa statunitense affetta da atrofia muscolare spinale, venne a conoscenza di questo prototipo.

    Contattò la società responsabile del progetto e scoprendo che il veicolo non era in produzione, decise di rilanciare il progetto; qualche anno dopo Stacy e il suo partner ungherese passarono finalmente alla fase di fabbricazione di Kenguru.

    Attualmente questa vettura elettrica viene prodotta in 500 esemplari all’anno ad un costo di circa 20000 dollari; permette di inglobare al suo interno la carrozzella e consente al conducente di accedere all’abitacolo da una porta posteriore apribile con comando a distanza e dirigendo la sedia a rotelle sulla rampa di accesso situata nel dorso della macchina (l’apertura-chiusura della porta avviene in modo meccanico dall’interno-esterno in caso di pericolo). Una volta in auto, la sedia viene bloccata con un apposito sistema di fissaggio che permette al conducente di mettersi dalla guida, rimanendo seduto sulla carrozzella.

    caratteristiche kenguru
    pro-invalidov.ru

    Caratteristiche tecniche:

    Il veicolo è classificato come bicicletta con motore ausiliario, a quattro ruote; può trasportare 1 sola persona (autista), è lunga 2125 mm, larga (con specchietti) 1620 mm, alta 1525 mm, con un peso senza batterie di 350 kg ed un peso massimo di 660 kg; presenta un telaio in materiali compositi ed acciaio; raggiunge i 45 km/h di velocità massima con una distanza massima percorribile di 120 km; presenta 2 motori elettrici (applicati alle ruote posteriori) alimentati da 5 batterie (4 per la trazione, e 1 ausiliaria) che forniscono una potenza di 4 kW e può essere ricaricata in 4-8 ore; monta pneumatici 90/90×12″; la guida avviene mediante sterzo motore(commutatori sul manico sinistro+ regolatore di velocità sul manico destro) o tramite Joystick; gli altri dispositivi (luci, tergicristalli, ecc.) sono comandati con pulsanti collocati sullo sterzo; il cruscotto ospita un display LCD dal quale si possono visionare le informazioni del veicolo. Le dimensioni del veicolo gli consentono di parcheggiarsi perpendicolarmente, agevolando ingresso ed uscita dell’occupante.

    Quest’automobile è un’alternativa vantaggiosa agli 80 mila dollari necessari per rendere un’auto comune utilizzabile da persone diversamente abili; rappresenta un complemento strategico, un’estensione di noi stessi, di immediato utilizzo e che può offrire tutta la mobilità necessaria in ambito urbano. Si spera possa ricevere l’attenzione di altri finanziatori e il supporto di una rete distributiva planetaria per soddisfare le esigenze di una community di circa 650 milioni di utenti.

    Jaguar I-Pace, emissioni zero per il giaguaro

    Svelato il concept già nel corso del 2016 a Los Angeles e poi a Ginevra lo scorso marzo, Jaguar I-Pace si appresta ad entrare in produzione. Infatti, la casa di Coventry ha deciso di presentare la versione definitiva del suo primo SUV completamente elettrico al Salone di Francoforte in programma a settembre 2017. Un debutto sul mercato che era atteso da diverso tempo e che era stato già anticipato dall’ingresso dell’azienda automobilistica britannica nella Formula E.

    Il direttore del design Jaguar, Ian Callum, ha confermato in un’intervista che il SUV è già pronto all’80%. Inoltre, ha indicato il Salone di Francoforte (14-24 settembre) come possibile sede per il lancio ufficiale della versione di produzione.

    Jaguar I-Pace: look sportivo ed elevate prestazioni

    Jaguar I-Pace, Suv. elettrico
    PH: jaguar.it

    L’aspetto del concept già presentato nel corso dei mesi scorsi verrà sicuramente cambiato in qualche dettaglio, ma non rivoluzionato. Il look sarà sempre quello di una supercar ma con la versatilità di un SUV e prestazioni da vera sportiva. Infatti, a livello di propulsione troviamo due motori elettrici per offrire la trazione integrale sui due assi con una potenza complessiva di ben 400 CV e una coppia massima di 700 Nm. Il pacco batterie da 90 kWh può essere ricaricato all’80% in solo un’ora e mezza con un impianto di ricarica domestico. L’autonomia della I-Pace dovrebbe raggiungere i 482 km ma resta da vedere come il veicolo si comporterà in condizioni reali. L’accelerazione da 0 a 100 km/h è di soli 4 secondi per un veicolo che ha comunque delle dimensioni importanti.

    Design ricercato e dimensioni generose

    Interni Jaguar I-Pace
    PH: jaguar.it

    La piattaforma della vettura è stata realizzata interamente in alluminio con un peso complessivo della vettura di circa 2100 kg.  Jaguar I-Pace è lunga ben 468 cm con un passo di 2990 mm e cerchi in lega da 23”. Grazie a diversi accorgimenti estetici, però, la linea della vettura appare abbastanza snella con un’abitabilità interna davvero ottima. Come la Range Rover Velar, anche la Jaguar I-Pace avrà le maniglie esterne delle portiere a scomparsa. Piccoli accorgimenti che migliorano l’aerodinamicità della vettura con un coefficiente di resistenza aerodinamica di soli 0,29. Il prezzo dovrebbe essere in linea o al massimo di poco superiore alla F-Pace e dovrebbe aggirarsi intorno ai 50.000 euro.

    DMC

    DeLorean DMC: “Back from the Past”?

    Ebbene sì! L’automobile che ha segnato un’intera epoca, fatto sognare miliardi di persone e regalato innumerevoli emozioni, ri-tornerà, letteralmente, dal passato. Prima di analizzare questo epico ritorno, scopriamo la sensazionale storia che c’è dietro la DeLorean DMC.

    La maggior parte di noi la ricordano per via dell’intramontabile trilogia de “Ritorno al futuro” (o “Back to the Future“) ideata da Bob Gale e Robert Zemeckis, prodotta da Steven Spielberg in persona ed infine distribuita dalla Universal Studios.

    Come nasce il mito?

    Delorean
    www.funnyjunk.com

    La storia inizia nel 1975 con il brillante progettista americano della General Motors, John DeLorean, il quale fondò nello stesso anno la DeLorean Motor Company (DMC). L’idea alla base del tanto discusso “padre fondatore” della DMC era quella di realizzare una coupè sportiva abbordabile, economicamente parlando.

    Tutto ciò non poteva realizzarsi senza l’aiuto di William T. Collins, capo ingegnere e disegnatore alla Pontiac, il quale progettò quello che sarebbe divenuto il primo vero prototipo della DeLorean DMC-12, nell’Ottobre del 1976.

    Inizialmente il progetto prevedeva l’adozione del propulsore rotativo Wankel. La scarsità mondiale di petrolio di quei anni, nonché la necessità di produrre un veicolo a bassi consumi, spinsero i costruttori della DeLorean ad utilizzare un V6 Douvrin PRV a iniezione.

    Delorean
    Delorean.it

    Collins e DeLorean lavorarono a lungo all’installazione di una tecnologia non collaudata di chassis per automobili: ERM (Elastic Reservoir Moulding). La tecnologia riusciva a sfoltire le masse e ridurre il peso dell’intera struttura del telaio. Purtroppo però fu un buco nell’acqua, in quanto l’ERM non era adatto alla produzione a larga scala.

    Chassis
    mccauleycreativellc.com

    E ancora..

    Delorean
    backroads.ie

    Passi decisivi:

    La collaborazione ingegneristica raggiunse l’apice con l’ingegner Colin Chapman, fondatore e proprietario della casa automobilistica Lotus.

    Fondamentale fu l’intervento di Chapman, il quale avendo molta esperienza nell’ambito della progettazione automobilistica di coupè sportive, riuscì a risolvere i dubbi legati alla produzione dell’unico modello della casa DMC: la DeLorean stessa.

    Sospensioni e Chassis adottate furono le stesse della Lotus Espirit.

    La linea sportiva e futuristica nacque dalla mano del mitico Giorgetto Giugiaro, designer e imprenditore italiano. Successivamente alla Lotus Esprit, Giugiaro disegnò la DeLorean prendendone spunto.

    DeLorean
    WallpaperCave.com

    La linea futuristica venne accentuata da una superficie esterna in acciaio inossidabile e portiere ad apertura ad ali di gabbiano: Fu una delle prime automobili ad adottarle.

     

    Passando alle specifiche tecniche..

    Motore:

    La DMC-12 è dotata di un propulsore PRV V6.
    PRV sta per Peugeot, Renault e Volvo, in quanto il propulsore stesso è un derivato del Volvo B28F, alimentato da un sistema all’avanguardia di iniezione: Bosch K-Jetronic.

    Come si intuisce dalla sigla, è un motore 6 cilindri a V a 2,85 L di cilindrata. Alesaggio X corsa abbiamo 91mm X 73mm. Rapporto di compressione basso per favorire maggior potenza: 8,8:1. Infatti il monoblocco e testate in lega leggera e il singolo albero a camme per testata, favoriscono un’erogazione di 95 kW (circa 130 Hp) a 5,500 giri/min e con Coppia Motrice pari a 208 Nm a 2,750 giri/min. Non male per una vettura non-supercar degli inizi anni ’80.

    Delorean
    funnyjunk.com, Motore a trazione posteriore DMC.

    Consumi? La casa dichiara 19 mpg (miglia per gallone USA): siamo intorno ai 8,2 km/l. La fasatura di natura “fissa” e l’arretratezza tecnologica di quei anni sull’ottimizzazione della trasmissione del moto, non favorirono i consumi.

    Cambio:

    La DMC-12 montava due differenti cambi: Automatico a 3 rapporti di velocità e Manuale con 5 rapporti con rapporto finale 3.44:1. La maggior parte dei circa 9.500 esemplari prodotti monta quello manuale; lo stesso adottato dalla Renault 30.

    Il gruppo differenziale-trasmissione è posto nell’avantreno tra i due semiassi anteriori.

    Circuito idraulico DeLorean
    delorean.eu, Dall’alto in basso: Gruppo differenziale, Cambio Manuale 5 rapporti, Gruppo Frizione-Volano, Circuito idraulico DeLorean.

    Sospensioni:

    Lo Chassis e sospensioni riprendevano in buona parte la struttura della Lotus Esprit. La DMC-12 era dotata di sospensioni indipendenti a quadrilatero sull’anteriore e di un sistema multi-link al posteriore. Il sistema Multi-link (o a “bracci multipli”) garantisce miglior capacità d’assorbimento di urti e vibrazioni rispetto al quadrilatero: tipiche sul posteriore, garantiscono maggior handling di guida.

    Le sospensioni di tutte le quattro ruote erano dotate di molle a spirale e ammortizzatori “telescopici”.

    Sospensioni
    people.zeelandnet.nl

    Impianto frenante e ciclistica:

    La DMC-12 era dotata di un impianto frenante servo-assistito con dischi da 254 mm sull’anteriore e 267 mm al posteriore (per via della trazione posteriore).

    Il servosterzo del volante prevedeva 2,65 giri per intero della corsa. L’auto riusciva a girare su sè stessa in soli 10 metri, intesi come diametro massimo di sterzata.

    ruota
    entermyworld.com

    Si muove su pneumatici Goodyear NCT radiali e cerchi anteriori da 14” e posteriori 15”. Il motore era montato sull’estremità posteriore, ecco perchè per l’equilibratura delle masse i pesi vennero divisi disequamente: 35% sull’avantreno e 65% sul retrotreno.

    Cosa rappresentava la DeLorean?

    La DeLorean era ed è l’icona del futuro, della sportività; il tutto reso leggendario proprio grazie alla saga fantascientifica/futuristica (per l’appunto) di “Ritorno al Futuro“.

    BACK TO THE FUTURE
    wallpapercave.com

    La meccanica non era avanzata quanto quella di una supercar, ma c’è da ricordare che il fine di DeLorean era proprio quello di creare una coupè/sportiva di classe media che rimanesse impressa nella mente di tutti.. e possiamo affermare che è riuscito nell’intento.

    Vediamola internamente:

    www.funnyjunk.com

     

    E ancora..

    buffalochips.org

     

    Ritorno dal Passato?!

    La nuova DeLorean Motor Company, azienda fondata in Texas nel 2007, ha acquisito i diritti della precedente DMC, ormai fallita, fornendo servizi di restauro dell’intramontabile DeLorean e vendita aftermarket di pezzi di ricambio.

    La DeLorean Motor Company avrebbe deciso di ri-avviare la produzione della DMC-12, in versione limitata chiaramente. Il tutto dovrebbe partire proprio nel 2017.

    Come sara?
    Sotto il cofano non ci sarà più l’ormai arretrato PRV V6, in quanto per una questione legata alle normative anti-inquinamento e alle migliorie tecniche dei propulsori, è sensato supporre una collaborazione con GM (General Motors) o Ford.

    Questa gloriosa rinascita è resa possibile grazie alla recente legge americana:“Low Volume Motor Vehicle Manufacturers Act”. Quest’ultima consente ai piccoli produttori di automobili di soddisfare le norme antinquinamento mediante l’installazione di un motore e sistema di controllo delle emissioni approvato dalle autorità per altri modelli, evitando le lunghe e costosissime attese, autorizzazioni e omologazioni necessarie.

    Concept futuristici, ne abbiamo?

    A voi i commenti con questi concept futuristici legati alla DMC-12. Un giorno, forse tra trent’anni, potrebbero realizzarsi:

    omniauto.it
    omniauto.it
    omniauto.it

    E’ proprio il caso di dirlo: Grande Giove!!

     

    Nuova Jeep Compass, esordio italiano alla Milano Design Week

    Dopo il debutto al Salone di Ginevra dello scorso marzo, la nuova Jeep Compass fa il suo esordio anche in Italia. Infatti, fino al 9 aprile il SUV di casa Jeep è stato presentato anche alla Milano Design Week con moltissima curiosità da parte degli ospiti del salone lombardo.

    Jeep Compass Opening Edition: disponibile per i più impazienti

    L’arrivo ufficiale nelle concessionarie ci sarà in estate, con la versione Sport disponibile da circa 25.000 euro. Intanto, però, è già possibile acquistare una versione Opening Edition. Versione disponibile con un finanziamento di circa 230 euro al mese e un prezzo totale di circa 36.000 euro. Alla Milano Design Week è stata presentata proprio una Jeep Compass Opening Edition, come già detto unica disponibile al momento. Il SUV ha un cambio ZF 9 marce con la trazione integrale e un motore diesel 140 CV MultiJet da 2,0 litri. L’offerta di lancio prevede anche la garanzia Maximum Care per 5 anni. I colori disponibili al momento sono solo Diamond Black, Granite Crystal e Pearl White.

    Jeep, Compass 2017, Suv
    PH: lapresse.it

    Motorizzazioni e interni

    La Jeep Compass Opening Edition è disponibile al momento solo con questa motorizzazione e con il cambio 9 rapporti. Inoltre, il look è davvero esclusivo anche grazie ai fari a LED e ai cerchi in lega da 18”. Poi c’è la modanatura cromata DLO che spicca anche bella parte posteriore della vettura e non solo ai lati. Per quanto riguarda gli interni sono davvero pochi gli optional da poter scegliere perchè quasi tutto è di serie. Infatti, il sistema di navigazione UConnect è di serie con il suo display da 8,4”. Inoltre, anche il sistema Beats Audio System è di serie con Bluetooth e streaming audio. I sedili sono completamente in tessuto con inserti in pelle.

    Milano Design Week, Jeep Compass, modello 2017
    PH: lapresse.it

    Per quanto riguarda il lancio della prossima estate, quattro saranno gli allestimenti disponibili: Sport, Limited, Longitude e Trailhawk. Soltanto due, invece, i cambi: ZF a 9 rapporti per le versioni 4×4 e un manuale a 6 rapporti per le versioni 4×2. Saranno tre le motorizzazioni disponibili. Infatti, a benzina ci sarà una sola motorizzazione da 1,4 litri MultiAir II. Questa avrà due livelli di potenza: 140 CV e 230 Nm oppure 170 CV e 250 Nm. Le motorizzazioni diesel saranno, invece, due. Il Multijet II da 1,6 litri sarà solo 120 CV e 320 Nm. Invece, il Multijet II da 2,0 litri sarà disponibile sia nella versione da 140 Cv che da 170 CV.

     

    Guida autonoma

    Car-sharing a guida autonoma: il futuro è dietro l’angolo

    Cosa succede quando due colossi dell’industria automobilistica tedesca decidono di collaborare? Nasce un progetto ambizioso quanto realistico che potrebbe risolvere i problemi di mobilità nelle grandi città. Il gruppo Daimler-Mercedes e Bosch hanno infatti ideato un sistema ibrido tra taxi e car-sharing per le vie urbane. La novità? I veicoli saranno a guida autonoma.

    Come funziona

    Negli attuali servizi di car-sharing, l’utente può prenotare la vettura e poi recarsi sul luogo per prelevarla. Il progetto di Daimler e Bosch invece prevede che sia la vettura a raggiungere direttamente il cliente. Questo ovviamente diminuirebbe sensibilmente il tempo necessario per gli spostamenti e permetterebbe migliore organizzazione. Anche i più restii ad utilizzare questo servizio potrebbero apprezzarne la comodità.

    I tempi previsti da Daimler e Bosch non sforano l’inizio del prossimo decennio. Una data estremamente vicina se consideriamo l’ambizione del progetto. Le aziende hanno infatti già chiesto e ottenuto i permessi per testare il sistema. Ciò avverrà nella città di Stoccarda, in Germania. In fase di sviluppo le auto avranno a bordo un collaudatore che controllerà le mosse della guida autonoma.

    Già da qualche anno molte aziende, come Google e Tesla, stanno lavorando assiduamente per la sperimentazione e la diffusione di tecnologie a guida autonoma. Questa però è la prima volta in cui il progetto non riguarda solo costose vetture ma una rete di servizi alla portata di tutti. La guida autonoma infatti presenta ancora qualche ostacolo. Primo fra tutti la necessità di adeguare auto e infrastrutture dal punto di vista della sicurezza e ottenere una rete stradale adatta. Non trascurabili sono anche le questioni legislative, affrontate solo in parte da alcuni Paesi che dovranno necessariamente elaborare delle leggi ad hoc.

    Guida autonoma Tesla
    assoelettrica.it

    Naturalmente la diffusione su ampia scala di auto a guida autonoma porterebbe enormi vantaggi. Consentirebbe infatti la mobilità autonoma anche a persone senza patente o con difficoltà motorie. Se il progetto si espandesse in tutte le città migliorerebbero inoltre il traffico cittadino e la sicurezza stradale.

    Ares 500, Pogea Racing, tuning

    Ares 500: la compatta Fiat diventa una mostruosa supercar

    Una vera e propria follia ingegneristica: Pogea Racing, azienda tedesca che si occupa di tuning, ha deciso di modificare la versione sportiva della Fiat 500 creando una vettura davvero monstre. La base del progetto è infatti la Abarth 595, già definita “Best Car 2017” nel settore mini-car dalla rivista Auto Motor und Sport. Il progetto ha partorito la mostruosa Ares 500 con un motore capace di erogare ben 404 CV.

    Pogea Racing Ares 500: un capolavoro del tuning

    Pogea Racing ha già elaborato in passato un’Alfa Romeo 4C ma, per festeggiare i 20 anni di attività, si è davvero superata. La piccola compatta di casa Fiat è diventata una vera è propria supercar, stravolgendola a livello meccanico. Il progetto è nato ben 4 anni fa ed ha visto la collaborazione anche di un ingegnere italiano, Enrico Scaravelli, che si è occupato dello sviluppo della trasmissione.

    La rivoluzione si può intuire già dalla carrozzeria che è stata allargata di 5 centimetri. Inoltre, vi è stato un ampio uso della fibra di carbonio. Il cofano motore è stato arricchito di numerose feritoie supplementari. Queste ultime sono state collocate per migliorare sia il raffreddamento ma anche l’aerodinamica. Infatti, è stato modificato anche il paraurti, oltre ad un nuovissimo e più aerodinamico spoiler integrato. A impreziosire la vettura a livello estetico ci pensano i cerchi in lega da 18”. Gli interni sono completamente in alcantara, con sedili e volante in pelle e numerosi innesti in fibra di carbonio.

    Pogea Racing, Fiat 500, Abarth 595, Ares 500
    PH: motori.it

    Lo stesso motore ma completamente “nuovo”

    Le modifiche più evidenti sono a livello estetico, ma è sotto il cofano che i quatto anni di sviluppo hanno prodotti i risultati più importanti. Dimenticate i 180 CV della Abarth 595, la Ares 500 riesce ad erogarne ben 404! Il motore è sempre 4 cilindri T-Jet da 1,4 litri ma è stato completamente rielaborato. Infatti, è stato rinforzato il blocco motore come anche le molle valvole, sono stati maggiorati gli iniettori e i canali di raffreddamento e sono stati adottati dei nuovi pistoni forgiati e un albero a camme con profili spinti. Inoltre, sono stati rinforzati frizione e volano, mentre il cambio manuale e il differenziale sono stati completamente rivisti.

    Ares 500, Pogea Racing, motore
    PH: motori.it

    I 404 CV e soprattutto i 445 Nm di coppia vengono scaricati completamente sull’asse anteriore. Per sopperire agli evidenti limiti fisici che ciò comporta, Pogea Racing ha adottato per la Ares 500 un impianto frenante maggiorato con pinze a 6 pistoncini e dischi da 322 mm con pastiglie racing. Tutto questo garantisce una velocità massima di 288 km/h con l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi. Nonostante tutte queste modifiche, il peso non supera la tonnellata fermandosi a 970 kg. Pogea Racing ha deciso di produrre soltanto 5 esemplari della Ares 500 con un prezzo che parte da 58.950 euro. Chi possiede già la Abarth 595 potrà richiedere, comunque, le modifiche sul propulsore 1.4 T-Jet spendendo “soltanto” circa 21.000 euro.

     

    Audi Q8 concept

    Audi Q8 concept: il Suv-coupè dall’aria sportiva

    Il nuovo concept della casa di Ingolstadt è stato presentato al salone di Detroit e a quello di Ginevra del 2017. Si tratta dell’Audi Q8, un modello che sarà disponibile a partire dal 2018. L’obiettivo è quello di un’automobile sportiva e Suv allo stesso tempo. L’Audi Q8 sarà il modello per i tecnologici ed efficienti Suv di domani.

    Nonostante per ora siano stati mostrati solo i prototipi, molti dettagli sono già a disposizione per gli eventuali acquirenti. A livello estetico ci sono parecchi dettagli che potranno essere sviluppati in futuro su altre vetture. Ad esempio citiamo il trattamento tridimensionale del single frame anteriore. Com’è tipico delle vetture Audi, il lusso non potrà mancare. In particolare sarà abbinato ad accessori elettronici di ultima generazione come il Virtual Cockpit e un display con realtà aumentata.

    L’abitacolo è stato progettato per ospitare quattro persone e il bagagliaio avrà una capacità di 630 litri. La trazione sarà integrale permanente e permetterà un perfetto controllo su strada. Il sistema di sospensioni sarà ad aria e permetterà diversi livelli di regolazione in base al terreno affrontato.

    Audi Q8 abitacolo
    carwow.co.uk

    Qualche dettaglio più tecnico

    L’Audi Q8 ospiterà un motore a sei cilindri 3,0 che sarà a propulsione ibrida. Questa è la prima volta in cui un motore del genere è abbinato ad una trazione non convenzionale. La potenza elettrica necessaria sarà fornita da un sistema elettronico da 48 V. Il motore elettrico aggiunge 20 kW di potenza e 170 Nm di coppia. La batteria al Litio sarà posizionata nella parte posteriore del veicolo e avrà capacità di accumulare pari a 0,9 kWh. Questo permetterà di utilizzare il motore esclusivamente elettrico nei percorsi urbani lenti o nelle manovre di parcheggio. La batteria verrà velocemente ricaricata durante le frenata grazie al sistema di recupero di energia.

    Naturalmente i numeri sono impressionanti. Si prevedono una potenza erogata di 476 cavalli e 700 Nm di coppia. L’auto andrà da 0 a 100 km/h in soli 4,7 secondi e avrà una velocità di punta di 275 km/h. Allo stesso tempo è adatta anche per lunghi viaggi, con la sua autonomia di 1200 km.

    L’Audi Q8 sarà anche attenta a consumi ed emissioni. Se paragonata infatti con un motore di pari prestazioni ma non con la stessa tecnologia, consumerà 1 litro di carburante in meno ogni 100 km. Questo si concretizza in una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di 25 g/km.


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