Coronavirus: la Ferrari userà le fabbriche per produrre respiratori polmonari
“A mali estremi, estremi rimedi” recita il modo di dire, e molte aziende, tra cui anche la Ferrari, ha deciso di contribuire a suo modo nella guerra contro il coronavirus, un virus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero (ultimamente anche in Inghilterra e Stati Uniti) e che ci costringe a restare chiusi in casa per limitare la diffusione del COVID – 19 (a tal proposito, anche noi di Close-Up ci teniamo a ribadire di RESTARE A CASA il più possibile, e scendere solo per NECESSITÁ di VITALE IMPORTANZA, quali fare la spesa, andare a lavoro).
Le tecnologie più all’avanguardia che di solito sono utilizzate per costruire auto da Formula 1, e veicoli stradali dalle performance eccezionali, saranno messe a disposizione dell’intera nazione con la produzione di respiratori polmonari, visto che la produzione mondiale al momento non riesce a coprire l’intero fabbisogno.
Coronavirus: il contributo di Ferrari
Ferrari e FCA stanno ultimando i dettagli circa la gestione. Molto probabilmente sarà utilizzato lo stabilimento di Maranello. Ad aiutare la casa italiana c’è anche Magneti Marelli. L’obiettivo è riuscire addirittura a raddoppiare la produzione settimanale passando da 150 a 300 respiratori polmonari ogni 7 giorni. La famiglia Agnelli, inoltre, ha contribuito donando 10 milioni di euro alla protezione civile per l’acquisto di altri macchinari sanitari.
Sui siti di Sky si legge che la Ferrari aveva già preso in considerazione la possibilità di passare a questa produzione speciale, ma non era stato ancora confermato niente in via ufficiale, a differenza di oggi. I respiratori polmonari sono molto importanti, perché il Coronavirus va a colpire proprio l’apparato respiratorio, impedendo ai pazienti di respirare. Con questo macchinario, sarà possibile, aiutare maggiormente la fase di respirazione ed evitare altri decessi, o comunque ridurne il numero. L’unico problema, è che il numero di contagiati continua a salire, ma la produzione finora era rimasta sempre la stessa. Proprio per far fronte a questo incremento esponenziale del bisogno di macchinari simili, è stato deciso da parte di FCA, Ferrari, Magneti Marelli e altri, di contribuire parzialmente alla produzione complessiva.
Ferrari e FCA, dunque, si organizzeranno con Siare, un’azienda fondata nel 1974 in provincia di Bologna, in Emilia Romagna, che è famosa per le sue applicazioni in campo automazione e meccanica di alta precisione.
Siare: l’Italia di cui andare fieri
Uno scherzo del destino lo possiamo considerare, ma Siare nasce proprio in Emilia Romagna, una delle zone più tartassate dal Coronavirus. L’azienda è formata da esperti di anestesia, rianimazione e terapia intensiva. Siare può affidarsi ad uno spazio di 5 mila metri quadri per la produzione di diversi macchinari, come ad esempio apparecchiature per l’anestesia, per la rianimazione, il monitoraggio e il pronto soccorso domiciliare.
Per aiutare maggiormente l’Italia, Siare si è vista costretta a bloccare le esportazioni. In questo modo può dedicare tutti i macchinari prodotti al fabbisogno nazionale. Nonostante tutte queste attenzioni, i macchinari non sono bastati, perciò, anche altre aziende famose in tutto il mondo daranno il proprio contributo.