Ford Mustang GTD: l’aerodinamica nel dettaglio (VIDEO)

Ford Mustang GTD: l'aerodinamica nel dettaglio (VIDEO)

Un mese dopo la presentazione della Ford Mustang GTD, il costruttore americano si tuffa nelle complessità della sua aerodinamica attiva, appositamente studiata per questo modello costruito in tiratura limitata. I miglioramenti aerodinamici all’avanguardia sono pubblicizzati come i più avanzati mai adottati in un veicolo Ford, incluse alcune tecnologie che sono tipicamente non consentire da regolamento nelle auto da corsa come la Mustang GT3.

Le soluzioni aerodinamica della nuova Ford Mustang GTD

Il Drag Reduction System (DRS) derivato dal mondo del motorsport utilizza un sistema idraulico per regolare dinamicamente l’angolo di incidenza dell’ala posteriore, controllando la quantità di flusso d’aria che passa attraverso. Contemporaneamente, attiva dei flap posizionati sulla sezione anteriore del sottoscocca a forma di chiglia, che modula il flusso d’aria per limitarlo o potenziarlo. Questo complesso sistema migliora l’aerodinamica della nuova Mustang, rendendola più veloce sui rettilinei in cui si raggiungono alte velocità e generando al contempo una maggiore deportanza per una migliore trazione durante la percorrenza sia nelle curve lente che in quelle più veloci.

L'aerodinamica del fondo vettura
L’aerodinamica del fondo vettura

Le sospensioni, che vantano un assetto studiato su misura per la specifica versione, sono dotate di tecnologia avanzata. Quando è in pista, ha la capacità di abbassare la carrozzeria del veicolo di 40 mm, migliorandone così le prestazioni aerodinamiche. Al contrario, per migliorare il comfort della guida di tutti i giorni, può aumentare l’altezza da terra, consentendo alla Mustang di superare facilmente dossi e ostacoli.

Per perfezionare l’aerodinamica della GTD, gli ingegneri Ford hanno lavorato migliaia di ore nella simulazione virtuale del flusso d’aria combinate con test su diverse piste in tutto il mondo, tra cui Road Atlanta negli Stati Uniti e Spa in Belgio. Greg Goodall, l’ingegnere capo che supervisiona il programma Mustang GTD, ha sottolineato: “Ogni superficie, apertura della carrozzeria e presa d’aria sopra e sotto la carrozzeria della Mustang GTD è funzionale. Parte dell’aria è diretta al raffreddamento, un’altra parte all’aerodinamica e alla deportanza. Tutto questo per aiutare la GTD ad andare più veloce o a rimanere aderente all’asfalto, indipendentemente dalle condizioni”. Ha inoltre sottolineato che i piloti Ford che partecipano a eventi come Le Mans desidererebbero senza dubbio la tecnologia avanzata integrata nella Mustang GTD.

L'aerodinamica del fondo vettura Ford Mustang GTD

L’obiettivo è girare al Nurburgring in meno di 7 minuti

Sotto il cofano della Mustang di serie più potente di sempre si nasconde un V8 da 5,2 litri sovralimentato a carter secco meticolosamente messo a punto. Questo potente motore può girare oltre i 7.500 giri al minuto ed è destinato ad erogare oltre 800 cavalli. L’ambizioso obiettivo di Ford è quello di conquistare il Nürburgring con un tempo sul giro inferiore ai 7 minuti, eclissando potenzialmente il record di 6:59.927 detenuto dalla Porsche 911 GT3, ma non solo: potrebbe essere appena inferiore allo straordinario 6:49.328 raggiunto dalla 911 GT3 RS.

Come già saprai, questa Mustang è omologata per l’uso su strada. L’abitacolo è spartano e naturalmente ha solo due posti a sedere, ma presenta ancora finiture come pelle e pelle scamosciata Miko, insieme a un’abbondanza di fibra di carbonio. Due sedili Recaro sono focalizzati sulla pista, con gli elementi posteriori rimossi per fornire spazio di carico al posto del bagagliaio non più accessibile. Le leve del cambio, il selettore del cambio a quadrante rotante e la targhetta seriale in ogni auto sono realizzati in titanio stampato in 3D proveniente da parti del Lockheed Martin F-22.

L'aerodinamica del fondo vettura Ford Mustang

Il video allegato di seguito spiega con delle animazioni grafiche come è possibile ottimizzare l’aerodinamica e il carico aerodinamico di una vettura in corsa, senza dover regolare il setup in garage. Si tratta come già anticipato del DRS, un sistema che vediamo anche sulle moderne vetture di Formula 1, anche se qui agisce anche su altri componenti e non solo sull’ala posteriore.