Formula 1, campionato 2020: fuori Giappone, Azerbaijan e Singapore
Continua ad allungarsi la lista dei Paesi e dei circuiti sui quali non verrà disputata una gara di Formula 1 valida per il Campionato Mondiale 2020: oggi infatti la Formula 1 ha ufficializzato la definitiva cancellazione dei Gran Premi 2020 del Giappone, dell’Azerbaijan e di Singapore, che si sarebbero dovuti disputare rispettivamente a Suzuka, Baku (circuito cittadino), Marina Bay (dal quartiere nel quale viene allestito il tracciato, anch’esso cittadino). Le cause. è presto detto, sono attribuibili alla pandemia di coronavirus.
La notizia arriva pochi giorni dopo la pubblicazione del nuovo calendario (con otto date confermate) del campionato 2020 di Formula 1.
GP di Singapore: salta per la prima volta dal 2008
Il GP di Singapore è a suo modo un tracciato storico, perché ha ospitato la prima gara di Formula 1 corsa in notturna, nel 2008. Una prima edizione pazza, vinta da Fernando Alonso su Renault, macchiata in seguito dalla vicenda dell’incidente pilotato del compagno di squadra Nelsinho Piquet (il cosiddetto Crashgate), che costò la radiazione dal Circus allo stesso Piquet, a Flavio Briatore e a Pat Sydmonds.
Di seguito le parole del vice-presidente e del direttore degli organizzatori dell’evento:
Mr Colin Syn, vice-presidente del Gran Premio di Singapore: “La salute di tutte le persone che sarebbero coinvolte è stata messa in primo piano e dopo mesi difficili abbiamo dovuto prendere questa decisione”.
Ms Ong Ling Lee: “Il Tourism Board di Singapore appoggia pienamente questa decisione restiamo orgogliosi di aver ospitato la prima gara in notturna nella storia della F1 12 anni fa e non vediamo l’ora di tornare nel 2021″.
Coloro che hanno già biglietto per il Gran Premio avranno la possibilità di scegliere se renderlo automaticamente valido per il prossimo anno o se optare per il rimborso che verrà effettuato nei prossimi 30 giorni lavorativi.
Il GP del Giappone non sarà parte del campionato 2020 di Formula 1: è la prima volta
Il Gran Premio del Giappone è entrato a far parte del calendario della Formula 1 per la prima volta nel 1976. Una prima edizione caratterizzata da copiose precipitazioni e che fu teatro della sfida Lauda-Hunt per il titolo mondiale, con il primo che si ritirò per le condizioni estreme della pista. Questa prima edizione si svolse sul circuito del Fuji, che ospitò la Formula 1 anche nel 1977, nel 2008 e nel 2009. Il GP del Giappone, dopo il 1977, ritornò in pianta stabile nel Campionato Mondiale di Formula 1 a partire dal 1987. Cambiò la sede però, che rimane ancora oggi il tracciato di Suzuka.. Su questo circuito vinse due titoli Michael Schumacher con la Ferrari (nel 2000 a 21 anni di distanza dall’ultimo titolo piloti conquistato da Jody Sheckter e nel 2003) e vi furono i due memorabili incidenti tra Senna e Prost nel 1989 e nel 1990.
Il commento di Masashi Yamamoto, numero uno di Honda Motorsport: “Sarà ovviamente triste non correre in casa in questa stagione, ma condividiamo la scelta operata dagli organizzatori di fronte alle difficoltà legate al Covid-19”.
Il comunicato di Liberty Media: si avrà il calendario definitivo prima del GP dell’Austria
“Per motivi diversi il 2020 non vedrà la Formula 1 correre a Baku, a Singapore e a Suzuka. Le ragioni sono differenti: a Baku e a Singapore i tempi di allestimento del circuito non erano compatibili con l’incertezza legata alla pandemia; per quanto riguarda il Giappone, le restrizioni a livello logistico hanno reso impossibile pensare alla disputa del Gran Premio. Restiamo ottimisti sulla finalizzazione di un calendario compreso tra le 15 e le 18 tappe con conclusione a metà dicembre ad Abu Dhabi e vogliamo ufficializzarlo entro l’inizio del campionato in Austria. Ringraziamo le numerose sedi con le quali siamo in contatto per ospitare le altre gare che comporranno il campionato 2020 dopo le 8 già stabilite”