Formula E Gen2 EVO: pronta per la stagione 2020/2021
La Gen2 EVO sarà una delle novità della stagione del campionato 2020/2021 di Formula E, che otterrà tra l’altro lo status di Mondiale FIA. È stata presentata via web pochi giorni fa; il debutto fisico avverrà, come per la precedente Gen2, al Salone di Ginevra, tra poche settimane.
Una nuova veste aerodinamica
Salta subito all’occhio il rinnovamento dell’aerodinamica della Formula E Gen2 EVO rispetto alla Gen2. Vediamo più nel dettaglio questi cambiamenti.
Parte frontale
Il rinnovo è totale: spariscono le carenature dalle ruote, il muso è più rastremato e che si integra meglio con l’ala anteriore, che presenta un profilo biplanare: oltre al principale ve ne sono due più piccoli in posizione rialzata. Questi ultimi servono per incrementare il carico aerodinamico indirizzando i flussi al di sopra delle ruote, a scapito però di una resistenza all’avanzamento maggiore. Questa riprogettazione della parte anteriore è frutto della volontà degli organizzatori di vedere dei sorpassi più puliti: infatti con le attuali Gen2 non è raro assistere a contatti tra vetture senza che riportino dei danni significativi. Essendo ora l’ala sorretta solo dal pilone centrale e non più collegata alle due carenature, aumentano significativamente i rischi di rottura.
Parte laterale
Il cambiamento più evidente è la “pinna di squalo” posizionata sul cofano (che a onor del vero i ricorda un po’ le Formula 2), dietro al rollbar, che aiuta a pulire il flusso d’aria in arrivo alla zona posteriore, incrementandone l’efficienza. Fanno la loro comparsa inoltre i bargeboards dietro le ruote anteriori. Infine, scompare la carenatura anche dalle ruote posteriori.
Parte posteriore
La pinna, come detto precedentemente, aiuta a far arrivare alla zona posteriore flussi d’aria meno turbolenti, e ciò aiuta ad incrementarne la già ottima efficienza. Questi flussi vengono incanalati nel nuovo doppio alettone, che va ad aumentare il carico aerodinamico. Spariscono invece, insieme alla carenatura, i flap sopra le ruote posteriori (e aumenta la resistenza aerodinamica). Rimane invariato il generoso diffusore, a cui continua a spettare il compito di generare la maggior parte del carico. Questa tipologia di configurazione consente di generare una zona di bassa pressione ed una scia abbastanza pulita, che non va a disturbare in modo eccessivo l’auto che segue.
Come sono stati possibili questi cambiamenti?
Come abbiamo visto, i progettisti per la Gen2 EVO si sono focalizzati principalmente sull’incremento del carico aerodinamico generato dalla monoposto. Questo è stato possibile grazie ai passi avanti che i Costruttori hanno compiuto con i propri propulsori, migliorati in efficienza e consumi.
In generale quindi vedremo delle monoposto più veloci soprattutto in termini di percorrenza di curva. Le ruote con cui sono equipaggiate sono delle Michelin ognitempo da 18 pollici, e le batterie (standard) sono fornite da McLaren Applied Technologies.
ABB Formula E diventerà mondiale FIA dalla prossima stagione
In concomitanza con il lancio della Gen EVO2, il presidente e fondatore della Formula E, Alejandro Agag ha ufficializzato il nuovo status di Campionato Mondiale assieme al presidente della FIA Jean Todt.
Queste le loro dichiarazioni:
Jean Todt: «Il campionato di Formula E è solo alla sua sesta stagione eppure la tecnologia che propone ha percorso una lunga strada e può portare vantaggi a tutti gli utenti della strada.
Sono felice che, mentre si prepara alla transizione verso lo status di campionato del mondo, assistiamo a un’ulteriore evoluzione della macchina Gen 2. la Gen2 Evo, con un aspetto avvincente»
Alejandro Agag: «La Gen2 già svetta per essere una delle auto da corsa che colpiscono maggiormente, come suggerisce il nome la Gen2 Evo è un’evoluzione del design distintivo.
Abbiamo dato, come avvenne con la prima generazione, una carrozzeria ridisegnata per farla apparire più snella e filante. Sarà una monoposto che entrerà per sempre nei libri di storia come la prima ad aver assegnato il campionato mondiale di Formula E.
Vorrei ringraziare il presidente della FIA Jean Todt e il suo team per aver dato forma a quest’evoluzione. Il design futuristico esibisce ancora la Formula E come la categoria dell’innovazione sia tecnologica che nel modo di apparire»