Frattura dell’anca: i migliori consigli per ridurre il rischio

frattura dell'anca

La frattura dell’anca è una problematica che colpisce soprattutto le donne che con l’arrivo della menopausa e l’entrata nella terza età subiscono un mutamento importante degli equilibri dell’organismo. Bisogna quindi andare a capire meglio se è possibile e soprattutto come ridurre il rischio di frattura di questa importante articolazione dello scheletro.

In pochi sono a conoscenza del fatto che la frattura dell’anca è una delle cause più frequenti che porta a una disabilità. Infatti, le persone, soprattutto donne che si fratturano l’anca in età senile difficilmente torna a camminare per colpa anche di patologie degenerative come l’osteoporosi che comporta una riduzione della massa ossea. In questo caso, la deambulazione e la mobilità risultano compromessa costringendo molte persone sulla sedia a rotelle. Vale a dire che chi ha successo l’altra fratturata, utilizza molto il servizio trasporto disabili Roma anche per periodi di tempo limitati per recarsi a tutti i controlli medici e appuntamenti di fisioterapia al fine di recuperare anche solo in parte la mobilità e le funzioni motorie.

frattura dell'anca

Assumere più proteine

Specialmente dopo la menopausa, le donne hanno un veloce e consistente indebolimento delle strutture scheletriche cioè delle ossa, motivo per cui sono soggetti maggiormente a rischio di frattura dell’anca. Un primo consiglio per ridurre il rischio è fare attenzione all’assunzione di proteine. A scopo preventivo una donna dopo i 60 anni dovrebbe assumere 1,1 grammi di proteine per kg di peso.

In particolare le donne in sottopeso devono aumentare il consumo di proteine, siano esse derivanti da vegetali, carne o pesce, avvicinandosi sempre di più al alle quantità consigliate. Invece, le persone in normopeso probabilmente già assumono il giusto quantitativo di proteine ma meglio fare maggiore attenzione soprattutto in età avanzata quando il ritmo di origine rigenerativo delle ossa e la perdita muscolare hanno un decisivo rallentamento.

Attenzione all’indice di massa corporea

È stato evidenziato con più studi che un corretto apporto di proteine riduce il rischio di frattura anche del 54% nelle donne che partono da una situazione di sottopeso. Questo succede perché un indice di massa corporea basso riduce la capacità di ammortizzare la forza dell’urto. Inoltre, è logico pensare che una persona sottopeso non assuma sufficienti calorie. Chi ha un indice di massa corporea basso segue una dieta ipocalorica, oltre che povera di proteine. Vale a dire che l’alimentazione non è in grado di soddisfare l’apporto di nutrienti necessari per mantenersi in buona salute anche per quanto riguarda la muscolatura e le ossa.

Praticare attività fisica

Naturalmente, quando si parla di strutture osteoarticolari, un ruolo determinante non lo ha solo la dieta ma anche il movimento. Per rafforzare e preservare la massa muscolare e ossea, occorre praticare attività fisica. Chi segue uno stile di vita sedentario è facile che abbia una massa muscolare minore, poca forza nei muscoli flessori dell’anca e degli estensori della schiena che sono associati a un maggiore rischio di frattura dell’anca.

Infatti, sono tutte strutture che se potenziate con una buona attività fisica, aumentano l’equilibrio e la mobilità. La tonicità muscolare si può allenare tanto quanto quella cardiaca, altrettanto importante e fondamentale per vantare un buon livello di salute generale, in particolare durante la terza età.

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Ridurre il rischio con te e il caffè

Sebbene bevande come te e caffè vanno limitate per ridurre il rischio di patologie come ad esempio quelle che colpiscono il sistema cardiovascolare, per quanto riguarda la frattura dell’anca il discorso è leggermente diverso. Infatti, si può consumare una tazza di tè e caffè quattro volte al giorno per aumentare i polifenoli, in particolare le catechine.

Si tratta di elementi che hanno dimostrato proprietà antinfiammatorie in grado di giocare un ruolo decisivo nel turnover osseo e muscolare. Quando il processo di rigenerazione è compromesso da infiammazione cronica, l’aumento di polifenoli è importante ma occorre sempre moderare il consumo di queste bevande. Pare che si possa ridurre il rischio di frattura dell’anca del 4% ma il dato ha ancora bisogno di ulteriori approfondimenti e ricerche poiché queste bevande anche altri effetti. Tra le altre cose, infatti, riducono l’assorbimento del calcio, che è naturalmente prezioso per le ossa.